Livorno, rubano e falsificano le ricette dei medici per acquistare i farmaci-droga

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LIVORNO. Avrebbero falsificato le ricette mediche cercando di acquistare un farmaco oppioide, l’ossicodone, nelle farmacie della città. L’ultimo caso è avvenuto proprio qualche giorno fa in una Comunale, dove una persona è stata scoperta dal dipendente dietro al bancone e, successivamente, sono intervenuti i carabinieri del Nas di via Pieroni, che attraverso le immagini delle telecamere che per fortuna stavano registrando tutto cercheranno di risalire all’identità di colui o colei che ha falsificato la prescrizione. Sono almeno cinque i casi fra il 2025 e il 2024 a Livorno, almeno quelli scoperti dai farmacisti delle strutture pubbliche, numericamente importanti sia in centro che in periferia. Ma altri potrebbero aver riguardato pure quelle private, più diffuse.

Cos’è l’ossicodone

L’ossicodone (chiamato anche “oxicodone”) è un farmaco oppioide antidolorifico molto potente, che viene venduto obbligatoriamente dietro prescrizione medica e assunto sotto forma di capsule o compresse: è di origine semisintetica e deriva dalla tebaina, un alcaloide naturale che si estrae dal papavero da oppio. Ha un potere analgesico simile a quello della morfina, anche se è più potente, e richiede somministrazioni frequenti per essere efficace. Si tratta chiaramente di una sostanza stupefacente, ma è somministrabile legalmente, come anticipato dietro ricetta medica, per terapie per il dolore neoplastico o degenerativo. Nelle farmacie si possono trovare varie marche di medicinali a questo scopo. «Viene utilizzato – si legge sul sito specializzato Codifa.it – per dare sollievo al dolore grave che può essere controllato solo con gli analgesici oppioidi negli adulti e negli adolescenti di età uguale e superiore ai 12 anni». Ogni abuso, chiaramente, è altamente sconsigliato (e proibito dalla legge): per questo da parte dei medici (per la prescrizione) e dai farmacisti (per il controllo delle ricette) l’allerta è massima, visto il possibile uso per ragioni diverse (ricreative) rispetto a quelle consone e consentite per la tutela della salute.

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«Usato per spaccio»

Come anticipato, in tutte le farmacie della città e non solo, c’è particolare attenzione. E ogni qualvolta si verifichino casi sospetti, come le presunte ricette falsificate per acquistarlo, chi è al lavoro (se se ne rende conto) si rifiuta di consegnare il prodotto e avverte immediatamente le forze dell’ordine. Generalmente, per competenza ed esperienza in materia, spesso sono i militari del nucleo antisofisticazioni e sanità dell’Arma a intervenire, in questo caso coloro che operano dalla sede livornese di via Pieroni, con controlli incrociati fra immagini delle telecamere dei punti vendita e ricettari fasulli o rubati, se naturalmente riescono ad acquisirli. «Chi presenta le finte prescrizioni – spiega un addetto ai lavori – poi usa l’ossicodone come droga personale o lo spaccia sul mercato illegale. Sicuramente non viene preso per ragioni mediche, ma ricreative».

La ricetta

Ma com’è possibile, nel 2025, falsificare una ricetta? È possibile eccome. Quella dell’ossicodone non è, infatti, la prescrizione elettronica del sistema sanitario regionale a cui tutti ormai siamo abituati. Il medico di famiglia, o il professionista di turno, non compila un modulo via Internet generando un codice univoco identificativo rintracciabile dai computer e dai vari dispositivi in Rete, ma compila un foglio a mano, di fatto non tracciabile telematicamente e più difficile, quindi, da verificare in modo appropriato. Foglio che, se viene rubato ad esempio da un ricettario di un dottore di base, può essere compilato da chi desidera acquistare illecitamente il prodotto presentando la prescrizione nelle farmacie. È chiaramente tracciabile, perché l’intestatario avrà sempre un nome, un cognome e una tessera sanitaria abbinata, ma se il medicinale viene poi consegnato (ammesso che anche il documento di identità non venga falsificato) la verifica si potrà fare solamente ex post, quindi dopo la vendita. Le indagini, per l’ultimo caso, sono comunque solo all’inizio e la speranza di riuscire a rintracciare la persona che ha tentato l’acquisto del medicinale. 

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