Benzina, prezzi italiani ai massimi in Europa e possono salire ancora con i dazi. Come risparmiare

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Il prezzo della benzina in Italia nel 2024 è stato tra i più alti in Europa. Il nostro Paese detiene il triste primato del prezzo della benzina più alto tra i principali Paesi Ue, con una media annuale (considerando il servito) di 1.98 euro al litro e picchi di 2.05 euro al litro registrati nei mesi di marzo e aprile. Il confronto con Germania (1.86 euro al litro), Spagna (1.72 euro al litro), Bulgaria (1.39 euro al litro) e Turchia (1.25 euro al litro) è impietoso e sottolinea un’anomalia determinata principalmente dalle nostre accise.

Ora, poi, con i dazi americani e le controrisposte europee e cinesi (che potrebbero colpire anche il petrolio), il prezzo del carburante può salire ancora. Secondo gli analisti, qualora i dazi verso l’Europa venissero confermati e scattare dopo la sospensione quelli per Messico e Canada, ci potrebbe essere un rialzo immediato di Brent e Wti del 3-5%, in scia con i lievi aumenti degli ultimi giorni. Una crescita che si ripercuoterebbe sui prezzi della benzina (facendoli salire in Italia per il self service verso gli 1,9 euro al litro dagli attuali 1,82). A mettere in fila i dati è un report dell’associazione dei consumatori Adoc, che Il Messaggero ha visionato in anteprima.

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Il confronto

Al momento, poi, in Italia la benzina self service (a quota 1,82 euro al litro) costa di più rispetto ad altri 23 Paesi Ue: sopra il nostro Paese solo Olanda, Danimarca e Grecia (tra gli 1,84 e i 2 euro al litro). Tra i Paesi nel Continente extra europei più cari anche i prezzi in Norvegia e Svizzera (sopra gli 1,84 euro al litro). Più bassi i costi in Francia (1,76 euro al litro), Portogallo (1,76 euro al litro), Germania (1,75 euro al litro), Belgio (1,63 euro al litro) e Spagna (1,56 euro al litro).

Sui circa 1,8 euro al litro che si pagano per la benzina in Italia, poi, le accise pesano circa 1,05 euro al litro. Se non ci fossero, quindi, la benzina costerebbe meno di 0,8 centesimi al litro. Solo in Olanda e in Danimarca le accise pesano di più sul costo finale della benzina, arrivando anche a 1,14 euro al litro.

Anche all’interno dei confini nazionali, la situazione appare disomogenea. Le analisi di Adoc, basate sui dati forniti dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, evidenziano come Bolzano sia la provincia con i prezzi più alti, sia per la benzina (fino a 1.927 euro al litro in modalità servito) che per il gasolio (fino a 1.852 euro al litro in modalità servito). Le Marche, al contrario, registrano i prezzi medi più contenuti. Preoccupa, inoltre, la significativa differenza di costo tra il servizio self-service e quello servito, con un aggravio medio di 0.15-0.20 euro al litro, che in alcuni casi supera i 0.25 euro al litro.

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La riforma delle accise

La radice del problema, secondo Adoc, risiede nella struttura del prezzo dei carburanti in Italia, gravato da ben 19 accise, introdotte dal 1935 per finanziare le più disparate emergenze. Un fardello storico che, seppur composto da singole voci di importo limitato, nel suo complesso contribuisce in maniera determinante al prezzo finale, come dimostra il confronto con gli altri paesi europei. In Italia, infatti, il 59% del prezzo finale della benzina è costituito da tasse, contro una media europea decisamente inferiore e con il prezzo al netto delle tasse in linea con il resto d’Europa (1.05 euro al litro in Italia).

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«La situazione è insostenibile» spiega Anna Rea, presidente di Adoc. «Il prezzo dei carburanti in Italia – aggiunge – è un’anomalia che penalizza consumatori e imprese, con effetti negativi sulla competitività del nostro sistema economico oltre ai prezzi al consumo visto che oltre l’80% delle merci viaggia su gomma. È necessaria una riforma strutturale del sistema di tassazione dei carburanti, che elimini le accise obsolete e garantisca maggiore trasparenza. Non è più tollerabile che le persone paghino la benzina a un prezzo così elevato a causa di un sistema di accise stratificato e iniquo».

Adoc chiede al governo di intervenire con urgenza per: avviare una revisione completa del sistema di accise sui carburanti, eliminando quelle obsolete e non più giustificate; garantire maggiore trasparenza nella composizione del prezzo finale, rendendo chiaramente identificabili le singole voci di costo; valutare l’introduzione di meccanismi di compensazione per le fasce di reddito più basse, al fine di mitigare l’impatto del caro carburanti; promuovere politiche di incentivazione all’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili, parallelamente a una revisione del sistema di tassazione dei carburanti.

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Come risparmiare

Per aiutare i consumatori a risparmiare, Adoc ha poi elaborato una serie di raccomandazioni. Innanzitutto, consiglia di confrontare i prezzi dei carburanti utilizzando app e siti web dedicati, in modo da individuare i distributori più convenienti nella zona e confrontarli con i prezzi medi giornalieri pubblicati ogni giorno dal Mimit. Un’ulteriore strategia di risparmio consiste nel preferire il self-service al servizio servito, poiché quest’ultimo comporta un costo aggiuntivo. Inoltre, Adoc sugerisce di evitare di fare rifornimento presso le aree di servizio autostradali, dove i prezzi sono più elevati.

Un altro consiglio utile è quello di pianificare attentamente i viaggi, evitando percorsi trafficati e preferendo strade con meno code e interruzioni e, quando possibile, è consigliabile utilizzare mezzi di trasporto alternativi come mezzi pubblici, bicicletta o andare a piedi per tragitti brevi. Si può anche valutare l’utilizzo del car sharing o il noleggio di auto elettriche per ridurre i costi a lungo termine o del carpooling, cioè la condivisione dell’auto con altre persone per effettuare lo stesso tragitto.

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