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12 Febbraio 2025

Parla il presidente FIDAL: “A Los Angeles potrà riprendersi quello che Parigi gli ha negato. È la punta di un movimento che nel 2025 ci darà soddisfazioni”. Gimbo: “Posso essere ancora il primo al mondo”

“L’annuncio di Tamberi non mi coglie di sorpresa, sapevo cosa stesse maturando e i contatti con lui erano giornalieri, come sempre è capitato in questi ultimi quattro anni. Ero e resto convinto che abbia ancora tutti i mezzi, fisici e tecnici, per proseguire la sua straordinaria carriera e ‘riprendersi’ quello che Parigi gli ha negato per un beffardo disegno della sorte”. Lo ha detto all’agenzia di stampa LaPresse il presidente della FIDAL Stefano Mei, all’indomani dell’annuncio di Gianmarco Tamberi, sul palco di Sanremo, di proseguire la sua carriera e puntare ai Giochi di Los Angeles 2028.

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“Stiamo parlando di un campione che ha vinto, è caduto, si è rialzato e ha vinto ancora, che è entrato, grazie alle sue imprese, ‘spalmate’ in 14 anni di attività ad alto livello, nel gotha della storia dello sport italiano, insieme a Mennea, Simeoni, Berruti e Consolini. In uno sport che velocemente cambia i suoi leader nelle classifiche mondiali, lui rimane il punto di riferimento da più di dieci anni nella sua specialità”, ha aggiunto Mei. “Vogliamo tutti bene a Gianmarco, anche al suo essere un personaggio, e siamo contenti che questa sia stata la sua scelta: siamo felici che l’atletica italiana continuerà ad averlo quale capitano e trascinatore della squadra azzurra fino a Los Angeles. Stiamo vivendo un momento esaltante, abbiamo una generazione di atleti competitivi su tutti i palcoscenici e una schiera di ragazze e ragazzi che sta letteralmente esplodendo: Tamberi è la punta di un movimento che sono convinto ci darà grandi soddisfazioni in questo 2025”, ha concluso Mei.

TAMBERI: “DEVO RIMETTERE IL CORPO IN CONDIZIONE, VORRÒ ESSERE COMPETITIVO AI MONDIALI 2025” – Nella prima serata del Festival oltre 12 milioni di italiani, con uno share del 65,3%, lo hanno visto annunciare che la sua carriera proseguirà fino alle Olimpiadi di Los Angeles 2028, con la speranza di vincere un’altra medaglia d’oro ai Giochi. Oggi Gianmarco Tamberi, in una conferenza stampa all’hotel Miramare di Sanremo, ha raccontato a cuore aperto i motivi della propria scelta e le prospettive per il futuro: “Dopo Parigi ho pensato più volte di smettere – ha ammesso l’azzurro delle Fiamme Oro – Non ero convinto di continuare a saltare, fino ai primi di gennaio ogni giorno cambiavo idea. Poi mi sono reso conto che era una decisione non personale, ma di famiglia. Chiara (sua moglie, ndr) non mi ha mai spinto in qualcosa ma è sempre stata determinante nelle mie scelte, e sa quanto sia importante per me, per noi, non chiudere la carriera con Parigi. Finire con quell’immagine sarebbe stato un controsenso. Nelle ultime settimane tantissime persone mi fermavano per strada e mi dicevano: non farlo, vai avanti”.

L’appuntamento dell’anno è il Mondiale di Tokyo a settembre. Quella stessa Tokyo che gli ha regalato la gioia dell’oro olimpico nel salto in alto quattro anni fa. “Vorrò essere competitivo ai Mondiali – ha annunciato – ma prima di tutto insieme al mio team sanitario sto cercando con quattro, cinque, sei ore di terapia al giorno di rimettere il mio corpo in condizione di affrontare altri quattro anni. Dal momento in cui ho scelto di arrivare alle Olimpiadi di Los Angeles 2028, per me sarà quello l’obiettivo, e avendo una sfida così grande e importante, dovrò scegliere in qualche modo le priorità della preparazione, sacrificando la primissima parte di questo quadriennio”.

Una riflessione su Parigi. “Quella ricerca della perfezione, della maniacalità, è dovuta a rispetto totale dell’evento, degli avversari – ha aggiunto Gimbo – e alla consapevolezza di poter fare un qualcosa mai riuscito prima a nessuno. E quindi decidi di mettere tutto te stesso per raggiungere quell’obiettivo e rischi di fare troppo. Non ritengo che quello che è successo a Parigi sia colpa di averci messo troppo, ma avrei potuto viverla meglio e sarebbe stata più semplice digerirla. Lo sport rimarrà una priorità indiscussa nella mia vita, ma renderla gestibile sarà la nuova sfida. Negli ultimi due anni sono stato il primo al mondo e sono consapevole di poterlo essere ancora”.

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