Cer e Ai: un binomio innovativo per lo sviluppo tecnologico locale

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La transizione energetica e la rivoluzione digitale stanno convergendo in modi sorprendenti. Mentre le Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) si affermano come pilastri della decentralizzazione energetica, emerge una possibilità intrigante: utilizzare l’energia autoprodotta per alimentare infrastrutture di Intelligenza Artificiale locali, creando un circolo virtuoso di innovazione sostenibile. Il recente rilascio di DeepSeek V3 ha rivoluzionato il panorama del calcolo distribuito: questo modello introduce innovazioni significative nell’efficienza computazionale, permettendo di ottenere prestazioni eccellenti con requisiti hardware più contenuti (dati del Technical Report di DeepSeek). L’utilizzo di tecniche come FP8 mixed precision e l’architettura MoE (Mixture of Experts) ha ridotto drasticamente i consumi energetici, rendendo possibile l’implementazione di sistemi Ai anche su scala locale.

Secondo i dati del Gse, le Comunità Energetiche ottimizzate possono raggiungere percentuali di autoconsumo tra il 60% e l’80%. Il recente decreto del Mase (gennaio 2024) ha ulteriormente incentivato questo modello, introducendo un premio di 110 €/MWh sull’energia condivisa. Gli scenari per i cluster Ai locali sono quanto mai interessanti. Utilizzando modelli ottimizzati come DeepSeek V3 e configurazioni hardware efficienti, è possibile realizzare cluster con consumi contenuti tra i 10 e i 15kW, nettamente più bassi rispetto alla stima di 40 e 60kW per un rack AI moderno di Schneider Electric. Secondo l’Energy & Strategy Group, questi valori sono perfettamente compatibili con la capacità produttiva di molte Cer medio-grandi.

L’integrazione tra Cer e Ai locale offre molteplici benefici, come la sostenibilità ambientale attraverso l’uso di energia rinnovabile, la creazione di capacità computazionale distribuita sul territorio, la possibile integrazione con servizi pubblici locali, l’ottimizzazione dei costi energetici. Come evidenziato nel rapporto Deloitte “Technology, Media and Telecom Predictions 2025”, la domanda energetica per l’Ai è destinata a crescere significativamente. Le Cer potrebbero giocare un ruolo chiave nel rendere questa crescita sostenibile. L’implementazione richiede un’attenta pianificazione. Goldman Sachs suggerisce che la chiave del successo risiede nel corretto dimensionamento dell’infrastruttura e nella capacità di modulare il carico computazionale in base alla disponibilità energetica. Fondamentale è anche l’integrazione di sistemi di accumulo per gestire l’intermittenza della produzione rinnovabile.

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“Credo che l’integrazione tra Cer e Ai sia il futuro” sostiene Enrico Isnardi, presidente del Consorzio Ingauno da 16 anni, coordinatore e aggregatore della Cer Ponente Ligure, che si è appena costituita nelle province di Imperia e Savona. “La nostra Cer mette insieme due associazioni di consumatori di Savona e Imperia, 4 avvocati e 20 ingegneri e stiamo già studiando come lavorare per un cluster Ai, risorsa alla quale molte aziende del territorio si sono già dette interessate”.

Il percorso di innovazione tecnologica sostenibile trova un importante sostegno nei fondi Pnrr e nella programmazione regionale. Come presentato recentemente da Filse nel corso dell’evento Road Map 2025 – Misure per la crescita di enti e imprese” al Palazzo della Borsa di Genova, sono previste importanti misure di sostegno per l’innovazione tecnologica e la transizione energetica. In particolare, il programma Fesr 2021-2027 prevede l’attivazione di 10 nuove misure dedicate allo sviluppo sostenibile e all’innovazione. Tra queste, particolare rilevanza assumono i finanziamenti destinati alle iniziative che coniugano digitalizzazione e sostenibilità ambientale, come nel caso dell’integrazione tra Cer e infrastrutture Ai. Il progetto Raise, selezionato tra i fondi Pnrr per gli ecosistemi dell’innovazione della Liguria, con un budget di 120 milioni di euro, rappresenta un’ulteriore opportunità per sostenere iniziative di questo tipo, specialmente nell’ottica di consolidare l’innovazione ad alta vocazione tecnologica tra le filiere portanti dell’economia ligure.

Il binomio Cer-Ai rappresenta un’opportunità concreta per coniugare innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. La Liguria, con il suo tessuto di piccole e medie imprese innovative, le sue comunità energetiche in crescita e un quadro di finanziamenti regionali e nazionali particolarmente favorevole, si configura come un territorio ideale per sperimentare questo modello di sviluppo tecnologico sostenibile. La disponibilità di fondi Pnrr e programmi regionali dedicati fornisce gli strumenti necessari per trasformare questa visione in realtà, creando un ecosistema dove tecnologia avanzata e sostenibilità ambientale possano crescere in simbiosi.

Nota: Le fonti citate nell’articolo sono state verificate e aggiornate al 2024. I dati relativi all’autoconsumo delle Cer e ai consumi energetici dei cluster Ai potrebbero variare in base alle specifiche implementazioni e configurazioni. Le informazioni sui finanziamenti sono basate sugli ultimi aggiornamenti forniti da Filse e Regione Liguria.

Testo in collaborazione con TechMakers.



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