Arezzo, 12 febbraio 2025 – Ancora pochi giorni e prende il via “Mondovisioni”, la rassegna di docu-film nata sulla linea editoriale di “Internazionale”, giunta quest’anno alla sua terza edizione, e che vede al centro della propria programmazione tematiche di stretta attualità, quali i diritti umani, i conflitti in corso e l’informazione.
La prima proiezione è in programma questo sabato, 15 febbraio alle ore 17.00, presso il piccolo Teatro del Santa Chiara. Ad introdurre il pomeriggio culturale il giornalista Rai, Andrea Sceresini.
Verrà proiettato “Democracy Noir”, l’ultimo lavoro della regista e produttrice già candidata all’Oscar Connie Field. Il docufilm segue tre coraggiose donne – la politica d’opposizione Timea, la giornalista Babett e l’infermiera Nikoletta – in lotta per denunciare le bugie e la corruzione del governo ungherese di Orbán. Ad introdurre la tematica del film sarà Sergio Fant di CineAgenzia.
Le altre proiezioni sono in programma, 22 febbraio e 1,8 marzo, sempre di sabato e sempre alle ore 17.00 presso il piccolo Teatro del Santa Chiara.
“Mondovisioni” è una rassegna di respiro nazionale, che presenta i più appassionanti e urgenti documentari distribuiti da CineAgenzia e proposti in esclusiva per l’Italia. Curata dal Comune di Castiglion Fiorentino in collaborazione con il prof. Alberto Mariotti che afferma “si parlerà del conflitto israelo-palestinese, di Russia, dell’Ungheria di Orbán e di un particolare caso di violenza di genere in Giappone”.
“Il cartellone di ‘Mondovisioni’ è una finestra sul mondo e il nostro desiderio di conoscere viene rappresentato anche da questa iniziativa a cui teniamo molto. E quest’anno siamo particolarmente contenti vista anche il luogo in cui si tengono le proiezioni. Si tratta del piccolo teatro del Santa Chiara recentemente ristrutturato. La struttura del Santa Chiara ritorna ad essere un luogo di cultura e sapere proiettato nel mondo” conclude l’assessore alla Cultura, Massimiliano Lachi.
È una rassegna a cui teniamo particolarmente – spiega l’Assessore alla Cultura Massimiliano Lachi – i docufilm tra l’altro verranno proiettati nel piccolo teatro del Santa Chiara, l’ex collegio degli studenti americani parzialmente ristrutturato. Siamo davvero orgogliosi che la rassegna Mondovisioni sarà il primo evento che faremo al Santa Chiara dopo la riapertura”.
Nel dettaglio ecco le altre proiezioni.
Sabato 22 febbraio sarà la volta di “I Shall Not Hate”, realizzato dalla documentarista e produttrice franco-americana Tal Barda. Ospite la giornalista di Internazionale, editor di Medio Oriente, Francesca Gnetti. Il docufilm racconta la storia di un autentico genio umano come Izzeldin Abuelaish, primo medico palestinese a lavorare in un ospedale israeliano dove ha fatto nascere centinaia di bambini. La sua etica improntata al perdono e alla riconciliazione viene messa a dura prova quando un carro armato israeliano bombarda la sua casa, uccidendo tre delle sue figlie. Izzeldin Abuelaish è stato candidato tre volte al premio Nobel per la pace.
Sarà Andrea Pipino, editor di Europa per Internazionale, ad accompagnare la proiezione di sabato 1° marzo, nella quale si parlerà di Russia con il docufilm “The Caravan and the Dogs”, diretto dal giornalista e documentarista indipendente russo Anonymous 1 e dal pluripremiato regista uzbeko Askold Kurov. Girato durante un anno decisivo, subito prima e dopo l’inizio del conflitto, il documentario è un ritratto e celebrazione degli ultimi difensori della democrazia in Russia, che cerca ostinatamente di trovare una ragione per sperare in un futuro diverso per il Paese.
Quarta ed ultimo appuntamento, quello dell’8 marzo, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, quando verrà proiettato “Black Box Diaries”, la storia della ventottenne giornalista giapponese Shiori Ito che accusa di stupro il più anziano collega e biografo dell’allora Primo Ministro Shinzo Abe, e che sa di non avere altra scelta, se vuole che il suo caso cambi le antiquate leggi giapponesi sulla violenza sessuale. Nel ruolo di vittima e allo stesso tempo di reporter che indaga sul proprio caso, Shiori ha combattuto per un epocale cambiamento sociale. Al dibattito finale parteciperà la giornalista italogiapponese di Internazionale Junko Terao, editor di Asia e Pacifico per la rivista.
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