‘Risiko’ bancario, cresce rischio desertificazione filiali. In Molise tutti insoddisfatti: “Bancomat non sostituisce rapporto umano”

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Il risiko bancario, tra le sue molteplici implicazioni, comporta anche la ridefinizione della presenza delle banche nei territori, con chiusure di filiali che limitano la possibilità di accesso per i clienti ai servizi finanziari e assicurativi e impattano sull’aspetto occupazionale del settore. Le possibili aggregazioni bancarie annunciate nelle ultime settimane avrebbero implicazioni molto rilevanti, con impatti anche nel settore assicurativo, il coinvolgimento di grandi investitori privati e rilievi di natura politica.
“Il risiko bancario in corso può ridisegnare nuovi equilibri nel mondo finanziario e non solo: come Uilca da sempre crediamo che le aggregazioni bancarie, se devono esserci, debbano basarsi su una logica industriale di lungo periodo e non rispondere a motivazioni di natura politica o legate solo al profitto o agli interessi dei grandi azionisti. Resta prioritario salvaguardare e favorire l’occupazione, preservare il ruolo sociale della banca e la sua funzione per lo sviluppo del Paese, a sostegno delle comunità, delle famiglie e delle imprese”, commenta il segretario generale Uilca Fulvio Furlan. “Come Uilca, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali, continueremo a monitorare ogni risvolto di queste operazioni societarie, a partire da quello occupazionale”.
Aggiunge il segretario generale Uilca Molise Ermando Ciocca “Va considerata l’identità del territorio, soprattutto per quanto riguarda il tessuto socio-economico. Il Molise è una terra di forte imprenditoria locale che fa delle proprie eccellenze la prima fonte di prosperità: se non mettiamo al fianco degli imprenditori molisani una struttura bancaria ben capillarizzata, efficiente ed attenta alle loro necessità si colpiscono non solo le aziende in essere ma si va a limitare di molto la nascita di nuove attività.
In Italia, negli ultimi cinque anni, ogni mese sono stati chiusi 76 sportelli bancari1. Dal 2019 al 2024, infatti, si contano 4.557 filiali in meno. Nel 2024 le filiali bancarie sono scese sotto la soglia delle ventimila unità (19.755).
Rimane alta l’insoddisfazione in Molise per la chiusura degli sportelli bancari nel proprio comune: scontenti dieci molisani su dieci conferma determinante per accedere ai servizi bancari: per nove su dieci il bancomat non può sostituire il contatto umano. L’assenza di una banca impatta negativamente sull’inclinazione a investire e influisce nella scelta di vivere o meno in un territorio. Sei su dieci hanno percepito la mancanza/riduzione dello sportello bancario. Queste le maggiori evidenze del secondo Rapporto Uilca2 Chiusura filiali? No, grazie, la sentiment analysis volta a misurare il livello di insoddisfazione degli italiani a causa della desertificazione bancaria e le ricadute occupazionali, sociali ed economiche del problema nel Paese. Per le regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia – che costituiscono l’area Nielsen 4 – sono state raccolte 800 interviste.
“La desertificazione bancaria è un fenomeno in corso da tempo, ma le sue tante conseguenze sociali ed economiche erano sconosciute o del tutto sottovalutate. I dati del nostro secondo Rapporto ne confermano la gravità: è un problema reale, sentito dalle persone. La chiusura delle filiali ha impatti sociali, riduce la propensione agli investimenti e influenza la scelta di vivere o meno in un territorio, con un aggravio dello spopolamento dei piccoli centri”, così il segretario generale Uilca Fulvio Furlan commenta gli esiti emersi dal Rapporto.
“E’ un dato di fatto che nelle regioni povere del Sud le banche investono meno e di conseguenza ci sono meno sportelli: così facendo si allontanano dai cittadini riducendo il sostegno alle attività economiche e quindi all’economia reale e alle aree interne. La regione soffre da anni di una fuga costante di giovani che si allontanano a causa delle scarse possibilità lavorative: se si continuano a chiudere gli sportelli bancari non si farà altro che accelerare il fenomeno” osserva il segretario generale Uilca Molise Ermando Ciocca. “Da tutelare è anche la componente meno giovane della popolazione molisana: va garantito il pieno accesso ai servizi bancari tramite uffici che permettano il contatto diretto con i dipendenti, non solo con bancomat ed applicazioni. La transizione digitale deve rappresentare uno strumento strategico che cammini di pari passo con l’inclusione sociale. Il Molise deve evitare con ogni mezzo lo spopolamento e l’abbandono delle aziende, sfruttando al meglio tutte le risorse disponibili, supportando progetti che vanno verso la direzione della sostenibilità e valorizzazione delle nostre eccellenze, del nostro patrimonio paesaggistico, ambientale e culturale”.
Da quanto registrato, inoltre, la presenza di una filiale non può essere sostituita dalla banca digitale: sette su dieci, in caso di chiusura della propria filiale bancaria, si recherebbero in un ufficio fisico, banca o posta.

L’impegno Uilca
Nel 2023 Uilca dà vita alla campagna itinerante Chiusura filiali? No, grazie, che in dodici mesi percorre l’Italia in venti tappe e attraversa trentuno comuni. Obiettivo: far emergere i problemi causati dal fenomeno e la loro entità e richiamare tutte le parti coinvolte a impegnarsi per cercare soluzioni.
GENNAIO 2024
Nel corso di un evento presso il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) Uilca presenta i risultati del primo Rapporto sulla desertificazione bancaria. In quell’occasione il presidente del Cnel Renato Brunetta propone l’istituzione di un tavolo dedicato sulla “Desertificazione della rete dei servizi sul territorio alle famiglie e alle imprese a partire dalle filiali bancarie”.
APRILE 2024
Si insedia il gruppo di lavoro, che coinvolge istituzioni, politica e parti sociali. Al tavolo, Uilca è presente con il responsabile del Centro Studi Uilca Orietta Guerra, Roberto Telatin.
DICEMBRE 2024
Il gruppo di lavoro redige un documento con i contributi dei vari esperti coinvolti, che offre una panoramica delle proposte e delle migliori pratiche internazionali, base per una proposta di legge in materia.
GLI OSSERVATORI
Durante il 2024 prendono vita i primi osservatori regionali per avere il polso della situazione sul territorio delle problematiche e delle criticità inerenti alla chiusura delle filiali bancarie. Attualmente sono attivi osservatori in Basilicata, Abruzzo e Toscana.
“Nel 2023, con la campagna Chiusura filiali? No, grazie, ci siamo posti l’obiettivo di evidenziare i rischi della desertificazione bancaria e coinvolgere istituzioni, banche e Organizzazioni Sindacali per trovare, insieme, una soluzione in grado di coniugare le necessità di tutti i soggetti coinvolti, per prime quelle delle lavoratrici e dei lavoratori sotto il profilo occupazionale. Nelle varie realtà dove siamo stati presenti si è aperto un dibattito importante. Soprattutto abbiamo contribuito all’apertura di un tavolo al Cnel che vede tutte le parti interessate partecipare e impegnate a trovare soluzioni condivise, con l’obiettivo di proporle alla politica e renderle concrete, anche attraverso un disegno di Legge. L’apertura dei primi osservatori regionali va in questa direzione”, continua Furlan.

Novità sondaggio 2024
Sulla base dei risultati raccolti nel 2024, Uilca ha deciso di sviluppare in macroaree regionali tre focus tematici che fotografano i risvolti della desertificazione bancaria nelle piccole medie imprese, nelle aree rurali e nelle modalità di erogazione del credito. Il primo focus interroga le regioni dell’area settentrionale su “La desertificazione bancaria e le piccole medie imprese”; il secondo è volto a rilevare nelle regioni dell’area centrale la relazione tra la chiusura degli sportelli bancari e lo spopolamento dei piccoli comuni: “Desertificazione bancaria dalle zone rurali alle grandi città”. Il terzo focus riguarda l’area meridionale e insulare:
“La desertificazione bancaria e il fenomeno dell’usura”. I dati verranno resi noti a partire dal mese di marzo.

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L’impatto della desertificazione bancaria
BANCA O POSTA?
Italia. La prima domanda rivolta agli intervistati si concentra sul gestore del “denaro”: 6 italiani su 10 scelgono solo la banca (65,4%). Nel 2023 erano 7 su 10 (69,2%). Cresce la percentuale di quanti preferiscono gestire i propri risparmi in Posta: 13,8% contro 8,7% dell’anno precedente.
Area Nielsen 4. La prima domanda rivolta agli intervistati si concentra sul gestore del “denaro”: 6 italiani su 10 scelgono solo la banca (59,9%), dato in linea con il 2023 (64%). Cresce la percentuale di quanti preferiscono gestire i propri risparmi in Posta: 19,1% contro 14,6% dell’anno precedente.
Molise. La prima domanda rivolta agli intervistati si concentra sul gestore del “denaro”: 6 molisani su 10 scelgono solo la banca (59,3%), dato in linea con il 2023 (60,3%). Cresce la percentuale di quanti preferiscono gestire i propri risparmi in Posta: 16,8% contro il 15,9% dell’anno precedente.
OGNI QUANTO SI VA IN BANCA?
Italia. Complessivamente, la metà degli intervistati (53,9%) dichiara di andare in banca almeno una volta al mese/almeno una volta a settimana (52,4% nel 2023). Nel dettaglio, nel 2024, il 33,1% si reca in filiale “almeno una volta al mese” (30% nel 2023); il 22,6% “una volta ogni sei mesi” (21,1% nel 2023); il 20,8% “almeno una volta a settimana” (22,4% nel 2023); il 13,1% “una volta l’anno” (13,8% nel 2023). Infine, il 7,1% degli intervistati dichiara di non recarvisi “mai” (9,8% nel 2023).
Area Nielsen 4. Complessivamente, la metà degli intervistati (51,2%) dichiara di andare in banca almeno una volta al mese/almeno una volta a settimana (49,2% nel 2023). Nel dettaglio, nel 2024, il 27,8% si reca in filiale “almeno una volta al mese” (25,2% nel 2023); il 26,6% “una volta ogni sei mesi” (24,6% nel 2023); il 23,4% “almeno una volta a settimana” (24% nel 2023); il 14,9% “una volta l’anno” (16,2% nel 2023). Infine, il 4,7% degli intervistati dichiara di non recarvisi “mai” (7,4% nel 2023).
Molise. Complessivamente, 4 persone su 10 (37,3%) dichiarano di andare in banca almeno una volta al mese/almeno una volta a settimana (38,4% nel 2023). Nel dettaglio, nel 2024, il 18,2% “almeno una volta a settimana” (19,6% nel 2023); il 19,1% si reca in filiale “almeno una volta al mese” (18,8% nel 2023); il 33,9% “una volta ogni sei mesi” (35,1% nel 2023); il 20,3% “una volta l’anno” (18,4% nel 2023). Infine, il 7,4% degli intervistati dichiara di non recarvisi “mai” (8,1% nel 2023).
COSA SI FA IN BANCA?
Italia. Le operazioni più spesso effettuate sono: “prelievo di contanti” al primo posto con il 44,9% (43,5% nel 2023). Seguono i “pagamenti” con il 33,6% (31,8% nel 2023) e gli “investimenti/finanziamenti” al 26,2% (26% nel 2023).
Area Nielsen 4. Le operazioni più spesso effettuate sono: “prelievo di contanti” al primo posto con il 44,4% (41,9% nel 2023). Seguono i “pagamenti” con il 37,8% (35,2% nel 2023) e gli “investimenti/finanziamenti” al 22,9% (21,5% nel 2023).
Molise. Le operazioni più spesso effettuate sono: “prelievo di contanti” al primo posto con il 40,1% (39,7% nel 2023). Seguono i “pagamenti” con il 33,9% (33,8% nel 2023) e gli “investimenti/finanziamenti” al 19,2% (16,2% nel 2023).
LA BANCA CHIUDE. MANCA?
Italia. Nel 2024, 7 intervistati su 10 (70,2%) hanno “percepito la mancanza/riduzione della filiale bancaria”, contro 6 su 10 nel 2023 (63,5%). Nel dettaglio, il 39% dichiara di aver avvertito “molto” la mancanza/riduzione della filiale (35,7% nel 2023) e il 31,2% “abbastanza” (27,8% nel 2023).
Area Nielsen 4. Nel 2024, 7 intervistati su 10 (68,6%) hanno “percepito la mancanza/riduzione della filiale bancaria”, contro 6 su 10 nel 2023 (59,2%). Nel dettaglio, il 34,3% dichiara di aver avvertito “molto” la mancanza/riduzione della filiale (31,7% nel 2023) e il 34,3% “abbastanza” (27,5% nel 2023).
Molise. Nel 2024, 6 intervistati su 10 (60,3%) hanno “percepito la mancanza/riduzione della filiale bancaria” (57,8% nel 2023). Nel dettaglio, il 30,2% dichiara di aver avvertito “molto” la mancanza/riduzione della filiale (28,1% nel 2023) e il 30,1% “abbastanza” (29,7% nel 2023).
SERVIZI BANCARI. QUANTO SERVONO?
Italia. Per 9 persone su 10 (91,7%) i servizi bancari in un comune sono “molto” e/o “abbastanza” utili (87,4% nel 2023). In particolare, il 65% li ritiene “molto” utili (62,5% nel 2023) e il 26,7% li ritiene “abbastanza” utili (24,9% nel 2023).
Area Nielsen 4. Per 9 persone su 10 (86,6%) i servizi bancari in un comune sono “molto” e/o “abbastanza” utili, contro 8 su 10 nel 2023 (83%). In particolare, il 56,7% li ritiene “molto” utili (53,5% nel 2023) e il 29,9% li ritiene “abbastanza” utili (29,5% nel 2023).
Molise. Per 9 persone su 10 (92,8%) i servizi bancari in un comune sono “molto” e/o “abbastanza” utili (90,1% nel 2023). In particolare, il 52,1% li ritiene “molto” utili (49,8% nel 2023) e il 40,7% li ritiene “abbastanza” utili (40,3% nel 2023).
QUANTO PIACE PARLARE AGLI ITALIANI?
Italia. Il rapporto umano si conferma determinante anche nel 2024. Parlare con un operatore bancario per avere informazioni sui servizi necessari è utile per 9 persone su 10 (90,5%), dato in linea con il 2023 (86,3%). “Molto” utile per il 67,1% (63,9% nel 2023) e “abbastanza” utile per il 23,4% (22,4% nel 2023).
Area Nielsen 4. Il rapporto umano si conferma determinante anche nel 2024. Parlare con un operatore bancario per avere informazioni sui servizi necessari è utile per 9 persone su 10 (86,1%), contro 8 su 10 nel 2023 (80,5%). “Molto” utile per il 60,9% (58,1% nel 2023) e “abbastanza” utile per il 25,2% (22,4% nel 2023).
Molise. Il rapporto umano si conferma determinante anche nel 2024. Parlare con un operatore bancario per avere informazioni sui servizi necessari è utile per 8 persone su 10 (83,4%), dato in linea con il 2023 (80,5%). “Molto” utile per 52,1% (49,7% nel 2023) e “abbastanza” utile per il 31,3% (30,8% nel 2023).
LA BANCA È…Italia. La banca rappresenta “un luogo utile per avere supporto e assistenza per quanto riguarda risparmi, investimenti e prestiti” per 8 persone su 10 (76,8%), contro 7 su 10 nel 2023 (73,6%). Cala rispetto all’anno precedente la percentuale di chi ritiene la banca “un luogo ormai inutile dato che si può fare tutto online”: dall’8,6% nel 2023 al 6,4% nel 2024.
Area Nielsen 4. La banca rappresenta “un luogo utile per avere supporto e assistenza per quanto riguarda risparmi, investimenti e prestiti” per 7 persone su 10 (71%), dato in linea con il 2023 (66,5%). Cala rispetto all’anno precedente la percentuale di persone che ritiene la banca “un luogo ormai inutile dato che si può fare tutto online”: dall’11,3% nel 2023 all’8,6% nel 2024.
Molise. La banca rappresenta “un luogo utile per avere supporto e assistenza per quanto riguarda risparmi, investimenti e prestiti” per 6 persone su 10 (59,4%), dato in linea con il 2023 (55,8%). Cala rispetto all’anno precedente la percentuale di persone che ritiene la banca “un luogo ormai inutile dato che si può fare tutto online”: dal 17,6% nel 2023 al 12,6% nel 2024.
…E SENZA BANCA?
Italia. Nel 2024, la metà degli intervistati (53,3%) da quando non ha più lo sportello bancario vicino deve “impiegare più tempo per raggiungere la banca” (48,8% nel 2023). Il 31,4% utilizza “servizi online sostitutivi”, stessa percentuale del 2023, e l’11,9% è “costretto ad aspettare la disponibilità di familiari e amici che lo possano accompagnare” (10,9% nel 2023).
Area Nielsen 4. Nel 2024, la metà degli intervistati (49,4%) da quando non ha più lo sportello bancario vicino deve “impiegare più tempo per raggiungere la banca” (44,7% nel 2023). Il 27,5% utilizza “servizi online sostitutivi” (27,2% nel 2023) e il 15,3% è “costretto ad aspettare la disponibilità di familiari e amici che lo possano accompagnare” (13,6% nel 2023).
Molise. Nel 2024, la metà degli intervistati (45,7%) da quando non ha più lo sportello bancario vicino deve “impiegare più tempo per raggiungere la banca” (39,4% nel 2023). Il 24,8 è “costretto ad aspettare la disponibilità di familiari e amici che lo possano accompagnare” (20,7% nel 2023) e il 24,2% utilizza “servizi online sostitutivi” (8,6% nel 2023).
BANCOMAT PIGLIA TUTTO?
Italia. Aumenta il numero di persone per le quali se si installasse un bancomat al posto della filiale bancaria “non sarebbe lo stesso”: 9 su 10 nel 2024 (86,1%) contro 8 su 10 nel 2023 (82,1%).
Area Nielsen 4. Aumenta il numero di persone per le quali se si installasse un bancomat al posto della filiale bancaria “non sarebbe lo stesso”: 9 su 10 nel 2024 (86,6%), contro 8 su 10 nel 2023 (84,4%).
Molise. Per 9 molisani su 10 se si installasse un bancomat al posto della filiale bancaria “non sarebbe lo stesso” (88,4%), dato in linea con il 2023 (87,3%).
L’ONLINE È IL FUTURO?
Italia. Se chiudesse la propria filiale bancaria, 7 persone su 10 (71,3%) si recherebbero in un ufficio fisico (66,8% nel 2023). Nel dettaglio, il 47,9% “si recherebbe in un’altra filiale bancaria” (48,5% nel 2023) e il 23,4% “si recherebbe in un ufficio postale” (18,3% nel 2023). Il 24,9% “utilizzerebbe i servizi della banca online” (25,4% nel 2023).
Area Nielsen 4. Se chiudesse la propria filiale bancaria, 7 persone su 10 (73%) si recherebbero in un ufficio fisico (67,4% nel 2023). Nel dettaglio, il 46,3% “si recherebbe in un’altra filiale bancaria” (46% nel 2023) e il 26,7% “si recherebbe in un ufficio postale” (21,4% nel 2023). Il 23,2% “utilizzerebbe i servizi della banca online” (24,1% nel 2023).
Molise. Se chiudesse la propria filiale bancaria, 7 persone su 10 (67,9%) si recherebbero in un ufficio fisico (60,5% nel 2023). Nel dettaglio, il 39,2% “si recherebbe in un’altra filiale bancaria” (40,1% nel 2023) e il 28,7% “si recherebbe in un ufficio postale” (20,4% nel 2023). Il 20,1% “utilizzerebbe i servizi della banca online” (18,9% nel 2023).
MANCA LA BANCA. COSA SUCCEDE IN UN COMUNE?
Italia. Il 16,6% dichiara di conoscere persone che hanno “preferito lasciare il proprio comune per l’assenza di sportelli/filiali bancarie o altri servizi essenziali”, dato in aumento rispetto al 2023 (13,8%). In generale, per il 68,7% degli intervistati “la mancanza di una banca (o servizio essenziale analogo) per la scelta di vivere o di abbandonare il comune di residenza” influisce “molto” (29,6%) / “abbastanza” (39,1%). Nel 2023 per il 61,9% degli intervistati “la mancanza di una banca (o servizio essenziale analogo) per la scelta di vivere o di abbandonare il comune di residenza” influiva “molto” (25,6%) / “abbastanza” (36,3%).
Area Nielsen 4. Il 14,9% dichiara di conoscere persone che hanno “preferito lasciare il proprio comune per l’assenza di sportelli/filiali bancarie o altri servizi essenziali”, dato in aumento rispetto al 2023 (12,6%). In generale, per il 67,3% degli intervistati “la mancanza di una banca (o servizio essenziale analogo) per la scelta di vivere o di abbandonare il comune di residenza” influisce “molto” (28,3%) / “abbastanza” (39%). Nel 2023 per il 59,3% degli intervistati “la mancanza di una banca (o servizio essenziale analogo) per la scelta di vivere o di abbandonare il comune di residenza” influiva “molto” (24%) / “abbastanza” (35,3%).
Molise. Il 15,2% delle persone dichiara di conoscere persone che hanno “preferito lasciare il proprio comune per l’assenza di sportelli/filiali bancarie o altri servizi essenziali”, dato in aumento rispetto al 2023 (13,1%). In generale, per il 57,3% degli intervistati “la mancanza di una banca (o servizio essenziale analogo) per la scelta di vivere o di abbandonare il comune di residenza” influisce “molto” (21,4%) / “abbastanza” (35,9%). Nel 2023 per il 56,4% degli intervistati “la mancanza di una banca (o servizio essenziale analogo) per la scelta di vivere o di abbandonare il comune di residenza” influiva “molto” (20,8%) / “abbastanza” (35,6%).
ALLO SVILUPPO DEL PAESE?
Italia. Nel 2024 la prossimità della filiale bancaria influisce sulla propensione all’investimento in prodotti finanziari per 7 persone su 10 (75,4%), di questi: “molto” per il 36,3% e “abbastanza” per il 39,1%. Dato in linea con il 2023: 68,8% (“molto” per il 32,5% e “abbastanza” per il 36,3%).
Area Nielsen 4. Nel 2024 la prossimità della filiale bancaria influisce sulla propensione all’investimento in prodotti finanziari per 7 persone su 10 (75,5%), di questi: “molto” per il 35,3% e “abbastanza” per il 40,2%. Nel 2023 erano 6 su 10 (65,2%: “molto” per il 30,7% e “abbastanza” per il 34,5%).
Molise. Nel 2024 aumenta il numero di persone per le quali la prossimità della filiale bancaria influisce sulla propensione all’investimento in prodotti finanziari: da 5 nel 2023 (50,7%: “molto” per il 27,1% e “abbastanza” per il 23,6%) a 7 persone su 10 (67,3%: “molto” per il 32,6% e “abbastanza” per il 34,7%).
E ALLE PERSONE?
Italia. Anche nel 2024 il livello di insoddisfazione a causa della riduzione/chiusura delle filiali bancarie nel luogo in cui si vive resta alto: si confermano scontente 9 persone su 10. Il 93,2% degli intervistati si dichiara infatti non soddisfatto: di questi, il 66,4% “per nulla” e 26,8% “poco”. Nel 2023 l’insoddisfazione riguardava l’88% delle persone: 64,6% “per nulla” e 23,4% “poco”.
Area Nielsen 4. Anche nel 2024 il livello di insoddisfazione a causa della riduzione/chiusura delle filiali bancarie nel luogo in cui si vive resta alto: si confermano scontente 9 persone su 10. Il 93,9% degli intervistati si dichiara infatti non soddisfatto: di questi, il 65,9% “per nulla” e 28% “poco”. Nel 2023 l’insoddisfazione riguardava l’88,8% delle persone: 64,1% “per nulla” e 24,7% “poco”.
Molise. Aumenta nel 2024 il numero di molisani insoddisfatti a causa della riduzione/chiusura delle filiali bancarie nel luogo in cui si vive: da nove su dieci nel 2023 (94,7%: “per nulla” per il 60,9% e “poco” per il 33,8%) a dieci su dieci (97%: “per nulla” per il 62,1% e “poco” per il 34,9%).

La proposta
Italia. Anche nel 2024 è stato chiesto agli intervistati di ipotizzare soluzioni alternative all’abbandono delle filiali bancarie nei propri territori. Il 51% ha suggerito “uno spazio dedicato all’interno del comune dove a turno si possano fissare appuntamenti settimanali con un bancario del proprio istituto di credito” come una delle forme di contatto prediletta (47,7% nel 2023). Il 24,8% apprezzerebbe “la presenza di un corner informativo con la presenza fisica di un bancario all’interno di un tabaccaio/ centro commerciale/altro punto vendita” (21,8% nel 2023). Per il 22,9% nessuna delle forme di contatto alternative può sostituire la propria filiale bancaria (26,2% nel 2023).
Area Nielsen 4. Anche nel 2024 è stato chiesto agli intervistati di ipotizzare soluzioni alternative all’abbandono delle filiali bancarie nei propri territori. Il 52% ha suggerito “uno spazio dedicato all’interno del comune dove a turno si possano fissare appuntamenti settimanali con un bancario del proprio istituto di credito” come una delle forme di contatto prediletta (47% nel 2023). Il 27,1% apprezzerebbe “la presenza di un corner informativo con la presenza fisica di un bancario all’interno di un tabaccaio/ centro commerciale/altro punto vendita” (21,8% nel 2023). Per il 23,9% nessuna delle forme di contatto alternative può sostituire la propria filiale bancaria (28,5% nel 2023).
Molise. Anche nel 2024 è stato chiesto agli intervistati di ipotizzare delle soluzioni alternative all’abbandono delle filiali bancarie nei propri territori. Il 55,9% ha suggerito “uno spazio dedicato all’interno del comune dove a turno si possano fissare appuntamenti settimanali con un bancario del proprio istituto di credito” come una delle forme di contatto prediletta (55,2% nel 2023). Il 29,4% apprezzerebbe “la presenza di un corner informativo con la presenza fisica di un bancario all’interno di un tabaccaio/ centro commerciale/altro punto vendita” (27,8% nel 2023). Per il 19,7% nessuna delle forme di contatto alternative può sostituire la propria filiale bancaria (18,7% nel 2023).

Dati in Italia e in Molise
In Italia, dal 2018 al 2023, gli sportelli bancari sono diminuiti del 20,7% (-5.248 unità), i comuni serviti da banche sono diminuiti del 13,4% (-717 unità) e i dipendenti del settore hanno subito un calo del 6% (-16.727 unità).
Nel Sud, dal 2018 al 2023, gli sportelli bancari sono diminuiti del 21,3% (-796), i comuni serviti da banche sono diminuiti del 17,9% (-169) e i dipendenti del settore hanno subito un calo del 16,6% (-5.065).
In Molise, dal 2018 al 2023, gli sportelli bancari sono diminuiti del 28,4% (-31), i comuni serviti da banche sono diminuiti del 38,5% (-15) e i dipendenti del settore hanno subito un calo del 14,7% (-87 unità).



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