Lombardia prima regione italiana per eco-investimenti e green jobs. Varese vola nel design

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Il report presentato a Milano. Settore delle energie rinnovabili: da noi 6.035 imprese, corrispondenti al 16% del totale nazionale. Maione: “In materia ci confermiamo locomotiva d’Italia e modello internazionale”. Fondazione Cariplo: “La cultura crea indotto economico”

MILANO – La Lombardia, prima regione in Italia per imprese, occupazione e valore aggiunto, è in testa anche per numero di imprese che effettuano eco-investimenti (102.730) e per contratti stipulati a green jobs (440.944). Il report ‘Cultura, Green Economy e Coesione per la Lombardia del futuro’ è stato presentato oggi presso la Fondazione Cariplo. Nel dettaglio, sono 37.655 le imprese attive o potenzialmente attive nel settore delle energie rinnovabili e oltre un terzo ha la sede legale in Lombardia, Lazio e Campania. La Lombardia domina con 6.035 imprese, corrispondenti al 16% del totale nazionale, seguita dal Lazio con 4.084 imprese e una percentuale del 10,8%.

Design, Varese tra le prime 20 Province per quota di valore aggiunto

Le imprese coesive in Lombardia (13.907) sono il 25,3% del totale nazionale e Bergamo è la prima provincia per incidenza di imprese coesive sul totale provinciale (51,3%). Ancora: la Lombardia si conferma la regione che ha il maggior numero di imprese investitrici in prodotti e tecnologie green, circa 90mila, e con la più elevata concentrazione di potenza installata di impianti Fer per la produzione elettrica (15,3%

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della potenza complessiva a livello nazionale). Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo lombardo vale 29.219 miliardi di euro di valore aggiunto con 231.159 occupati. Brescia è seconda tra le province lombarde per valore aggiunto (4,4%) e occupazione (4,9%) culturale e creativa. La Lombardia è prima in Italia per numero di imprese, valore aggiunto (32,8%) e occupati nel Design (27,7%). Milano è la prima provincia d’Italia per quota di valore aggiunto nel Design con il 18,8%. Bergamo, Como, Brescia, Monza-Brianza e Varese sono tra le prima venti Province per quota di valore aggiunto.

Maione: “Siamo locomotiva d’Italia e modello internazionale”

“La Lombardia – sottolinea l’assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia, Giorgio Maione commentando i dati – si conferma la locomotiva d’Italia e modello internazionale anche in materia di ecoinvestimenti delle imprese. Qui ambiente fa rima con lavoro e tenuta sociale. Il sistema lombardo ha capito che investire in innovazione, formazione e futuro è una strategia vincente per le richieste del mercato e per ecosostenibilità”.

“La Regione – conclude – ha appena investito 7 milioni per ridurre i rifiuti e promuovere il riutilizzo dei materiali nelle filiere della plastica e del tessile e 10 milioni per il recupero delle materie rare. Gli ecoinvestimenti delle imprese sono centrali per raggiungere l’obiettivo della completa neutralità carbonica nel 2050”.

Giorgio Maione, assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia

Un altro primato lombardo in ambito green economy emerso dallo studio è inoltre quello relativo al settore delle rinnovabili. Dai dati emerge, infatti, come un terzo di tutte le 37.655 imprese attive o potenzialmente attive in questo comparto, la maggior parte, ovvero 6.035, pari al 16% del totale nazionale, abbiano la sede legale in Lombardia. La regione registra inoltre il maggior numero di imprese investitrici in prodotti e tecnologie green, circa 90.000 e la più elevata concentrazione di potenza installata di impianti di energia rinnovabile per la produzione elettrica (15,3% della potenza complessiva a livello nazionale).

Realacci (Fondazione Symbola): “Esiste un’Italia che fa l’Italia”

‘Questo focus sulla Lombardia conferma che esiste un’Italia che fa l’Italia che può dare un importante contributo se incrocia la green economy con la cultura, la qualità, l’innovazione, la coesione e la bellezza – dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – Nel report si coglie la forza di un’economia più a misura d’uomo che punta sulla sostenibilità, sulla cultura, sulle comunità, sui territori. Per questa economia, la coesione sociale è un formidabile fattore produttivo e soggetti come Fondazione Cariplo ne sono importanti attori”.

Azzone (Fondazione Cariplo): “La cultura crea indotto economico”

”Di fronte a molte emergenze, per le quali le risorse non sono mai abbastanza – dichiara Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo – insistiamo sull’importanza del continuare comunque ad investire in cultura. I dati dimostrano quanto sia ‘utile’ farlo, per l’indotto economico che crea. Ma sappiamo anche quanto sia importante il risvolto sociale che l’impegno e il sostegno a progetti culturali possono avere: per contrastare la povertà educativa, ad esempio, ma anche per irrobustire il capitale di conoscenza che ciascuno noi deve avere per vivere in un contesto in cui, oggi, l’ignoranza diventa deficit enorme. Le democrazie sono sane anche per la qualità culturale e di conoscenza di cui i cittadini dispongono. L’ignoranza genera paura. Nella programmazione delle attività 2025, come anche in passato, Fondazione Cariplo, impegna oltre 50 milioni di euro a sostegno di progetti di carattere culturale, in vari ambiti. Molte di queste attività puntano al contrasto delle disuguaglianze crescenti”.





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