Nonostante i segnali positivi sull’occupazione, le difficoltà di reperimento di figure professionali specializzate continuano a crescere in Abruzzo, con le imprese artigiane che registrano dati preoccupanti. Nel 2024, infatti, il 59,6% delle figure richieste nelle imprese artigiane abruzzesi sono risultate difficili da reperire, un dato superiore di 9,2 punti rispetto alla media nazionale delle imprese (50,4%) e in aumento rispetto al 2023 (55,6%). Con questo dato, la regione si colloca al nono posto a livello nazionale per l’incidenza di figure professionali introvabili nell’artigianato. È quanto emerge dall’analisi effettuata dal Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila, che torna a lanciare l’allarme su questa problematica che sta colpendo in modo crescente il mercato del lavoro locale. Nel 2024, le assunzioni nelle imprese artigiane abruzzesi sono state 13.630, di cui 8.130 difficili da reperire. I dati per il mese di gennaio sono ancora più allarmanti: su 10.720 entrate complessive previste nelle imprese abruzzesi, il 54% riguarda figure professionali difficili da trovare, un dato che supera la media nazionale e che potrebbe continuare a peggiorare nel corso dell’anno. Le figure più richieste, in particolare, sono operai specializzati e conduttori di impianti (39%), professioni commerciali e dei servizi (24%), dirigenti, specialisti e tecnici (17%), profili generici (13%) e impiegati (7%). A livello territoriale, la situazione varia da provincia a provincia. Nella provincia di Chieti, su 3.390 assunzioni previste a gennaio, il 56% riguarda figure difficili da reperire; nell’Aquilano, la difficoltà di reperimento si attesta al 46% per 2.280 entrate; nella provincia di Teramo, il dato è del 59% su 2.740 entrate; mentre a Pescara il 52% delle 2.320 entrate previste riguarda figure difficili da trovare. Di fronte a questa situazione, Confartigianato propone una soluzione concreta con il progetto Consortia Mobility “Eurema – Eu employs Abruzzo”. Il progetto, presentato ieri presso la Sala Consiliare del Campus universitario di Chieti, è stato concepito per rispondere alle problematiche di reperimento delle figure professionali specializzate, creando un’opportunità per i giovani che rientrano dopo un’esperienza di studio o lavoro all’estero. “Il progetto ‘Eurema’ rappresenta una straordinaria opportunità per i giovani che desiderano acquisire esperienza professionale in Abruzzo. Grazie a un tirocinio di sei mesi, finanziato dalla Regione, i ragazzi avranno la possibilità di acquisire competenze pratiche in linea con le esigenze delle imprese locali,” ha dichiarato Daniele Giangiulli, Direttore Generale di Confartigianato Chieti L’Aquila. “In questo modo, contribuirà a colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, formando giovani capaci di rispondere alle reali necessità delle imprese.” Alla presentazione del progetto, che ha visto la partecipazione di autorità locali e accademiche, tra cui il magnifico rettore dell’Università G. d’Annunzio di Chieti – Pescara, Liborio Stuppia, e il direttore generale dell’ateneo, Paolo Esposito, sono stati illustrati i dettagli dell’iniziativa. Con il coinvolgimento di diverse università abruzzesi e la Regione, il progetto mira a migliorare la formazione dei giovani, mettendo a disposizione delle imprese una forza lavoro qualificata e preparata per affrontare le sfide del mercato del lavoro. Giangiulli ha concluso: “La sinergia tra il mondo universitario, la Regione e le imprese locali è fondamentale per risolvere il problema della difficoltà di reperimento di lavoratori specializzati. ‘Eurema’ è solo una delle risposte che stiamo cercando di offrire, ma è anche un primo passo concreto verso la costruzione di un sistema che colmi il gap tra le competenze richieste dalle aziende e quelle effettivamente disponibili sul mercato del lavoro.” Con il progetto “Eurema”, l’Abruzzo punta a offrire una soluzione concreta e sostenibile per il futuro delle imprese e dei giovani professionisti, favorendo l’incontro tra domanda e offerta nel settore artigianale e oltre.
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