Pelletteria, via al tavolo metropolitano sull’alta qualità e il lusso – Città Metropolitana di Firenze

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Le proposte in campo. Il quadro definito da Sara Funaro con Claudia Sereni ed Eugenio Giani. Certificazione di qualità e lotta all’illegalità. In arrivo un’analisi di Confindustria – Galleria fotografica

Ristrutturazione della filiera, formazione anche per gli imprenditori, innovazione e linea dura contro l’illegalità. Sono questi alcuni dei temi emersi al tavolo sulla pelletteria di alta qualità e lusso convocato dalla Città Metropolitana di Firenze con i rappresentanti del settore, Sara Funaro, Sindaca della Metrocittà, Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, e Claudia Sereni, Sindaca di Scandicci e consigliera della Metrocittà delegata al Lavoro.
Dall’incontro è emersa un’unità di visione e di intenti da parte di tutte le categorie, a tutti i livelli compresi quelli sindacali, che hanno manifestato la volontà di lavorare insieme per raggiungere obiettivi condivisi: salvare le imprese e i posti di lavoro, tutelare e promuovere il saper fare, mettere a punto nuovi prodotti, investire sulle certificazioni e sulla formazione. Si lavora per una nuova filiera, che non può e non deve lasciare margini alle forme di illegalità.
“Stiamo lavorando intensamente come istituzioni tenendo insieme il livello ministeriale, con i nostri deputati, quelli regionale, metropolitano e locale per trattare con la dovuta serietà e approfondimento il tema della crisi del settore moda che pesa in Toscana tantissimo in termini di aziende e di lavoratori”, spiega Sara Funaro.
La città metropolitana rappresenta nel suo insieme il primo distretto della pelletteria nel lusso in Europa e tra i primi al mondo.
“La rigenerazione del settore in relazione a questa dura crisi – sottolinea Claudia Sereni – parte dall’incremento di qualità, mediante una certificazione da adottare, e dalla legalità, con un riconoscimento specifico dei nostri maestri artigiani e della formazione, che fanno la differenza, sotto ogni profilo”. “Non siamo – aggiunge Sereni – davanti a destini personali, ma a un destino comune del territorio metropolitano per il quale possiamo salvarci solo se lavoriamo tutti insieme per dare avvio a strategie di tutela, per le quali si lavora in Regione, e soprattutto di rilancio”.
A partire da alcuni fattori: una riprogettazione dei modelli produttivi, di tutela e certificazione dei prodotti veri made in Italy e made in Tuscany, e nuove strategie di formazione. La Regione ha potenziali linee di finanziamento e sostegno che potranno essere sostenute anche da diversi bandi finanziati in maniera importante con fondi della commissione europea e non solo.
“Quello che propone la Città Metropolitana – continua Sereni – è di candidare questo settore della pelletteria e questo territorio ad essere un laboratorio sperimentale di politiche attive, nuovi modelli, nuovi percorsi di formazione su cui poter progettare anche le nuove linee di finanziamento”. La politica, prosegue, “deve tornare protagonista nelle politiche industriali, manifatturiere di massimo valore per l’identità e la sostenibilità economica dei territori e del nostro straordinario Paese. Non possiamo vivere di solo turismo e enogastronomia”.
La crisi, sostiene sempre Sereni, ha “smascherato tutte le debolezze di un sistema”. Da ripensare allora la filiera, dalla prototipia alla vendita. Per fare questo però serve la partecipazione e collaborazione con le griffe.
Martedì scorso si è tenuto il tavolo regionale della moda dove si tratta la complessità di questo ambito in tutti i suoi settori: dalle concerie all’abbigliamento fino alla metalmeccanica.
Dal tavolo regionale sono emerse diverse linee di azione, da quelle necessarie per tutelare il lavoro e la sopravvivenza delle imprese (ammortizzatori sociali e sostegno al credito), a quelle di un possibile rilancio del settore, puntando su formazione e nuove filiere produttive. Tra le esigenze e proposte relative al vademecum proposto dal Presidente Giani che riguarda ammortizzatori, formazione, rapporti industrie, fondi e moratoria, è emersa la necessità di fare tavoli di lavoro specifici per ogni settore che ha proprie peculiarità. Ne sarà referente, anche per la Regione, la consigliera delegata Claudia Sereni.
Sempre durante l’incontro si è parlato della proposta di Confindustria Firenze, che ha attivato un progetto con lo scopo di elaborare un nuovo modello di distretto. Il progetto, è stato spiegato, vuole essere una base per avviare una rigenerazione del distretto che prenda il via dalla sue radici storiche, e sarà condiviso con tutti gli attori del tavolo.
Secondo i dati emersi durante il tavolo, il settore ha continuato a contrarsi fino ad arrivare ad un calo dell’export di -17,8% nel corso del 2024 e sono state avviate procedure di cassa integrazione per circa 4.000 lavoratori, soprattutto giovani e donne, solo nella provincia di Firenze. Le aziende nel territorio metropolitano sono scese da 2470 del fine 2023 alle 2358 del 2024. Sono 182 le aziende chiuse nel settore della pelletteria, di cui 112 solo a Firenze e nel territorio più prossimo al capoluogo.

Galleria fotografica di Antonello Serino – Met Ufficio Stampa su:
https://www.flickr.com/photos/serino_antonello/albums/72177720323643701/

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