Tutte le donne di Bill Gates, dalla madre autoritaria al divorzio con Melinda: «È l’errore che rimpiango di più»

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Nell’autobiografia «Source Code», il fondatore di Microsoft racconta anche il rapporto difficile con la madre: «Fallirò miseramente anche solo per confonderla». E nelle interviste in occasione dell’uscita del libro racconta anche l’amarezza di un matrimonio durato la metà rispetto a quello dei propri genitori

In informatica il reverse engineering, o ingegneria inversa, indica un processo di analisi di un software per comprendere il suo funzionamento interno. Vale per le linee di codice, ma in fondo può essere applicato anche per comprendere gli esseri umani. Ricostruire il passato d Bill Gates, per esempio, può aiutare a capire come è diventato il genio miliardario che conosciamo oggi.
Per entrare nella sua testa e comprendere i suoi segreti ci penserà la sua autobiografia chiamata proprio «Source Code», cioè codice sorgente – esce il 4 febbraio, in Italia per Mondadori – dove Gates ricostruisce i primi anni di vita, dai primi anni di vita a Seattle fino alla nascita di Microsoft. Fra le pagine — e fra le parole di interviste rilasciate in occasione dell’uscita del libro — si intravedono alcune figure femminili che hanno contribuito a formare i suoi successi nel passato, ma si notano anche i contorni dell’«errore che più rimpiango», come dice lui stesso. Cioè il fallimento del suo matrimonio con Melinda.

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Il rapporto con la madre Mary

Per cominciare a comprendere Bill Gates bisogna salire di due generazioni e partire dalla nonna materna, Adele Thompson: «Era molto presente, ci portava in biblioteca e giocava a un gran numero di giochi come gin rummyhearts, che giocava per vincere», racconta in un’intervista al Times, ricordando quando a sei anni passava del tempo con la nonna materna. «Le carte sono un mix di abilità e fortuna: non si può vincere il 100% delle volte. Ma quando riuscivo a fare un po’ meglio di lei, era una sensazione incredibile e mi ha insegnato come superare l’avversario».
Se la nonna gli ha insegnato a giocare per vincere — una qualità che si è rivelata necessaria anche per la sua carriera — la madre Mary è quella che gli ha dato la motivazione per superare le aspettative. Non sempre, però, senza conflitto. «Era quasi troppo intensa per me», spiega al New York Times. Una madre che, d’altronde, aveva dimostrato di essere un’eccezione per il suo tempo: in un periodo in cui la famiglia americana si incarnava nel padre lavoratore e nella madre angelo del focolare, Mary Gates si era affermata più volte come prima donna presidente di grandi aziende e organizzazioni. Per arrivare a certi livelli bisogna dimostrare una forza d’animo che, poi, riversava anche sui figli. Anche sul ribelle Bill, il quale sentiva il peso delle aspettative della madre aveva nei suoi confronti. «Era piuttosto insistente nel dire: “Mangia in questo modo”, “Abbi queste buone maniere” e “Se vuoi usare il ketchup devi metterlo  in una ciotola e devi mettere qui la ciotola”. Mi considerava piuttosto sciatto. Perché lo ero». «Da bambino ho pensato: “Fallirò miseramente solo per confondere mia madre”», aggiunge Gates nel raccontare la sua adolescenza. Salvo, poi, ricredersi. «Alla fine mi sono detto: “Sarò così bravo che dovrà ammettere che ho superato le sue aspettative“».





















































L’incontro e la separazione con Melinda

Se la madre ha dato una forma all’uomo che ha poi fondato Microsoft, la moglie è quella che lo ha accompagnato nelle fasi più importanti della sua vita personale e professionale. Melinda French — questo è il suo cognome da nubile — aveva iniziato la sua carriera per Microsoft nel 1987, come marketing manager e responsabile per i prodotti multimediali.  Nello stesso anno ha cominciato a frequentare Bill. Un amore da cui è nato un matrimonio celebrato nel 1994. E terminato nel 2021, quando la coppia ha annunciato la fine della loro relazione. Ventisette anni di matrimonio, tre figli, una fondazione — la Bill and Melinda Gates Foundation — che è diventata il terzo ente benefico più ricco al mondo. I successi e gli anni insieme, però, non sono stati sufficienti per ricucire un matrimonio «normale» che per lungo tempo è sembrata quasi una rarità nella Silicon Valley. 
«C’è una certa meraviglia nel passare tutta la vita adulta con una persona, per i ricordi e la profondità delle cose che avete fatto e per i figli che avete avuto insieme», racconta con un pizzico di amarezza.
E così il divorzio con Melinda diventa «l’errore che rimpiango di più». E a chi gli domanda se avesse desiderato un matrimonio lungo (45 anni) e felice come quello dei suoi genitori, risponde con sincera rassegnazione: «Assolutamente sì. Ho incoraggiato Melinda a essere un po’ più calma di quanto lo fosse mia madre, ma eravamo entrambi molto motivati. Ho passato più tempo con i bambini rispetto a mio padre, ma il rapporto era comunque di 10:1, con Melinda che faceva la maggior parte delle cose per i bambini». Errori, rimorsi, rimpianti, un passato che si può solo raccontare senza poterlo riparare come un computer rotto, come linee di codice che non funzionano a dovere.

31 gennaio 2025

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