nel 2024 saldo negativo dopo tre anni in positivo

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Tra iscrizioni e cessazioni si registra un -53 che equivale al -0,14 percento (+0,17 per l’Emilia Romagna e +0,62 per l’Italia)

Soffre l’Industria, stabili i Servizi trainati dal Turismo, in espansione le Costruzioni. Export debole. Questi i dati principali diffusi dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna nella riunione del Tavolo sulle opportunità economiche e occupazionali, tenutosi questa mattina (4 febbraio) alla presenza del presidente della Camera di Commercio, Giorgio Guberti, della presidente della Provincia di Ravenna, Valentina Palli, dei vertici delle Istituzioni, delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali, e di Guido Caselli, direttore del Centro Studi di Unioncamere Emilia-Romagna.

La fase di debolezza della Manifattura ravennate è confermata dalle informazioni provenienti dall’indagine congiunturale condotta dalla Camera di commercio tra le imprese fino a 500 dipendenti, che, dopo 14 trimestri di positività, nel terzo trimestre del 2024 hanno registrato una flessione della produzione, con una diminuzione del -3,6% al confronto con lo stesso periodo del 2023, e del fatturato (-2,8%). Bene gli ordini dall’estero (+6,7%), che sostengono la domanda complessiva (+0,9%). Il risultato della regione Emilia-Romagna, in crescente difficoltà, segna una contrazione meno contenuta (-4,2%). Proseguono, inoltre, le difficoltà per le imprese manifatturiere artigiane, che segnano una flessione del -6,1%. Nel terzo trimestre 2024, il volume d’affari delle Costruzioni registra ancora segnali positivi (+2,4%), nonostante le incertezze dei dodici mesi precedenti: cresce il volume d’affari anche delle imprese artigiane del comparto, che segnano una variazione positiva del +4,8%. Gli indicatori regionali mostrano invece andamenti in calo, sempre differenziati tra le tipologie di imprese. Lieve flessione per il Commercio (-0,7% nei confronti dell’analogo trimestre del 2023); risultati incoraggianti, invece, per il Turismo, che, nei primi nove mesi del 2024, registra una crescita di visitatori e di pernottamenti (+3,9% per entrambe le variabili, rispetto all’analogo periodo del 2023), nonostante la battuta d’arresto di settembre causata dagli effetti dell’alluvione. Dati positivi che sembra siano confermati da quelli provvisori relativi al periodo gennaio-novembre 2024 (+3,1% per gli arrivi e +3,3% per le presenze).

Per quanto riguarda la dinamica dei dati di demografia delle imprese, anticipando l’andamento dell’anno appena conclusosi, a distanza di tre anni positivi, nel 2024, a Ravenna, il saldo tra iscrizioni e cessazioni si attesta su un -53 (tasso a -0,14%; +0,17% per l’Emilia Romagna, +0,62% per l’Italia). Più dinamico il sistema delle imprese artigiane ravennate; il contributo dell’artigianato al saldo generale è stato positivo e pari a +69 unità, come differenza tra 758 nuove imprese artigiane nate tra gennaio e dicembre e 689 che, nello stesso periodo, hanno cessato di operare. Il tasso di crescita trimestrale delle imprese artigiane (+0,70%) segnala però un arretramento, di quasi cinque decimali (circa mezzo punto percentuale) rispetto allo stesso periodo del 2023 (quando era arrivato a +1,19%). Meno decisi gli andamenti medi per le imprese artigiane regionali (+0,04%) e nazionali (-0,09%), entrambi quasi all’insegna della stazionarietà.

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Gli indicatori del Commercio internazionale di fonte Istat, confermando quanto l’indagine congiunturale del sistema camerale aveva rilevato nei trimestri precedenti, confermano la flessione dell’export (-3,7%), trend negativo però in rallentamento ed attribuibile, per l’anno appena conclusosi, principalmente all’incertezza e criticità degli scenari internazionali ed al riposizionamento globale delle filiere dell’industria pesante. Complessivamente, da gennaio a settembre del 2024, sono state esportate merci per un valore pari a circa 4.251,3 milioni di Euro (a valori correnti) e la flessione tendenziale equivale a 165,1 milioni di Euro in meno rispetto al medesimo periodo dell’anno prima. L’andamento dell’export in provincia di Ravenna è risultato in tendenza con l’andamento medio del commercio con l’estero rilevato per la regione Emilia-Romagna (-1%), come pure per l’Italia (-0,7%), anche se il calo in provincia è risultato maggiore, in termini relativi. Si alleggerisce la discesa dell’export verso i Paesi UE, su cui pesano gli andamenti negativi verso Germania e Francia, mentre il commercio con la Spagna riprende la corsa. Continua la crescita dell’export verso i Paesi europei non UE (post Brexit). Il calo tendenziale si è diffuso comunque nella maggior parte dei settori trainanti per il territorio e tra le cinque principali branche, realizza un risultato di aumento (+5,7% e quota 23,6%) solo l’export della chimica, che rimane la quota più alta del periodo in esame.

Gli ultimi aggiornamenti degli Scenari realizzati da Prometeia, infine, stimano, per il 2025, una crescita del valore aggiunto ravennate del +0,2%.

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