“Schubertiade”: inaugurazione del ciclo di concerti dell’Orchestra sinfonica della Città metropolitana di Bari dedicati alle sinfonie di Schubert | Ilikepuglia.it

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Giovedì 6 febbraio, alle ore 20, nella Auditorium “Nino Rota” di Bari, prende il via il ciclo di concerti dell’Orchestra sinfonica della Città metropolitana dal titolo “Schubertiade” dedicati ad un protagonista del sinfonismo romantico europeo quale Franz Schubert.

Se nelle precedenti stagioni è stato affrontato il sinfonismo dei tre classici viennesi qualiHaydn, Mozart e Beethoven, nel triennio 2025-2027 l’Orchestra presenta il sinfonismo dei tre rappresentanti del romanticismo europeo: si comincia con Schubert per, poi, proseguire con Mendelssohn e Schumann.

La Sinfonia n. 1 in re maggiore D 82, la prima delle otto, sarà protagonista del prossimo concerto, diretto dal maestro inglese Neil Thomson. Composta da Schubert nel 1813, ad appena 16 anni, fu eseguita il 28 ottobre del 1813, in occasione dell’addio al Reale Imperiale Convitto Civico di Vienna presso il quale studiava da cinque anni.
La durata di esecuzione è attorno ai 26 minuti. La sinfonia, in accordo con lo stile del primo Schubert, presenta influenze mozartiane, haydniane e beethoveniane. Tutta l’opera è vivace e delicata, con elementi già prettamente personali, mentre l’uso delle sonorità rivela la buona conoscenza degli strumenti da parte del precoce musicista viennese.

Gli echi dei grandi sono dunque innegabili, ma il sedicenne Schubert è già portatore di stilemi affatto personali. Quest’opera schubertiana, oltre che per durata e imponenza, impressiona per maturità e padronanza artistica, e in tutte e sei le prime sinfonie (1813-1818) è ravvisabile una costante leggerezza e orecchiabilità.

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Il concerto si apre con la Sinfonia da L’astratto o Il giocatore fortunato di Niccolò Piccinni, inedito revisionato su commissione dell’ICO.

In chiusura l’esecuzione del Concerto per violino in mi minore, op.64 di Felix Mendelssohn con la partecipazione del giovane violista diciannovenne, Julian Kainrath, che anticipa l’attenzione al grande compositore dell’Ottocento nella prossima stagione dell’Orchestra sinfonica metropolitana.

Ingresso a pagamento con biglietto unico 5 euro. 1 euro per studenti di ogni ordine e grado, over 65, tesserati Agis, accompagnatori di dipendenti dell’Ente, iscritti ai circoli dei dipendenti di Enti Pubblici, 2 euro per tesserati Fai. Ingresso gratuito per dipendenti dell’Ente, persone con disabilità e accompagnatore. Prevendita su piattaforma: https://www.ticketone.it/artist/orchestra-sinfonica-bari/

Il concerto sarà replicato venerdì 7 febbraio, ore 20:30, nel Teatro comunale di Corato.

 

 

 

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Giovedì 6 febbraio, alle ore 20, nella Auditorium “Nino Rota” di Bari, prende il via il ciclo di concerti dell’Orchestra sinfonica della Città metropolitana dal titolo “Schubertiade” dedicati ad un protagonista del sinfonismo romantico europeo quale Franz Schubert.

Se nelle precedenti stagioni è stato affrontato il sinfonismo dei tre classici viennesi qualiHaydn, Mozart e Beethoven, nel triennio 2025-2027 l’Orchestra presenta il sinfonismo dei tre rappresentanti del romanticismo europeo: si comincia con Schubert per, poi, proseguire con Mendelssohn e Schumann.

La Sinfonia n. 1 in re maggiore D 82, la prima delle otto, sarà protagonista del prossimo concerto, diretto dal maestro inglese Neil Thomson. Composta da Schubert nel 1813, ad appena 16 anni, fu eseguita il 28 ottobre del 1813, in occasione dell’addio al Reale Imperiale Convitto Civico di Vienna presso il quale studiava da cinque anni.
La durata di esecuzione è attorno ai 26 minuti. La sinfonia, in accordo con lo stile del primo Schubert, presenta influenze mozartiane, haydniane e beethoveniane. Tutta l’opera è vivace e delicata, con elementi già prettamente personali, mentre l’uso delle sonorità rivela la buona conoscenza degli strumenti da parte del precoce musicista viennese.

Gli echi dei grandi sono dunque innegabili, ma il sedicenne Schubert è già portatore di stilemi affatto personali. Quest’opera schubertiana, oltre che per durata e imponenza, impressiona per maturità e padronanza artistica, e in tutte e sei le prime sinfonie (1813-1818) è ravvisabile una costante leggerezza e orecchiabilità.

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Giovedì 6 febbraio, alle ore 20, nella Auditorium “Nino Rota” di Bari, prende il via il ciclo di concerti dell’Orchestra sinfonica della Città metropolitana dal titolo “Schubertiade” dedicati ad un protagonista del sinfonismo romantico europeo quale Franz Schubert.

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La Sinfonia n. 1 in re maggiore D 82, la prima delle otto, sarà protagonista del prossimo concerto, diretto dal maestro inglese Neil Thomson. Composta da Schubert nel 1813, ad appena 16 anni, fu eseguita il 28 ottobre del 1813, in occasione dell’addio al Reale Imperiale Convitto Civico di Vienna presso il quale studiava da cinque anni.
La durata di esecuzione è attorno ai 26 minuti. La sinfonia, in accordo con lo stile del primo Schubert, presenta influenze mozartiane, haydniane e beethoveniane. Tutta l’opera è vivace e delicata, con elementi già prettamente personali, mentre l’uso delle sonorità rivela la buona conoscenza degli strumenti da parte del precoce musicista viennese.

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La durata di esecuzione è attorno ai 26 minuti. La sinfonia, in accordo con lo stile del primo Schubert, presenta influenze mozartiane, haydniane e beethoveniane. Tutta l’opera è vivace e delicata, con elementi già prettamente personali, mentre l’uso delle sonorità rivela la buona conoscenza degli strumenti da parte del precoce musicista viennese.

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La durata di esecuzione è attorno ai 26 minuti. La sinfonia, in accordo con lo stile del primo Schubert, presenta influenze mozartiane, haydniane e beethoveniane. Tutta l’opera è vivace e delicata, con elementi già prettamente personali, mentre l’uso delle sonorità rivela la buona conoscenza degli strumenti da parte del precoce musicista viennese.

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Gli echi dei grandi sono dunque innegabili, ma il sedicenne Schubert è già portatore di stilemi affatto personali. Quest’opera schubertiana, oltre che per durata e imponenza, impressiona per maturità e padronanza artistica, e in tutte e sei le prime sinfonie (1813-1818) è ravvisabile una costante leggerezza e orecchiabilità.

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