“Sto iniziando ora ad uscire di casa”

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Barbara Lombardo oggi, domenica 9 febbraio, è stata ospite di Verissimo. Nel salotto televisivo di Silvia Toffanin ha ricordato con commozione suo marito, il grande Totò Schillaci, scomparso a settembre, a soli 59 anni, per un tumore al colon. 

Barbara Lombardo è nata a Palermo nel 1975 (ha 49 anni). In gioventù, ha intrapreso una carriera come modella, partecipando alle selezioni regionali di Miss Italia. Successivamente, ha deciso di cambiare percorso professionale, diventando odontotecnica. 


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La storia tra Barbara Lombardo e Totò Schillaci è cominciata nel 2002, quando i due si sono incontrati. Per lungo tempo sono rimasti amici, mentre il loro amore è culminato nel matrimonio il 18 giugno 2012 a VIlla Niscemi a Palermo. Barbara aveva già un figlio, Alberto, da una precedente relazione. 

Nel 2022 è stato diagnosticato un tumore al colon a Totò Schillaci. Barbara ha saputo stargli vicino durante tutto il percorso della malattia sia fisicamente che emotivamente. Lo stesso Totò ha riconosciuto pubblicamente il ruolo fondamentale della moglie. 

Totò aveva tre figli, nati da relazioni precedenti: Mattia e Jessica, nati dal matrimonio con Rita Bonaccorso, e Nicole, nata da una relazione successiva. 

«Totò era un galantuomo, una persona umile e io mi sono innamorata proprio di questo, della sua umiltà e della sua gentilezza. Era l’amore della mia vita…È l’amore della mia vita», dice visibilmente commossa Barbara Lombardo, vedova di Totò Schillaci, calciatore rivelazione delle notti magiche dei mondiali Italia ’90, ai microfoni di Storie Italiane su Rai1 con Eleonora Daniele. «Però i nostri figli mi danno la forza di andare avanti, guardando Mattia vedo il volto di suo padre – aggiunge – E questo affetto è meraviglioso perché mio marito ha lasciato un bel ricordo di sé stesso al di là delle sue prodezze sportive. Un uomo buono che ha lasciato veramente tanto amore, ed è quello che si vede dall’affetto delle persone». 

«Per tre anni e mezzo abbiamo lottato contro questa malattia. Diciamo che lui l’aveva superata, avevano detto che era guarito e quando è arrivata la proposta di fare un programma televisivo abbiamo deciso di riprenderci la nostra vita in mano, ma dopo il rientro dalla trasmissione abbiamo fatto nuovamente degli accertamenti. Le metastasi avevano preso la parte cervicale, è stato sottoposto a chemioterapie, radioterapie, è stato veramente massacrato però lui ha lottato veramente, è stato un guerriero. Lui voleva vivere per me, per i suoi figli e fino all’ultimo ce l’ha dimostrato». «Papà lascia un dolore tremendo – commenta il figlio di Schillaci, Mattia – era un punto di riferimento per tutti e non ci sono parole. La sua storia la conosciamo tutti: una persona che dal nulla è diventato quello che è diventato. Speriamo che almeno questo rimanga come esempio per tutti i ragazzi che ci credono. Cosa direbbe papà? A volte era molto riservato, ma è giusto che tutte le persone che sono qui lo vogliano salutare». 

«Totò era un uomo amato da tutti, io ero tanto orgogliosa di lui. Ha lasciato tanto ai suoi tifosi ma non solo come calciatore, anche come uomo perché era umile, semplice. Al di là del campione, era un uomo buono. Un uomo del popolo. Ha lasciato veramente tanto nel cuore di tutti noi. Quando è morto c’è stato un vero e proprio pellegrinaggio alla camera ardente. È stato un bellissimo omaggio della mia città», ha detto oggi Barbara Lombardo negli studi di Verissimo. «Totò era andato a fare una colonscopia e si è scoperto che aveva un cancro al colon. Ha cominciato a fare le terapie, ha fatto sei cicli di chemio, inizialmente, la radio per ridurre il tumore. Quando la terapia sembrava che stesse facendo effetto, tutti eravamo contenti perché ci dicevamo “Ce la possiamo fare”. A un certo punto Totò sembrava guarito. I medici ci avevano detto che la malattia era regredita. Proprio in quel momento ci è arrivata la proposta di fare Pechino Express. Lui non voleva, in quel momento era molto depresso. L’unica ancora di salvataggio ero io. Sono riuscita a convincerlo e siamo partiti. Ci siamo goduti il viaggio e lui non ha pensato alla malattia. È stata un’esperienza molto bella, lui è stato molto forte. Tornati da Pechino il mondo ci è cascato di nuovo addosso. Abbiamo ricominciato con le terapie, e per fortuna Totò le ha affrontate in un modo più positivo di quelle precedenti. Ad agosto siamo andati qualche giorno a Rimini ma, lì, la situazione si è aggravata perché faceva un passo e non riusciva più a respirare. Rientrati a Palermo ci siamo ricoverati subito, e parlo al plurale perché non l’ho mai lasciato, me l’aveva chiesto lui. Piango perché era un uomo magnifico, mi faceva sentire amata tutti i giorni e non mi ha mai data per scontata». «Non mi sono mai allontanata da lui. Io gli davo quella forza in più per andare avanti. Lui non voleva lasciarmi, anche i medici si emozionavano a vedere quell’amore così forte, così intenso. Io sto riniziando ora a camminare grazie alla mia famiglia e alla mia migliore amica. È stato un lutto troppo forte. Totò ora mi direbbe di sorridere, perché lui era innamorato del mio sorriso. Solo ora sto ricominciando ad uscire di casa», ha concluso Barbara Lombardo, visibilmente commossa.





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