Inest, al via l’Open Innovation Day

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Sono 40 grandi aziende trivenete quelle che il Consorzio Inest (Ecosistema dell’Innovazione del Nord-Est Interconnesso), finanziato dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, ha radunato ieri nel Palazzo del Bo dell’Università di Padova in occasione dell’Open Innovation Day. L’evento, dedicato al modello di innovazione dell’Open Innovation, ha visto la partecipazione di imprese, accademici e istituzioni da tutto il Triveneto. Ad aprirlo, la rettrice dell’Università degli Studi di Padova Daniela Mapelli e l’assessora del Comune di Padova Margherita Cera, delegata per Innovazione e Transizione digitale. 
«Si tratta di un momento cruciale per consolidare l’ecosistema dell’innovazione nel Nord-Est, in particolare per il ruolo svolto nella promozione delle sinergie tra ricerca, mondo produttivo e tessuto sociale». Così ha dichiarato Luciano Gamberini, coordinatore dell’Università di Padova all’interno del Consorzio. «Padova, grazie al suo Ateneo e allo sviluppo del Tecnopolo Inest dedicato agli ambienti di vita e di lavoro e al design umanocentrico, si pone al centro di questi processi, favorendo la crescita e la competitività dell’intero territorio».
La giornata ha rivestito un’importanza strategica fondamentale, consolidando i legami tra le imprese e i nove atenei e istituti di ricerca triveneti aderenti al Consorzio. Tra i momenti più significativi spicca la premiazione delle aziende selezionate, che si sono distinte per la loro capacità di innovare processi e prodotti. Ma la portata dell’evento è ancora maggiore: il vero obiettivo è alimentare l’ecosistema dell’innovazione locale, imparando dalle esperienze aziendali e favorendo lo sviluppo di progetti di grande impatto in linea con il paradigma dell’Open Innovation. Lo ha ribadito Franco Bonollo, docente dell’Università di Padova e presidente del Consorzio Inest: «La sfida di Inest è quella di indirizzare e potenziare l’innovazione del Nord-Est prendendo spunto dalle attività di ricerca svolte dagli Atenei e coinvolgendo in maniera sinergica le Aziende e il Mondo Produttivo. Si tratta di valorizzare al meglio, mediante una costante collaborazione, le competenze e le eccellenze di Università e Impresa».
Come momento di ispirazione per atenei e imprese, i rappresentanti di quattro aziende tra quelle premiate hanno condiviso esperienze e strategie con il modello dell’Open Innovation nel corso di una tavola rotonda a chiusura dell’evento.
Open Innovation: un nuovo paradigma per la crescita
L’Open Innovation è un modello di innovazione che incoraggia la collaborazione tra imprese, università e altre istituzioni, superando i tradizionali confini aziendali per favorire lo scambio di conoscenze e idee. Questo paradigma «rappresenta un’opportunità straordinaria per accelerare il trasferimento tecnologico e generare valore per le imprese nordestine. L’innesco tradizionale di un processo di Open Innovation è un bisogno di innovazione che un’impresa prova a soddisfare collaborando con una startup. Tuttavia, in un territorio, quale quello del Nord-Est, caratterizzato da distintive competenze manifatturiere, l’innesco potrebbero essere le capacità di ingegnerizzazione, produzione e distribuzione delle imprese»: così ha commentato Carlo Bagnoli, docente dell’Università Ca’ Foscari Venezia e Program Leader dell’Attività Trasversale 1 di Inest, nella quale ricadono le iniziative di Open Innovation del Consorzio.
Bagnoli ha messo in luce il ruolo chiave di Inest in questo contesto: «Un po’ provocatoriamente, all’interno del sistema imprenditoriale del Nord-Est si può produrre qualsiasi cosa, ma molte imprese non sanno più cosa produrre. Viceversa, molte startup hanno idee di prodotto molto innovative, ma poi si bloccano nella fase realizzativa. La risoluzione a questo dilemma è tanto semplice quanto la sua attuazione è difficile. Inest ambisce a creare un ponte solido tra il mondo accademico e quello industriale, mettendo in comune competenze e risorse per affrontare le sfide di domani».
Inest premia le eccellenze nell’innovazione
A riconoscimento della loro capacità di trasformare idee in progetti concreti e di valore, tanto nel contesto del Nord-Est quanto in quello nazionale e internazionale, il Consorzio Inest ha conferito un attestato alle oltre trenta aziende innovative selezionate. La premiazione di queste aziende è il culmine di un lavoro di ricerca e di mappatura delle imprese trivenete della durata di 12 mesi, a opera dei professori Carlo Bagnoli, Alessandro Rossi (Università di Trento), della professoressa Cinzia Battistella (Università di Udine) e di Enrico Pusceddu, Open innovation manager di Inest. Piergiorgio Comuzzo, referente dell’Università di Udine per l’Attività trasversale 1 di Inest– l’ateneo che coordina le iniziative di Open Innovation all’interno del Consorzio – ha spiegato il valore di un simile lavoro: «Il sistema di mappatura delle imprese innovative del Nord-Est, sviluppato dal gruppo di lavoro di Inest , consentirà di rendere più semplice ed efficace l’interazione università-impresa ai fini dell’Open Innovation. Questo permetterà di facilitare il matchmaking e di individuare con maggior facilità le imprese potenzialmente interessate a una determinata idea progettuale, a un risultato della ricerca o a una startup. Se riusciremo a condurre un’azione simile mappando anche l’expertise dei ricercatori, avremo completato il cerchio».
I criteri per la selezione delle aziende
Le imprese sono state selezionate sulla base di una lista di indicatori di performance di innovazione, costruiti a partire da dati che riguardano il bilancio, i brevetti detenuti dalle aziende e i progetti di R&S e Innovazione finanziati su bandi pubblici. Inoltre, sono state prese in considerazione le imprese con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro.
L’Open Innovation: le voci di esperti e aziende
Come momento di ispirazione per atenei e imprese, Ernesto Ciorra – Advisor per la POLIMI Graduate School of Management, per MIT Technology Review Italia e per Fondazione Pubblicità Progresso, nonché padre del concetto di Open Innovability – ha condiviso, in un suo intervento, la propria visione su limiti e opportunità dell’Open Innovation. Esperienze e strategie in questo ambito sono state anche raccontate dai rappresentanti di quattro aziende tra quelle premiate – Carel Industries, FiloBlu, Irinox e Thermokey – i quali hanno preso parte a una tavola rotonda a chiusura dell’evento.



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