di Mauro Bonciani
Il sindaco di Borgo San Lorenzo: «Vogliamo risposte concrete e definitive». La risposta di Ferrovie: «Per noi questa linea è prioritaria, nonostante i danni del maltempo»
Ci saranno i sindaci di 14 Comuni, due dell’Emilia-Romagna, Faenza e Brisighella, con fascia tricolore e gonfaloni. Con loro associazioni di categoria, sindacati, ambientalisti, partiti politici, rappresentanti di altre istituzioni, cittadini. Appuntamento oggi domenica 2 febbraio dalle ore 10 alle 12 ai giardini «Dino e Sibilla» della stazione di Borgo San Lorenzo per l’iniziativa «Manifesto per la Faentina» che vuole arrivare ad un cambio di passo su gestione e puntualità della linea ferroviaria da anni al centro di polemiche e proteste per i disservizi.
La manifestazione è promossa dall’Unione Montana dei Comuni del Mugello, presieduta dal primo cittadino di Marradi, Tommaso Triberti, e dal Comitato Pendolari «Mugello: attaccati al treno». Ed i promotori chiedono «alla Toscana e l’Emilia Romagna, di sottoscrivere questo Manifesto di impegni, sapendo che vigileremo perché non si tratti di uno dei tanti impegni presi, perché questa volta vogliamo fare sul serio». Prime richieste del Manifesto, «impegno a fornire entro il 15 marzo il cronoprogramma definitivo sulla sostituzione dei treni; impegno da parte della Regione ad adottare le sanzioni previste dal contratto di servizio, con l’obiettivo di ridistribuirli ogni sei mesi ai pendolari; creazione di un tavolo permanente sulla Faentina dove siano presenti amministrazioni comunali, associazioni di categoria, sindacati e comitati pendolari di Toscana e Emilia-Romagna».
«Vogliamo risposte concrete e definitive, per questo torniamo in piazza, anzi basterebbe che fosse fatto rispettare il contratto di servizio tra Regione e Rfi — spiega il sindaco di Borgo San Lorenzo, Leonardo Romagnoli — Come denunciamo da anni ci sono ritardi, cancellazioni di treni, disagi per il Mugello e la Val di Sieve. Problemi che penalizzano i pendolari, sia chi va verso il capoluogo, sia chi verso il Mugello, con ripercussioni su tutta l’economia, il lavoro, il turismo». Romagnoli ed i suoi colleghi riconoscono che sono stati fatti investimenti sulla linea, ma chiedono un cambio di passo, «ad iniziare dalla gestione: i treni regionali non si possono fermare per far passare quelli ad Alta Velocità …».
Tommaso Triberti sottolinea: «Il trasporto pubblico è essenziale, invece gli ultimi mesi sono stati ancora più difficili e fatichiamo ad avere risposte. È essenziale arrivare al tavolo permanente sui disservizi, la cui colpa non è dell’alluvione… Se ci sarà più collaborazione, sono fiducioso che arriveremo ad un cambio di passo». Massimo Rossi, portavoce del comiato dei pendolari «Mugello: attaccati al treno» aggiunge: «Vogliamo dire basta alle promesse mai mantenute, basta ritardi e soppressioni di corse, basta ai viaggi stipati come bestie. Vogliamo rispetto, come viaggiatori e come territorio. La Faentina può essere strumento per lo sviluppo del territorio e un’alternativa sostenibile al mezzo privato».
La Regione, d concerto con l’Emilia-Romagna, come spiega l’assessore ai trasporti Stefano Baccelli, «ha convocato una riunione a Firenze il 20 febbraio con Rfi, Trenitalia e tutti gli amministratori locali per confrontarci in particolare sulla Faentina» e da Fs ieri è arrivata una prima risposta. «La ferrovia Faentina è una priorità per il gruppo, con 46 corse al giorno e 1 milione passeggeri trasportati, e da Rfi investimenti per altri 25 milioni. A partire da maggio 2023 — continua la nota — i danni da maltempo e le avverse condizioni meteo hanno comportato nel 2024 la sospensione della circolazione dei treni in quella tratta per 84 giorni, con bus sostitutivi. Tutto ciò ha reso necessario un significativo impegno economico oltre che gestionale che, nonostante questi eventi, ha permesso di garantire collegamenti costanti e puntuali per più del 92% dei treni nel 2024 e del 93,5% nelle ultime settimane di quest’anno».Â
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