Lo spirito olimpico su Milano-Cortina

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Milo e Tina, le mascotte dei Giochi olimpici invernali di MIlano-Cortina 2026, in piazza Duomo a Milano – Ansa/Daniele Dal Zennaro

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«L’Italia è pronta. È pronta a scrivere una nuova pagina della storia olimpica». Thomas Bach è sicuro: «I Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026 saranno un successo dello spirito olimpico in stile italiano». A un anno dall’inaugurazione ufficiale dei Giochi olimpici invernali (i terzi svolti in Italia dopo Cortina 1956 e Torino 2006), ieri mattina si è svolta la cerimonia di invito ai 134 comitati olimpici nazionali a partecipare tra un anno all’edizione italiana.

«L’Italia è pronta ad accogliervi» ha detto agli atleti di tutto il mondo il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), Thomas Bach nel suo breve discorso ufficiale pronunciato dal palco del Piccolo Teatro-Strehler a Milano dove si è svolta la cerimonia. «Tutti ci aspettiamo delle Olimpiadi caratterizzate dalla passione dell’Italia per lo sport e metteranno in evidenza la cultura e il patrimonio unico dell’Italia» ha aggiunto Bach, sottolineando che le gare si svolgeranno «in località iconiche e ricche di tradizione sportiva invernale», come Bormio, Livigno, Cortina, Predazzo, Tesero e Anteselva, che con Milano, saranno le sedi delle gare. Lo ha ribadito anche il presidente del Coni e presidente del Comitato organizzatore dei Giochi Giovanni Malagò. «Siamo consci delle responsabilità che abbiamo – ha detto nel suo primo intervento –. Il nostro obiettivo è che l’Italia esca in modo meraviglioso agli occhi del mondo» e che tutti possano esserne orgogliosi «quando si spegnerà il braciere olimpico». E forte è stato anche il richiamo al gioco di squadra tra le Istituzione e le realtà dei diversi territori coinvolti, che sul palco del teatro si è concretizzato con la presenza non soltanto dei sindaci di Milano (Giuseppe Sala) e Cortina (Gianluca Lorenzi), ma anche dei governatori di Lombardia (Attilio Fontana), Veneto (Luca Zaia) e dei presidenti delle Province autonome di Trento (Maurizio Fugatti) e di Bolzano (Arno Kompatscher). Il governo era rappresentato dai ministri Andrea Abondi (Sport) e Matteo Salvini (Trasporti).

Ma sul palco dello Strehler sono saliti anche i protagonisti dei Giochi olimpici: gli atleti in attività e non. A rappresentare il nostro Paese l’ex sciatrice Deborah Compagnoni e l’olimpionico di curling Amos Mosaner (oro a Pechino 2022), che hanno raccontato l’emozione vissuta ai Giochi, «una emozione che non ha eguali con nessun’altra competizione sportiva» hanno detto all’unisono. E lo stesso Mosaner assieme all’ex nuotatrice Federica Pellegrini hanno poi ritirato ufficialmente l’invito che il presidente Bach ha consegnato personalmente a sei comitati olimpici nazionali: Italia, Grecia (come nazione culla dei Giochi), Cina (come nazione ospitante della precedente edizione invernale), alla Francia (nella duplice veste di Paese ospitante l’ultima edizione estiva e la prossima edizione invernale 2030) e Stati Uniti e Australia (dove si svolgeranno le prossime edizioni estive del 2028 e del 2032). Un invito che il presidente Bach ha firmato davanti alla platea in questa cerimonia che si svolge ritualmente a un anno dall’inizio dei Giochi olimpici sia estivi sia invernali e che ha materialmente consegnato, oltre a Pellegrini e Mosaner, al greco Dimosthenis Tampakos ex campione della ginnastica, all’olimpionico cinese Li Lingwei, alla medaglia d’argento olimpica francese Astrid Guyart, l’olimpionica statunitense Catherine Raney Norman e agli olimpionici australiani Tahli Gill e Dean Hewitt. Tutti visibilmente emozionati di rappresentare le centinaia di atleti che arriveranno in Italia tra un anno per gareggiare tra loro. «L’entusiasmo sta crescendo – ha sottolineato il presidente del Cio, che di fatto è a uno dei suoi ultimi atti ufficiali dei due mandati presidenziali, essendo prevista nel prossimo mese di marzo in Grecia l’elezione del nuovo presidente del Cio –. Ha già raggiunto milioni di persone: la fiamma olimpica viaggerà in tutte le province italiane, il programma di volontari ha raccolto tantissime candidature, questo riflette l’immenso entusiasmo». Segnali che fanno ben sperare anche nella partecipazione di pubblico a tutti gli eventi che caratterizzeranno questo cammino, che inizierà il 26 novembre 2025 con l’accensione della fiamma a Olimpia in Grecia. Arriverà in Italia, per la precisione a Roma, il 4 dicembre successivo e inizierà il suo cammino di circa dodicimila chilometri attraverso tutte e 110 le province italiane grazie all’impegno di 10.001 tedofori. Tappa finale lo stadio di San Siro a Milano dove si svolgerà la cerimonia di apertura, mentre quella di chiusura avverrà all’Arena di Verona, che sarà anche sede della cerimonia di apertura delle Paralimpiadi.

E anche Milano si sta preparando all’evento. In piazzetta reale accanto al Duomo è stata posta una installazione (un enorme rettangolo di vetro con all’interno il numero 26 scritto come nel logo dei Giochi) che ha iniziato a fare il conto alla rovescia verso l’apertura sia dei Giochi olimpici (2 febbraio 2026) sia di quelli Paralimpici, che si svolgeranno dal 6 al 15 marzo 2026. La stessa piazza del Duomo si sta già trasformando nel villaggio olimpico con diverse installazioni, in particolare due piccole piste per il curling e un’altra per l’hockey su ghiaccio A fare da accoglienza a milanesi e turisti sono due enormi pupazzi di Tina e Milo, i due sorridenti ermellini che sono stati scelti come mascotte dell’edizione italiana dei Giochi olimpici. Il loro sorriso accompagnato dalla scritta in inglese «One year to go» («Un anno dalla partenza»), già da due settimane spunta su diversi manifesti affissi nel capoluogo lombardo. Un primo passo per creare quel coinvolgimento della cittadinanza che ha auspicato il sindaco di Milano Giuseppe Sala nel suo intervento dal palco. «Siamo impegnati a preparare al meglio i luoghi e le strutture che ospiteranno le gare, ma dobbiamo coinvolgere di più la città. Abbiamo già vissuto un evento mondiale come Expo 2015 e sono sicuro anche le Olimpiadi avranno un’ondata di benefici per la nostra città, la nostra comunità alla luce dei valori olimpici», con un occhio particolare ai giovani. E proprio a Milano sorgerà il Villaggio olimpico, luogo iconico di qualunque edizione dei Giochi, e che al termine diventerà uno dei più grandi «studentati» (cioè alloggio per gli universitari che verranno in città a studiare) a Milano dove hanno sede ben sette università.

Dunque, appuntamento per gli atleti di tutto il mondo tra un anno, sicuri, come ha detto il presidente del Cio Thomas Bach che i Giochi di Milano-Cortina 2026 «rispecchiano in pieno la definizione che dei Giochi diede il nostro fondatore Pierre De Coubertin: “un pellegrinaggio nel passato e un atto di fede nel futuro”».





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