«Caorso deve ospitare un impianto fotovoltaico che rigeneri l’area»

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«C’è chi ama fare scherzi di cattivo gusto ma al contempo è tanto incompetente che ci crede davvero. Il video di Calenda in visita alla Centrale di Caorso con l’intento propagandistico di spacciare l’energia nucleare come unica soluzione a portata di mano per abbattere i costi delle bollette è disarmante nella sua pochezza di visione. E così, facendo eco alle improvvide dichiarazioni di Tabarelli di Nomisma – ‘bisogna pensare di riaprire Caorso, installando un nuovo reattore come quelli che si stanno costruendo in Polonia’- il nostro Joker di turno si intrufola dentro Arturo, gironzola di qua e di là, sopra le piscine, sotto il reattore, sopra il reattore, sotto le barre, fa prove della radiazione a conferma della totale salubrità del luogo (ma la centrale non era ferma dall’ottobre 1986?), nella sala comandi si appresta a riavviare fittiziamente la centrale, dichiara che l’Italia è in declino a causa della rinuncia al nucleare. Sembra si stia girando un film di derivazione post-sovietica in cui tutto è perfettamente sotto controllo e, aggiunge un suo sodale, chi vive vicino ai depositi di scorie manco se ne accorge. E poi, dulcis in fundo, l’accenno alla Francia virtuosa con tutte le sue centrali attive. Davvero un capolavoro di disinformazione. Sappiamo infatti che Edf Eléctricité de France – ha accumulato un debito che supera i 60 miliardi di euro causa i costi legati a problemi di fermo per manutenzione o per corrosione da stress che hanno interessato la metà dei 56 reattori nucleari francesi molti dei quali sono stati messi fuori produzione. Macron ha rinazionalizzato Edf che nel giugno 2023 è stata posta fuori dalla borsa di Parigi. Un economista come Calenda non dovrebbe conoscere questi fatti e essere consapevole dell’enorme debito di cui la Francia si é fatta carico per correre ai ripari? Chi paga? La ciliegina sulla torta è infine la notizia recentissima in base alla quale la Corte dei Conti francese avrebbe suggerito al governo di fermare i nuovi progetti di centrali nucleari voluti da Macron a causa della lievitazione dei costi previsti da 51,7 miliardi del 2020 a 67,4. Non parliamo poi dei tempi di realizzazione della centrale di Flamanville (+12 anni rispetto alle previsioni iniziali) e dei costi quadruplicati: la prima delle sei(6) previste dal programma».

«Ritornando a noi forse Calenda non sa che il 20 novembre scorso il Consiglio comunale di Caorso ha deliberato unanimemente in merito alla Centrale in dismissione affinché venga riutilizzato il sito per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Con Sogin ribadirà inoltre un deciso rifiuto a che il sito diventi un deposito permanente delle proprie scorie e del prodotto riprocessato altamente radioattivo di 1032 barre che dovrebbe rientrare dalla Francia nel 2025. Prima di fare incursioni in un territorio in modo così invasivo e irrispettoso forse si dovrebbe avere la delicatezza di confrontarsi con chi quel territorio lo vive, ha una storia che lo connota e una propria idea di futuro. Ma fare i grandi a casa d’altri evidentemente paga di più…forse. Europa Verde- Verdi di Piacenza rinnova la propria totale contrarietà ad un qualsiasi riutilizzo di Arturo per la produzione di energia nucleare e/o alla sua destinazione a sito permanente di stoccaggio delle scorie».

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«Ci preoccupano le dichiarazioni di Artizzu, ad di Sogin, per l’impronta molto aperturista rispetto ad una riconversione del sito ancora in ambito di produzione di energia nucleare per quanto, demandi alla politica e alla volontà della popolazione eventuale decisione in tal senso. Il riutilizzo del sito per l’installazione di un impianto fotovoltaico che rigeneri l’area, perché già impermeabilizzata, rendendola disponibile per la produzione di energia ‘davvero’ pulita in funzione di un reale cambio di paradigma nell’immaginare un futuro sicuro per le nuove generazioni ci trova totalmente allineati. La tecnologia ci viene in aiuto con metodi sempre più efficienti per lo stoccaggio dell’energia proveniente da fonti rinnovabili. E’ già realtà il totale riciclo dei pannelli fotovoltaici fino al punto di produrne di nuovi con quelli dismessi. Le grandi sfide che abbiamo di fronte non possono essere affrontate rivolgendo lo sguardo al passato».

I portavoce di Europa Verde-Verdi Piacenza Vanda Campregher e Riccardo Bassi



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