L’altro Sud, il racconto di un Mezzogiorno che non si arrende

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L’altro Sud: un viaggio tra resistenza e rinascita

Nel dibattito sul Mezzogiorno d’Italia, troppo spesso schiacciato tra vittimismo e stereotipi, il libro L’altro Sud. Storie di eroi del quotidiano di Salvo Guglielmino, pubblicato da Rubbettino Editore, rappresenta una voce fuori dal coro. Guglielmino è responsabile della Comunicazione della Cisl, ma ovunque vada si porta ietro i ferri dell’antico mestiere, che non ha mai dimenticato. Con uno stile giornalistico incisivo e un’attenzione meticolosa ai dettagli, l’autore racconta un Sud che non si arrende, che resiste alle difficoltà e si reinventa con tenacia e spirito di iniziativa. Non un racconto di piagnistei né una celebrazione ingenua, ma un ritratto realistico e documentato di una parte d’Italia in cui convivono contraddizioni, antichi mali e speranze.

Il libro si apre con una riflessione sulle condizioni attuali del Meridione, un’analisi che non lascia spazio all’autoindulgenza. Guglielmino richiama le immagini della celebre inchiesta Viaggio nel Sud di Sergio Zavoli, trasmessa nel 1992, e si domanda se, trent’anni dopo, qualcosa sia cambiato. La risposta è amara: «Su ciascuno dei fattori essenziali – reddito, istruzione, infrastrutture, occupazione – il Mezzogiorno mostra ancora ritardi evidenti non solo rispetto al resto d’Italia, ma soprattutto all’Europa».

Ma l’autore non si ferma al bilancio impietoso. L’altro Sud è, prima di tutto, un viaggio tra storie di uomini e donne che hanno deciso di restare e costruire, che ogni giorno lottano per cambiare il destino delle loro comunità. Sono loro, gli “eroi del quotidiano”, coloro che, lontano dai riflettori, dimostrano che il Sud può essere una terra di opportunità.

La forza della società civile: esempi di riscatto

Uno degli aspetti più interessanti del libro è la capacità di raccontare il ruolo fondamentale della società civile nel riscatto meridionale. Guglielmino raccoglie grappoli di storie e sottolinea il contributo di cooperative, associazioni, parrocchie, imprenditori visionari, giovani start-up e realtà educative che operano in contesti difficili. «Non è l’economia, né l’intervento dall’alto che fa sviluppo, ma l’azione del sociale che parte dal basso», scrive citando Giuseppe De Rita.

L’autore racconta il lavoro instancabile di persone come Antonio Piccolo e Carlo Sagliocco, due pensionati napoletani che, con il loro centro sportivo, offrono ai ragazzi di Scampia un’alternativa alla strada. «Noi non abbiamo salvato e non salviamo nessuno. Ognuno ha nelle sue mani il proprio destino. Ma abbiamo costruito un luogo dove i ragazzi possono stare insieme in sicurezza, crescere con valori sani». Il racconto delle loro vicende si intreccia con la storia recente di Scampia, un quartiere che ha smesso di essere solo sinonimo di degrado per diventare un simbolo di riscatto.

Altro esempio emblematico è quello del Rione Sanità, il rione di Totò, forse il cuore di Napoli, dove il coraggio e la visione di Don Antonio Loffredo hanno trasformato un quartiere un tempo evitato persino dai napoletani in un polo culturale e sociale. Qui, grazie alle cooperative locali, le Catacombe di San Gennaro sono passate da 6.000 a 230.000 visitatori all’anno, offrendo lavoro a decine di giovani e generando un indotto economico positivo. «Credere nei propri sogni, studiare e lavorare: questa è la ricetta giusta», spiega Ciro Scognamillo, pasticciere simbolo della resistenza alla criminalità organizzata.

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Un Sud che innova e investe su sé stesso

Oltre all’impegno sociale, L’altro Sud racconta anche la sorprendente crescita economica di alcuni settori del Mezzogiorno. Guglielmino evidenzia i numeri dell’export meridionale, in forte espansione, il ruolo delle ZES (Zone Economiche Speciali) e il potenziale dell’industria sostenibile e dell’agricoltura di qualità. «Nel Mezzogiorno si può investire e si possono raggiungere livelli elevati di innovazione, qualità e competitività».

Napoli, con il suo recente boom turistico e imprenditoriale, è un caso emblematico. «Negli ultimi anni Napoli è diventata un’altra città», racconta Valter De Maggio, direttore di Radio Kiss Kiss. «I turisti affollano i musei, le aree archeologiche, le strade dei Quartieri Spagnoli. Oggi persino il Rione Sanità è una tappa obbligata».

Ma non è solo il turismo a trainare la ripresa. Il libro evidenzia la crescita dell’occupazione in alcuni settori strategici, il ruolo delle nuove tecnologie e il ritorno di alcuni investimenti produttivi. La sfida, secondo l’autore, è quella di «favorire gli investimenti italiani e attrarre capitali stranieri, progettare e spendere bene i fondi nazionali e del PNRR, sfruttare le opportunità della ZES unica».

Un libro necessario

L’altro Sud è un libro che andrebbe letto da chiunque voglia comprendere davvero il Mezzogiorno d’Italia, senza pregiudizi né semplificazioni. Guglielmino racconta un Sud in bilico tra arretratezza e progresso, tra vecchie zavorre e nuove possibilità. Lo fa con un linguaggio chiaro, diretto, senza filtri retorici, con il piglio del giornalista che sa scavare nelle storie e dare voce a chi spesso non ce l’ha.

Il libro offre una visione concreta e propositiva, senza indulgere nella facile narrativa del “tutto va male”. «A poco serve il vecchio ritornello del meridionalismo piagnone», scrive l’autore. «Bisogna invece valorizzare le eccellenze e rafforzare i segnali positivi».

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In definitiva, L’altro Sud è un inno alla resilienza e alla speranza, una lettura che invita all’azione e alla consapevolezza. Perché, come ricorda Guglielmino, «senza una stabile crescita del Mezzogiorno, l’Italia non avrà mai quel tasso di espansione necessaria per competere con gli altri Paesi». E forse, la vera sfida è proprio questa: smettere di pensare al Sud come a un problema e iniziare a vederlo come una risorsa imprescindibile per il futuro del Paese.





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