Forze dell’Ordine e prezzi alle stelle: Roccaraso si prepara. Procura monitora per evasione e riciclaggio

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Dopo le contromisure sui bus provenienti dalla Campania, Roccaraso è pronta alla seconda ondata di turisti nel prossimo week end. Il dispiegamento di forze dell’ordine e protezione civile sul territorio supererà le duecento unità. Nella riunione operativa in Questura, questa mattina, si è fatto il punto sulla gestione dell’afflusso. Non solo la circolazione a targhe alterne (numero pari questa settimana) dei bus turistici, ma anche due punti di carico e scarico individuati lungo la strada Statale 17. I turisti, infatti, saranno caricati per il ritorno in Campania nei pressi dell’Istituto “De Panfilis” di Roccaraso.

E mentre il comprensorio si attrezza per gestire l’arrivo dei turisti, la Procura della Repubblica di Napoli ha avviato l’attività di monitoraggio sulle escursioni campane in Alto Sangro. La lente d’ingrandimento su tiktoker e influencer mira a capire se dietro queste “gite bianche” si nasconda un’attività di riciclaggio e di evasione fiscale. Nessun fascicolo aperto al momento, ma i pm restano vigili sull’esodo tra i monti abruzzesi.

Prenotazioni per entrare in Alto Sangro chiuse dalle 12:00 di oggi, come previsto dall’ordinanza che prevede una sorta di “accredito” per i bus turistici al fine di poter accedere a Roccaraso, Rivisondoli, Pescocostanzo, Rocca Pia e Castel di Sangro. Proprio nel capoluogo altosangrino sorgerà il primo “filtro per blindare il comprensorio”, come spiega il sindaco Angelo Caruso. Due i bus da fuori regione che hanno effettuato la prenotazione per domani, sabato 1. Esodo, invece, domenica, con 60 pullman che hanno concluso la registrazione. Da aggiungere, poi, almeno una decina di bus turistici provenienti dalla regione. “Non c’è più possibilità di prenotarsi- spiega il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato -. Le restrizioni potrebbero sicuramente aver inciso”.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

“La riunione è stata convocata per decidere gli impieghi e le modalità del servizio – prosegue il questore dell’Aquila, Enrico De Simone-. L’impiego sarà aumentato notevolmente rispetto alla scorsa settimana”.

Alle stelle i prezzi per il pernottamento: sei le strutture roccolane disponibili sulla piattaforma Booking. Il costo di una camera, con check-in il sabato e check-out la domenica, varia dai 193 ai 309 euro. Più contenuti i costi ad Ateleta (140 euro), mentre risultano esose mete come Rivisondoli (da 400 a 840 euro) e Pescocostanzo (290 e 450 euro). Diverse le scelte che offre Castel di Sangro: da un minimo di 190 euro a un massimo di 530.

E chissà se prezzi così alti scoraggeranno i turisti a riversarsi in Alto Sangro. Intanto la Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale) parla di “allarme ambientale ed ecosistema a rischio”. Il motivo è da ricercare nelle emissioni di CO2. Il turismo, infatti, ne genera il 5% a livello globale.

“Quanto visto la settimana scorsa a Roccaraso, quando migliaia di turisti hanno invaso la località montana con pullman e auto private generando un caos senza precedenti, ha effetti negativi diretti sull’ambiente e sugli ecosistemi locali – dice il presidente Alessandro Miani – E’ stato infatti dimostrato come l’overtourism nelle zone di montagna causi una pericolosa erosione del suolo, aumenti in modo esponenziale i consumi di risorse naturali come acqua ed energia e incrementi l’emissione di sostanze inquinanti nell’aria. Basti pensare alle migliaia di vetture private e pullman che si concentrano in una area limitata come quella di Roccaraso, con l’immissione in atmosfera di quantità enormi di Pm2.5, Pm10, anidride carbonica, ossidi di azoto e altre sostanze tossico-nocive prodotte dai motori termici”.

“A tutto ciò si aggiungono le tonnellate di rifiuti abbandonate sulla neve dai turisti, dai mozziconi di sigarette alla plastica che come noto contaminano gravemente l’ambiente, e le conseguenze per la fauna locale che risente dell’invasione di aree naturali habitat per diverse specie animali – prosegue Miani – Al di là delle questioni di ordine pubblico, servono misure davvero efficaci per tutelare le aree montane come quelle dell’Abruzzo, regione dove un terzo del territorio è costituito da parchi naturali, e salvaguardare gli ecosistemi dai pericoli insiti nel turismo di massa, che rappresenta sempre di più un nemico dell’ambiente”.





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