Ragusa: Iblea acque mesta nel torbido e Nitto Rosso corre a blindarsi in Provincia

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Conto e carta

difficile da pignorare

 


Primo Piano

di Dino Giarrusso



Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Un fiume di soldi pubblici utilizzati con criteri che ci sembrano – ad esser generosi – molto discutibili e vanno approfonditi. Ci auguriamo vorrà verificare quanto da noi raccontato anche il Presidente Renato Schifani, come ha già fatto ad Agrigento capitale della cultura 2025 dopo motivate polemiche. Il consigliere comunale ragusano di opposizione Gaetano Mauro ha presentato un esposto sulla vicenda dell’ingegner Poidomani e la sua nomina a Iblea Acque.

Vi ricordiamo che Poidomani, un ex-dirigente in quiescenza, potrebbe per legge ricoprire quel ruolo solo per un anno e a titolo gratuito. Lo ricopre invece da quasi tre anni, percependo 95mila euro l’anno, e non avendo superato un concorso pubblico aperto, ma essendo nominato discrezionalmente, in barba alle raccomandazioni dell’ANAC sulla trasparenza dei pubblici uffici. Incredibilmente gli stessi soci dapprima (settembre 2024) inviano una diffida a Poidomani con la richiesta di restituzione della cifra fino a quel momento percepita, e poco dopo (novembre 2024), rimandano ogni decisione al termine dei tre anni di nomina. Poidomani non solo non ha restituito un centesimo ed ha rivendicato in un’intervista la necessità di essere pagato per il suo ruolo (ma la legge è un optional? Ci chiediamo come si possa sostenere ciò, quando è esplicitamente previsto per i dirigenti in quiescenza ricoprire quel ruolo solo a titolo GRATUITO), ma ha a sua volta indetto concorsi per assunzioni nell’ente che dirige nonostante i tanti dubbi e un parere legale molto severo.

E questi concorsi sono banditi con metodi a dir poco inusuali, a dir tanto surreali. Solo che non siamo in un’opera di Ionesco o in un film di Bunuel: siamo a Ragusa (Sicilia, Italia) e stiamo parlando di soldi nostri e vostri, cioè di chi scrive e di chi legge, soldi pubblici. Poidomani nell’estate del 2023 vuole assumere quattro funzionari, due dei quali diverranno dirigenti ad interim. Il concorso presenta anomalie, e molti sindaci dei 12 comuni che formano l’Ente si dicono all’oscuro della procedura. Poidomani però procede, e in una nuova intervista dichiara candidamente “Ho rispettato la legge, mi serve uno staff competente, è quasi una scelta fiduciaria”. Rimane il problema principale: in Italia per dare uno stipendio pubblico a qualcuno si devon seguire norme di legge, non la “fiducia” di un dirigente, per di più a sua volta nominato con procedura assai discutibile. Fra i criteri di selezione compare addirittura quale titolo utile la laurea in ingegneria idraulica, che non esiste più da tanti anni, ed è lecito chiedersi – fra le altre mille cose – con quale criterio si preveda un titolo di fatto estinto. I quattro assunti iniziano a lavorare, ma il “Comitato sul controllo analogo”, annulla il concorso.

Tutti a casa e tutto da rifare? Macché: i quattro assunti lavorano e prendono uno stipendio pubblico, di concorso se ne fa un altro, ma sempre in modo anomalo dunque viene stoppato. Ad oggi in Italia, ci sono quattro professionisti che lavorano da anni per un ente che non ha legittimato la loro assunzione, frutto di un concorso indetto da un dirigente cui lo stesso ente ha richiesto indietro (invano!) due anni di stipendio percepiti. Siamo oltre il surreale, a veder bene. Una ordinanza della cassazione (n° 89 del 3/1/2023) precisa peraltro che anche le società “in house” come la Iblea Acque possono assumere solo tramite concorso. Gaetano Mauro ci dice: “A fronte di tante interrogazioni e denunce, nonché persino di un parere legale richiesto dallo stesso sindaco di Ragusa Cassì, né i sindaci né i deputati locali hanno detto nulla. Anzi, c’è silenzio e omertà: mi chiedo perché? Ci sono interessi che coinvolgono tutti? Questa brutta storia è frutto di un accordo di sistema? Niente interrogazioni parlamentari né niente: si salva solo il sindaco di Acate, cui riconosco grande coraggio ed onestà intellettuale. Sono soldi pubblici e non possiamo gestirli con queste modalità, è uno scandalo”. Seguiremo ancora le vicende della Iblea Acque, che non sono le sole ad esser agitate, in provincia di Ragusa.

Le mosse del Direttore Generale del “Libero Consorzio Comunale di Ragusa” Nitto Rosso – la cui assunzione ricordiamo è stata portata a termine anch’essa in deroga alle regole dello stesso Ente, con un concorso bandito nel periodo natalizio (quelli in piena estate, questi a Natale… ma perché? Vorranno cogliere tutti di sorpresa?) e NON pubblicato in Gazzetta Ufficiale come prevedono le regole e raccomanda l’ANAC- erano probabilmente rimaste nellìombra. Dopo la nostra inchiesta però l’on. Nello Di Pasquale ha richiesto l’accesso agli atti e il PD ha espresso sconcerto in un comunicato. “Ho scoperto della cosa leggendovi -ci dice Di Pasquale- e voglio vederci chiaro perché con i soldi dei ragusani e coi diritti di chi legittimamente aspira a partecipare ai concorsi mettendosi a disposizione, non si scherza”. Fra le cose che più stupiscono Di Pasquale c’è “La fretta incredibile con la quale vengono indetti concorsi e prove d’esame, quasi si facesse una corsa contro il tempo. Vi siete chiesti perché?”. Mettiamo insieme i fatti, su cui torneremo ancora: la commissaria Valenti (il cui mandato scade il 28 febbraio prossimo) decide che serve un Direttore Generale, benché esistano dirigenti preposti alla gestione delle Risorse Umane, e rimanda decisioni importanti a dopo l’assunzione del DG.

Indice quindi un bando derogando sia le regole di pubblicizzazione dello stesso, sia i criteri di ammissione, per i quali viene stranamente richiesta un’esperienza che pare tagliata su misura per il CV di Rosso: partecipano solo in due, vince Rosso, assunto a 140mila euro l’anno. Gli vengono assegnate numerose deleghe: cultura, turismo, gestione giuridica Risorse Umane, Gare e contratti, Gestione acquisti. Di fatto Rosso diventa un plenipotenziario, potentissimo. Dunque assegna fondi e indice bandi di ogni genere, che vi mostreremo nel dettaglio in un video sui nostri canali online. Poi Rosso evidenzia alla Valenti la necessità di assumere una figura apicale di dirigente a tempo indeterminato. Lì succede una cosa incredibile: quel bando è l’unico – da quando Rosso siede sulla poltrona di DG – che non viene indetto direttamente dal DG Rosso, ma dal segretario generale Bella. Rosso in compenso partecipa insieme ad altri 7, tutti e 7 “non ammessi” al contrario di lui. La legge prevede venti giorni per programmare le prove d’esame -che Rosso svolgerà in beata solitudine- ma le stesse vengono indette prima: il 17, 18 e 19 febbraio prossimi. Infine la ciliegina: secondo organi di stampa, Nitto Rosso era stato nominato segretario provinciale di Azione, e la legge impone di NON nominare nella dirigenza pubblica chiunque nei due anni precedenti abbia avuto un ruolo in qualunque partito politico. L’accorto Schifani, queste cose le sa?






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