Nuovo ponte Garibaldi, il parere del Movimento 5 Stelle Senigallia

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“Ribadiamo che il ponte si deve fare al più presto e che si deve fare anche se è brutto”

Negli ultimi 4 anni, dal giorno dopo le ultime elezioni amministrative, che hanno visto a Senigallia vincere il destra-centro per la prima volta, l’opposizione di centro-sinistra, tranne che in rarissimi casi, è stata silente.

Guarda caso, nel mentre che si avvicinano le elezioni, Regionali nelle Marche e Comunali a Senigallia, gli avversari di Olivetti si sono destati da un imbarazzante torpore e hanno cominciato a sparare tutte le loro ‘modeste’ cartucce, individuando nella prossima costruzione del nuovo Ponte Garibaldi il male di tutti i mali, additando la giunta di destra-centro come non democratica e incompetente.

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Anti democratica e non competente per come si sta comportando con il progetto (pare ormai esecutivo) del nuovo Ponte Garibaldi? Ma noi ce li ricordiamo, senza tornare troppo indietro nel tempo, i 10 anni di Mangialardi alla guida della Spiaggia di Velluto? Mangialardi non era Sindaco pro-tempore (come tutti) della città, lui si considerava il capo assoluto e incontrastato.

Quando si fecero i lavori alla Darsena e all’ex Porto Canale (lavori fatti talmente male che ora puntualmente si forma un isolotto di arenile estremamente pericoloso), nessuno raccolse 9mila firme!

Quando si fece il nuovo Ponte del Corso (ora Ponte degli Angeli) nessuno raccolse 9mila firme per contrastarlo, ma da subito ci venne detto che non era a norma e che presto bisognerà rifarlo (coi soldi di noi contribuenti naturalmente).

E il Colosso di cemento di Via Rodi, che insiste sopra le mura urbiche della città? E la Collina immersa nel verde di Via Cellini, distrutta da una cementificazione selvaggia che ha fatto erigere un parcheggio praticamente abbandonato? O quell’altra colata di cemento al posto dell’Ex Cinema Arena Italia, dove la Giunta ha cambiato la destinazione d’uso per permettere la costruzione di ALTRI appartamenti!

Potremo continuare facendo decine di esempi. In città, negli anni di Mangialardi, non è mai esistita né partecipazione né condivisione. Decidevano lui e la Giunta, e quel pezzo di opposizione (centro-destra assente) che si ribellava a quello status quo veniva zittito e umiliato, anche quando faceva proposte concrete per il bene della città (Ospedale, Servizi socio-sanitari, messa in sicurezza del Fiume, Parcheggi, ecc. ecc.).

Ora che il PD è all’opposizione rivendica gli stessi identici diritti che ha sempre tolto a chi non la pensava come lui. Ora che il PD è all’opposizione bisogna che i processi vengano condivisi e partecipati, altrimenti siamo di fronte ad una amministrazione fascista!

Vorremmo sommessamente ricordare al Consigliere Dario Romano, che è in prima fila per denunciare la mancanza di democrazia che c’è ora a Senigallia, che lui nel primo governo Mangialardi era un Consigliere Comunale di maggioranza, che nel secondo governo Mangialardi è addirittura diventato Presidente del Consiglio, e che in 10 anni non ha mai messo in discussione la assoluta e totale non democraticità della Giunta da lui sostenuta!

Olivetti, rispetto a Mangialardi, ha avuto solo la fortuna che sono arrivati tanti soldi del PNRR, che il precedente Sindaco non aveva. Quindi Olivetti, ha potuto fare tanti lavori di ordinaria amministrazione (asfaltature, potature e poco altro), che rispetto al niente di prima sembra che abbia fatto un ottimo lavoro.

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La sua Giunta però verrà ricordata ai posteri per…..nessun motivo. Nessun progetto teso a far diventare Senigallia sempre più grande e importante. Nessuna idea per destagionalizzare il Turismo, per ampliare il Commercio al dettaglio, per accompagnare o avvicendare il Summer Jamboree. Nessun coinvolgimento della Cittadinanza sulle sorti dell’Ospedale e del Misa. Senza parlare della Cultura (che porta soldi, porta istruzione, idee nuove), che forse è il capitolo più triste di questa Amministrazione. Zero assoluto.

E ora il Ponte Garibaldi. Come dicevamo, l’opposizione presente in Consiglio Comunale si è svegliata talmente tardi che il progetto e già esecutivo (a detta dell’Assessore regionale competente) e che non ci potrà essere nessun cambiamento ormai. E Olivetti (a meno che qualcuno non dimostri essere un bugiardo) ha spiegato che lui non ci poteva far nulla e che per rispettare le leggi serve una costruzione che neanche a noi piace. Ma tant’è, se chi ha governato da 70 anni fa fino all’altro ieri avesse fatto tutto il possibile per non far esondare il Misa (il primo progetto della Vasche di Espansione risale al 1985!), ora potremmo ragionare sull’impatto estetico del Ponte senza ulteriori preoccupazioni.

Da quando il Ponte Garibaldi non è più agibile, il traffico è aumentato così tanto che durante le ore di punta per attraversare alcune strade (via Rossini, Stradone Misa, Ponte Zavatti, via Pisacane, via IV Novembre, solo per citarne alcune), servono decine e decine di minuti, a scapito di una concentrazione di smog e polveri sottili che è aumentata a dismisura. Sappiamo tutti che lo smog è altamente nocivo e anche cancerogeno. Senigallia è divisa in due e questo ‘stacco’ crea solo danni alla salute.

Abbiamo ascoltato e letto tutti gli interventi in merito tale questione, e ribadiamo che il Ponte si deve fare al più presto e che si deve fare anche se è brutto. Ma almeno sicuro, non come l’altro inaugurato neanche 3 anni or sono!
Bisogna quindi governare i processi e, in questo caso, cercare il male minore. La salute e la sicurezza vanno messi innanzi a tutto. Non si può ora cominciare un dibattito su Ponte diverso da quello ormai progettato. Ci vorrebbero anni per addivenire (forse) ad un disegno concordato. E non abbiamo tutto questo tempo.

Ci piacerebbe tantissimo venisse fatto ciclo-pedonale, come più di un architetto ed ingegnere hanno scritto, in modo da rendere il centro storico senza auto e senza smog. Ma non è possibile ora, innanzitutto perché i ponti sono così pochi che bisogna tutti farli carrabili, sia per le autoambulanze, che per gli altri mezzi di soccorso, che per i mezzi pubblici, che per i cittadini che abitano in centro, che per i furgoni che trasportano la merce negli esercizi, che per le persone con invalidità.

Ma questo è un piano per Senigallia che ci piace e che faremo appena avremo la possibilità di governare: una città che sia un unicum dalla spiaggia al centro ai quartieri limitrofi, dove i pedoni e le biciclette possano camminare su percorsi a loro dedicati e, non come ora, su semplici strisce disegnate sull’asfalto (a parte un tratto di lungomare).

Una città dove i sobborghi e i quartieri di periferia e, perché no, tutta la valle del Misa, siano ben collegati dai mezzi pubblici, in modo tale da poter togliere le auto e decentrare l’affollamento abitativo che si è creato nella sola Spiaggia di Velluto negli ultimi decenni.

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La nostra visione politica, come indicato dal Presidente Conte, è orientata nel campo dei progressisti. Chiediamo quindi a chi, per storia e cultura, si sente di appartenere a queste idee, di avvicinarci con rispetto e partecipazione, senza fare la voce grossa. E così insieme, magari fra non molto tempo, potremo sia cambiare Senigallia, sia questo brutto, ma ormai inevitabile, e comunque indispensabile, ponte!



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