Outisde Source: Trasporti : la Francia frena, l’Italia aggiusta, ma sono gli utenti a pagare il conto

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Articolo pubblicato originariamente su NizzaMarittima

Mentre l’anno 2025 si annuncia con il suo carico di aumenti tariffari, gli automobilisti e gli utenti dei trasporti pubblici francesi e italiani devono ancora una volta fare i conti con budget sotto pressione. In Francia, l’aumento dei pedaggi autostradali è contenuto, mentre in Italia i liguri e i piemontesi devono affrontare aggiustamenti più marcati, sebbene parzialmente compensati da misure di sostegno. Una situazione che solleva interrogativi sull’equilibrio tra redditività delle infrastrutture e potere d’acquisto degli utenti.

Francia: un aumento dei pedaggi contenuto, ma non indolore

Secondo quanto riportato da France 3 – Provence Alpes Côte d’Azur, in Francia, l’aumento delle tariffe dei pedaggi per il 2025 è stato annunciato come il più basso dal 2021, con un incremento medio dello 0,9%, ben al di sotto dell’inflazione. François Durovray, ex ministro dei Trasporti, si è complimentato all’inizio di dicembre, sottolineando una politica tariffaria “controllata”. Per gli automobilisti che percorrono l’autostrada A8, tra La Saulce e Mentone, il costo di un viaggio completo con un veicolo leggero passerà a 40,80 €, con un aumento di 40 centesimi rispetto al 2024. Un aumento modesto, ma che si aggiunge ad altri rincari, come quello dei TER della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, dove ogni viaggio costa ora 1 € in più dal 7 gennaio 2025.

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Sulla Costa Azzurra, alcune stazioni di pedaggio vedono aumentare le tariffe di 10 centesimi, come a Puget-Ville, Ollioules, Aix-en-Provence o Le Muy. Tuttavia, i viaggi quotidiani, come Nice-Ovest – Antibes o Nice-Est – Monaco, rimangono stabili, rispettivamente a 1,70 € e 2,40 €. Una relativa stabilità che contrasta con le tariffe dei trasporti pubblici, dove il treno rimane spesso l’opzione più costosa per le brevi distanze. Ad esempio, un viaggio Nice-Monaco in TER costa 5,90 €, contro 5,04 € in auto (con pedaggio) o 2,10 € in autobus.

Italia: un aumento allineato all’inflazione, ma con compensazioni per gli utenti

Dall’altra parte delle Alpi, la situazione è leggermente diversa. In Liguria e in Piemonte, le tariffe dei pedaggi autostradali aumentano dell’1,8% a partire dal 1° gennaio 2025, un tasso allineato all’inflazione prevista per l’anno. Questo aumento, sebbene significativo, avrebbe potuto essere più consistente senza le misure di sostegno messe in atto. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano, guidato da Matteo Salvini, ha infatti confermato il mantenimento delle riduzioni generalizzate per gli utenti, evitando così un aumento complessivo del 3%.

Tuttavia, alcune autostrade sfuggono a questo aumento. È il caso dell’A6 Savona-Torino, le cui tariffe dei pedaggi rimangono invariate. Questa stabilità riguarda anche altri assi liguri, come l’A10 Savona-Ventimiglia e l’A12 Sestri Levante-Livorno. Una buona notizia per gli automobilisti liguri e piemontesi che percorrono regolarmente queste strade, evitando loro un’ulteriore pressione sul budget dei trasporti.

Gli utenti dei trasporti pubblici non sono risparmiati dall’aumento delle tariffe. In Liguria, i biglietti e gli abbonamenti dei treni regionali vedono i prezzi salire del 2,5%, nell’ambito del contratto di servizio che lega la Regione a Trenitalia. Un aumento che le autorità locali cercano di contenere, preservando alcuni vantaggi per gli studenti, con abbonamenti gratuiti o a metà prezzo in base all’età.

Un piccolo confronto per misurare la differenza: su una distanza simile a quella di un viaggio Nice-Monaco, il biglietto del Regionale (l’equivalente italiano del TER francese) tra Ventimiglia e Sanremo costa 3,40 €, contro 8,50 € per un viaggio in Intercity.

Inoltre, l’Italia introduce un nuovo sistema automatico di rimborso in caso di ritardo per i treni regionali, a condizione di acquistare un biglietto elettronico e di pagare con carta o metodo digitale. Una misura che mira a modernizzare il servizio, ma che non compenserà interamente l’aumento dei costi per gli utenti.

Una doppia realtà per i viaggiatori transfrontalieri

Per i francesi delle Alpi Marittime e i liguri o piemontesi che attraversano regolarmente il confine, questi aumenti pongono la questione dell’equilibrio tra i mezzi di trasporto. Se l’auto rimane spesso meno costosa del treno per le brevi distanze, i successivi aumenti dei pedaggi e dei carburanti pesano sui budget. Parallelamente, i trasporti pubblici, sebbene più costosi, offrono vantaggi per gli abbonati e i giovani, incoraggiando a ripensare le abitudini di spostamento.

In conclusione, se la Francia e l’Italia adottano approcci diversi di fronte all’aumento delle tariffe dei pedaggi e dei trasporti, i due paesi condividono la stessa sfida: conciliare la redditività delle infrastrutture e l’accessibilità per gli utenti. In un contesto inflazionistico, questa equazione rimane più che mai attuale, in particolare per i viaggiatori transfrontalieri, divisi tra due realtà tariffarie.

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