DA CONFINDUSTRIA TOSCANA NORD E PRATOTRADE Fiere dei tessuti al via: i produttori pratesi a Milano Unica e Première Vision

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(AGENPARL) – Roma, 1 Febbraio 2025

(AGENPARL) – sab 01 febbraio 2025 *COMUNICATO STAMPA DEL 1° FEBBRAIO 2025*
*Fiere dei tessuti al via: i produttori pratesi a Milano Unica e Première
Vision*
Sta per aprirsi la serie delle principali fiere dei tessuti per la
primavera-estate 2026, dopo un inizio di stagione fieristica che ha già
visto alcuni appuntamenti significativi in Europa (Parigi, Londra, Monaco
di Baviera) e negli Stati Uniti.
La tre giorni della 40a edizione di Milano Unica si apre il 4 febbraio; la
settimana successiva, dall’11 febbraio, sarà la volta di Première Vision.
Le presenze degli espositori pratesi seguono andamenti analoghi a quelli
degli ultimi anni, con una presenza particolarmente massiccia a Milano
Unica: 95 imprese, sensibilmente inferiori alle 118 di luglio scorso quando
però venivano proposte le collezioni invernali, tradizionalmente più in
linea con le produzioni pratesi. Una dozzina invece gli espositori del
distretto che andranno a Première Vision.
“Questi appuntamenti fieristici si collocano in un momento in cui il
tessile italiano, e non solo italiano, necessita veramente di un nuovo
impulso – commenta *Maurizio Sarti*, coordinatore del gruppo Produttori di
tessuti della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord, oltre che
componente il Comitato di presidenza di Milano Unica -. Veniamo da un 2024
complicato e siamo consapevoli che l’auspicata svolta del 2025
difficilmente si verificherà nella prima parte dell’anno. La forza delle
aziende pratesi sta nella capacità di proporre prodotti che possono
stimolare l’aspirazione del consumatore a qualcosa di nuovo e originale. Ma
il fattore prezzo è e rimane decisivo ed è viceversa un punto di debolezza
che ci accomuna a tutti i produttori italiani della moda come di altri
settori: fondamentali voci di bilancio, primi fra tutti i costi energetici,
ci penalizzano anche rispetto ai concorrenti europei. E’ importante che ci
sia la valorizzazione massima presso i clienti dei prodotti e delle filiere
che operano in maniera corretta e sono estranee a quelle ‘aree grigie’ che
troppe volte vengono alla ribalta delle cronache. Occorre far comprendere
che la sostenibilità ambientale e sociale è un fattore da promuovere e
sostenere, nell’interesse della reputazione dei brand in primo luogo. Una
sostenibilità che comunque deve essere a sua volta – si potrebbe dire con
un gioco di parole – sostenibile, come costi e procedure richieste,
talvolta complicate nella forma senza aggiungere niente nella sostanza.
Sembra che si stiano facendo passi avanti in direzione di una
semplificazione delle certificazioni, riunificandone alcune, e questa è una
buona notizia.”
“I primi segnali per le fiere imminenti che vengono dai clienti,
soprattutto esteri, sono positivi – aggiunge il presidente di
Pratotrade *Giovanni
Gramigni* -. Anche gli ottimi risultati di eventi come Pitti Uomo fanno
sperare in una ripresa di interesse per la moda nella sua accezione
migliore, quella che è coerente con il livello delle nostre produzioni.
Questo rinnovato gusto per il bello, assieme all’ormai conseguito
esaurimento dell’overstocking che ha così pesantemente condizionato le
ultime stagioni, fanno ben sperare per il tessile pratese. Indubbiamente
comunque il mercato è oggi più complicato e più esigente: si sono ridotti i
volumi degli ordini e quelli dei lotti, mentre nello stesso tempo c’è una
richiesta di servizio molto veloce che non sempre si concilia facilmente
con la frammentazione produttiva imposta da ordinativi così ridotti e
variabili. A maggior ragione si conferma l’appropriatezza dei percorsi
messi in campo dalle aziende di Confindustria Toscana Nord e di Pratotrade:
lavorare sul servizio e sulla tracciabilità sostenuta da una robusta
immissione di tecnologia e di digitale. Il percorso sul piano strategico è
segnato e viene portato avanti con determinazione, con tutti i pro e i
contro della peculiare struttura della filiera pratese, caratterizzata
dalle sue fasi molteplici e altamente specializzate.”
Nel 2024 la produzione complessiva di tessuti pratesi è scesa in volume del
-5,8% (dati Centro studi di Confindustria Toscana Nord). L’export, espresso
in valori, ha segnato per i 9 mesi gennaio-settembre 2024 -7,4% sullo
stesso periodo del 2023 (dati ISTAT, non ancora disponibili per l’ultimo
trimestre 2024).
Riguardo alle destinazioni estere dei tessuti pratesi, i primi mercati di
sbocco per importanza sono stati paesi europei comunitari: ancora in prima
posizione la Spagna con il 10,1% del totale (anche se in ulteriore calo,
del -13,3%, sul 2023); seconda la Germania (9,8% dell’export 2024) e terza
la Francia con l’8,4% di quota, in arretramento come la Germania; quarta la
Romania (-18,4%, con una quota del 6%), paese dove si effettuano operazioni
di confezionamento anche per conto di aziende di altri paesi. A seguire gli
Stati Uniti con una crescita che sfiora il 30%, il Portogallo anch’esso in
lieve crescita (+2,6), e poi Marocco, Turchia e Regno Unito tutti in
contrazione.
Le aziende pratesi produttrici di tessuti (trama ordito, a maglia,
jacquard, speciali, tecnici, spalmati, velluti, a pelo e altri) sono 230
con oltre 4.500 addetti diretti. Gli ultimi dati disponibili fanno stimare
per queste aziende circa 1,8 miliardi di euro di fatturato: gran parte
(circa il 70%) è da attribuire all’export, che nell’intero 2023 è stato
pari a 1,2 miliardi di euro (-9,3% sul 2022, che era cresciuto del +20% sul
2021).
*Allegate foto*
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