Lapadula-Spezia, il racconto della doppia svolta di mercato

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Questo è il racconto di una normale giornata di calciomercato, con tutti gli ingredienti tipici di quando il tempo si fa sempre più tiranno e le trattative possono seguire svolte improvvise, inversioni a U che sembrano cambiare il destino per poi riprendere la strada intrapresa. Prima forse, poi le porte che si accostano quasi a chiudersi, infine l’aria fresca dopo essere state nuovamente spalancate. Questo è il racconto di una giornata di calciomercato con diversi attori: Cagliari, Spezia e Gianluca Lapadula.

Primo atto
Prima di arrivare alle ultime dodici ore di passione sulla rotta Sardegna-Liguria bisogna fare un breve passo indietro temporale. Tornare alle parole del direttore sportivo dello Spezia Stefano Melissano che aveva derubricato, almeno in apparenza, il possibile arrivo di Lapadula in maglia bianca come un sogno dal quale svegliarsi. Troppo complicato trasformarlo in realtà, seppure proprio la realtà di un interesse concreto era ben presente nelle sue dichiarazioni. Che, a posteriori, possono ora suonare come una richiesta di aiuto, una sorta di noi ci siamo, ma da soli non possiamo arrivare a meta. Da lì in poi Spezia e Cagliari non hanno chiuso i contatti, anzi. E ieri 29 gennaio la trattativa si è nuovamente aperta, non senza difficoltà, ma comunque con cauto ottimismo. Ed eccoci alle ultime ore, quelle dell’improvvisa freddezza, quelle di una società rossoblù che ha cercato una sponda da quella ligure per incastri che non portassero a una perdita economica, pur se la volontà era da tempo quella di cedere Lapadula per liberare spazio e liquidità per un nuovo innesto.

Colpo di scena
La certezza era ormai che l’attaccante italoperuviano aveva sciolto le riserve. Sì al nuovo passaggio in cadetteria, sì a una nuova corsa con obiettivo promozione. Un anno e mezzo di contratto con opzione per un’ulteriore stagione, addio al Cagliari cinque mesi prima della scadenza del triennale firmato nell’estate del 2022. Mancava l’accordo tra i club, con quello rossoblù che senza successo ha provato a inserire Nicolò Bertola nell’affare e i conti da far quadrare da una parte e dall’altra che hanno portato alla fumata grigia tendente al nero. In mattinata dalla società ligure filtrava tutt’altro che ottimismo, questo quanto rivelato alla nostra redazione. Nessun margine, obiettivo spostato su altri profili e Lapadula che resta in Sardegna. Tipico bluff pokeristico? Possibile, non fosse che anche dalle parti di Cagliari la linea risultava la stessa e così da fonti vicine all’attaccante rossoblù. I classici tre indizi che fanno la prova, con un raffreddamento confermato anche nel racconto dei colleghi di Città della Spezia. Non una chiusura definitiva, ma comunque la forte sensazione di una bilancia che pendeva e non poco verso la permanenza di Lapadula al Cagliari. Poi, all’improvviso, la nuova svolta e la trattativa che dall’essere pressoché frenata prende il mare e si dirige verso una conclusione positiva.

Lieto fine?
Cos’è successo nel primo pomeriggio di oggi 30 gennaio? Qui non si può che entrare nel campo delle ipotesi. Partendo sempre dai conti. Con il numero 500.000 a farla da padrone. L’ingaggio netto di Lapadula per sei mesi, il valore residuo nel bilancio del Cagliari dell’attaccante italoperuviano. Euro più euro meno è su queste cifre che ballava (e tuttora balla) la trattativa tra i club. Con quello rossoblù che non vorrebbe mettere una minusvalenza a bilancio e quello spezzino che, verosimilmente, non avrebbe voluto investire 1 milione o giù di lì per cinque mesi, senza contare l’ingaggio per la prossima stagione. Cagliari o Spezia o entrambe, chi ha fatto il passo decisivo? Il collega Paolo Paganini, storico inviato della RAI in Liguria, ha dato quella che probabilmente è la chiave di lettura che risolve l’arcano: “Lo Spezia Calcio passa in mani australiane, gruppo FC32 che fa capo a Paul Francis. Oltre a immettere capitale fresco per pagare le imminenti scadenze, dal mercato potrebbe arrivare Lapadula”. Un post su X che ha chiuso il cerchio e dato una ragione e una logica al cambio di rotta improvviso dell’operazione. Che, va detto, non è ancora conclusa, ma che è molto vicina ad esserlo. Seppur il racconto di una tipica giornata di calciomercato non può che invitare alla prudenza.

Matteo Zizola






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