di Alessandra Pierini
La ricostruzione, dati alla mano, tra preoccupazioni e buone pratiche, è stata la protagonista del convegno, che si è svolto al teatro Politeama di Tolentino, organizzato da Cassa Edile Macerata e voluto da Tobia Sardellini, alla prima uscita da presidente e titolare di una delle aziende tra quelle maggiormente impegnate nella ricostruzione.
Un’occasione di confronto che è arrivata, come ha sottolineato Barbara Capponi, giornalista e moderatrice dell’incontro, a poche ore dall’approvazione dell’intesa per prorogare il bonus sisma e dopo lo stanziamento di nuove risorse per la viabilità anche nel Maceratese. Buone notizie per il più grande cantiere d’Europa tanto da scatenare l’ottimismo più sfrenato del presidente dell’Istao Mario Baldassarri che già guarda oltre e prevede «entro due tre anni la fine della ricostruzione, per cui è già il momento di guardare oltre e prepararsi accogliendo la congiuntura astrale positivissima di questo momento».
E’ stato il viceprefetto Emanuele D’Amico a riportare i piedi per terra segnalando: «Come ci aspettavamo l’attività antimafia è cresciuta esponenzialmente, quotidiano è il nostro rapporto col Ministero e siamo già intervenuti in diverse situazioni. Molti imprenditori locali si rivolgono a noi per chiedere consigli su come comportarsi davanti a situazioni ambigue».
Tra numeri e analisi, ci sono anche le buone prassi, come quella del Comitato paritetico per la sicurezza e la formazione in edilizia della provincia di Macerata che ha formato otto richiedenti asilo, tutti giovanissimi, provenienti da Mali, Somalia, Bukina Faso e così via, poi assunti da aziende locali della ricostruzione. «Dopo questa esperienza – spiega Francesca Ramadori, direttrice Cpt – abbiamo una linea operativa definita, uno strumento per qualificare la mano d’opera. Molti migranti vogliono far parte del sistema sociale. Abbiamo selezionato proprio i più motivati e abbiamo investito su di loro, non solo per la formazione in aula, ma soprattutto per l’accompagnamento nel percorso. Le difficoltà più grandi sono naturalmente legate alla lingua. Poi ad esempio questi ragazzi non sono automuniti, per cui le aziende si sono rese disponibili negli spostamenti».
Ad aprire il convegno “La sfida della ricostruzione. Osservatorio del settore edile della provincia di Macerata e l’evoluzione normativa nel territorio del cratere. Buone prassi per la formazione e la ricerca dell’occupazione”, dopo i saluti del sindaco di Tolentino Mauro Sclavi, è stato il presidente Sardellini. «In un momento caratterizzato dalla riduzione degli incentivi e dall’aumento dei costi, abbiamo voluto fare un punto e un’analisi, grazie ad Istao, sul settore delle costruzioni e sulle dinamiche di mercato e di investimenti pubblici che lo caratterizzano».
Il senatore Guido Castelli, Commissario per la ricostruzione, è intervenuto alla prima delle due tavole rotonde in programma nel corso del pomeriggio dal titolo “La ricostruzione. Criticità e buone pratiche tra presente e nuovi scenari”.
Il commissario, recentemente riconfermato nell’incarico, ha dichiarato: «Bisogna fare in modo che i professionisti, a fronte di giusti corrispettivi, possano essere solleciti nel definire le progettazioni e le aziende, per parte loro, siano rispettose delle scadenze dei cantieri. Per farlo, in una logica condivisa, abbiamo recentemente approvato un’ordinanza che consentirà di accompagnare la ricostruzione nel periodo in cui il 110 non opererà più. È un’ordinanza si fonda su maggiorazioni finalizzate a garantire un maggior contributo, laddove il costo di ricostruzione per ragioni oggettive è superiore. Questa è la strada maestra che abbiamo voluto perseguire, consapevoli che ci sono rincari dei prezzi che vanno contrastati. Da un lato abbiamo avviato un’interlocuzione con l’Agenzia delle Entrate in maniera tale che possa essere semplificata la procedura per sostenere le spese annesse al bonus, dall’altro è stato presentato un emendamento che prevede la possibilità di utilizzare anche il 2026: si tratta di una proroga, che non aumenterebbe il deficit dello Stato ma consentirebbe di utilizzare a pieno le risorse già prenotate».
Al convegno sono stati presentati i risultati dell’anno 2024 dell’indagine condotta dall’Istao sul settore delle costruzioni e sulle dinamiche di mercato e di investimenti pubblici che lo caratterizzano. Rilevante è stato anche l’intervento di Jacopo Lasca, vice presidente di Cassa Edile Macerata quale espressione delle organizzazioni sindacali di categoria: «Il convegno di oggi è un passaggio fondamentale per mettere al centro il ruolo della bilateralità, in particolare della cassa edile. Nodo di una rete che con le istituzioni può dare qualità al governo del settore delle costruzioni. Si dimostra che si possono mettere in campo azioni concrete nella direzione della legalità, della formazione professionale e della sicurezza come strumenti di promozione per una concorrenza leale tra le imprese, e per garantire un lavoro dignitoso e di qualità». Oltre a Castelli, hanno partecipato al dibattito iniziale Carlo Trestini, vice presidente Associazione nazionale costruttori edili, Enzo Pelle, segretario nazionale generale Filca Cisl, Graziano Gorla, responsabile nazionale Sisma 2016 Fillea Cgil, Francesco Sannino, segreteria nazionale Feneal Uil e Massimo Conti, membro del Tavolo tecnico sisma 2016. Nella seconda tavola rotonda, “Lavoro in crescita manodopera carente. Esempi virtuosi per cambiare il paradigma”, si è affrontato l’argomento occupazione. Sono intervenuti Nicoletta Coronella, funzionario della III Divisione della Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Stefano Macale, direttore Formedil, Cristiana Bartolucci, direttrice Centro Edile per la Sicurezza e la Formazione di Perugia, e Francesca Ramadori, direttrice del Comitato Paritetico Territoriale per la Sicurezza e la Formazione in Edilizia della provincia di Macerata.
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