La Lega lascia la giunta nel Lazio? Perché Rocca può dormire tranquillo..

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Tensione tra Lega e Rocca: il partito di Matteo Salvini chiede un incontro. E sull’ipotesi che gli assessori del Carroccio lascino la giunta regionale, il governatore del Lazio fa spallucce: “Me ne farò una ragione”

Al netto della facciata e della forma istituzionale,  i rapporti tra Lega e Fratelli d’Italia oggi sono forse ai minimi storici. L’ultimo caso, e anche il più eclatante, è il libro del giornalista Giacomo Salvini del Fatto quotidiano che fa venire a galla anni di contenuti della chat di FdI, nella quale Matteo Salvini viene deriso e attaccato a più riprese. Su altri fronti, sempre rimanendo alla stretta attualità, basta citare l’affondo del leader del Carroccio  nei confronti del viceministro meloniano Maurizio Leo sulla rottamazione delle cartelle esattoriali.

LA LEGA PROVA A FARE LA VOCE GROSSA NEL LAZIO

Tra le varie frizioni in corso, non sono assolutamente da sottovalutare quelle dai confini locali e regionali. Dalla Lombardia al Veneto, fino al Lazio. Proprio nel feudo di Fratelli d’Italia, la Lega torna a far sentire la sua voce nella giunta regionale e lo fa con una richiesta ufficiale di incontro al presidente Francesco Rocca. Dopo un direttivo con Matteo Salvini, il partito ha ribadito la necessità di una maggiore partecipazione alle scelte politiche della giunta regionale. “Serve un rilancio e una condivisione di scelte e strategie che purtroppo fino ad oggi sono troppo spesso mancate”, ha sottolineato la segreteria regionale.

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SALVINI: “NO A UOMINI SOLI AL COMANDO”

A intervenire poi direttamente è stato il leader della Lega, il quale ha espressamente sottolineato il problema della mancanza di condivisione politica all’interno della giunta Rocca. “Nel Lazio mi sembra ci sia un problema di partecipazione, di condivisione, cosa che cerchiamo di fare al governo con riunioni settimanali. È chiaro che se non ti trovi e discuti insieme di rifiuti, di lavoro, di sviluppo urbanistico, di sicurezza, di infrastrutture, di sanità, è difficile. Gli uomini soli al comando che non dialogano con gli altri di solito non fanno molta strada”, ha dichiarato Salvini. Claudio Durigon, coordinatore regionale del partito, ha chiarito che non si tratta di una questione di poltrone, ma di un problema di visione politica e programmatica.

ROCCA MINIMIZZA: “SE LA LEGA SI RITIRA? ME NE FARO’ UNA RAGIONE”

Dall’altra parte, il presidente Francesco Rocca ha risposto con fermezza alle ipotesi di un possibile ritiro degli assessori della Lega. “Me ne farò una ragione” ha dichiarato con una punta di ironia. Per poi precisare: “Sono sicuro che non sarà così. Appena mi sarà possibile li incontrerò: non voglio perdere un minuto, ma nemmeno cancellare o rivoluzionare la mia agenda per questo”.

Rocca ha inoltre sottolineato che la maggioranza resta solida nonostante le tensioni con la Lega: “Se riguarda la tenuta della mia maggioranza, assolutamente no. In questo momento, ahimè, c’è solo un consigliere della Lega in consiglio regionale. E la maggioranza tiene abbondantemente comunque. Però è un problema. Il mio dovere è ascoltare chiunque, anche la Lega che è un alleato prezioso e quindi, mi auguro, anche leale”.

PERCHE’ ROCCA OSTENTA SICUREZZA CON LA LEGA

Nelle sue dichiarazioni il governatore Rocca lascia trasparire una certa sicumera. Ma a cosa è dovuto? Semplicemente ai numeri. Al di là della questione e delle opportunità prettamente politiche, la Lega oggi in consiglio regionale del Lazio è rappresentata solo da un consigliere, Laura Cartaginese, dopo aver perso vari pezzi per strada. E ciononostante mantiene due assessorati, con Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre.

LE TENSIONI DEI MESI SCORSI TRA FORZA ITALIA E IL GOVERNATORE DEL LAZIO

Una situazione che aveva generato nei mesi scorsi altri grattacapi ben più seri a Rocca, questa volta provenienti dall’altra gamba della coalizione di centrodestra, da Forza Italia. Il motivo? Anche in questo caso i numeri e i posti di potere (e di poltrone). Alla cura dimagrante del Carroccio è infatti seguita la crescita degli azzurri, che hanno quasi triplicato la sua rappresentanza in consiglio regionale, passando da tre a otto consiglieri in un anno. Tra questi ci sono proprio due ex leghisti, Angelo Tripodi e Pino Cangemi.

Nonostante la crescita numerica, Forza Italia continua ad avere solo due assessori in giunta, Giuseppe Schiboni e Luisa Regimenti. Da qui il continuo e pressante forcing per un riequilibrio delle cariche all’interno delle istituzioni laziali.

NESSUN RIMPASTO, CI SARA’ UN RIEQUILIBRIO CON LEGA E FI?

Da parte sua Salvini ha comunque escluso la richiesta di un rimpasto in giunta, ma ha ribadito la necessità di un maggiore confronto: “Mi sembra che sia più che altro un problema di comunicazione e di collaborazione”, ha detto. Anche Durigon ha confermato che la Lega intende rimanere nel centrodestra, ma vuole essere più coinvolta nelle decisioni politiche. “Abbiamo giustamente anche un po’ di malumori nella nostra dirigenza, che vuole contribuire a cambiare quelle che erano le stagioni delle inefficienze di Zingaretti e di Gualtieri a Roma”.

La soluzione potrebbe essere un tavolo di confronto con Rocca per riequilibrare il peso politico dei partiti in giunta, e per capire se il centrodestra riuscirà a ricompattarsi o se le divergenze porteranno a nuovi scossoni.

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