La Quarta Commissione consiliare permanente, presieduta da Morea (Azione), ha approvato a maggioranza (hanno votato sì i consiglieri Morea, Tataranno, Picerno e Fazzari. Si sono astenuti Araneo e Cifarelli) l’atto amministrativo n. 53/2025 “Piano annuale per la promozione, il sostegno e la diffusione della pratica sportiva” – Terza annualità – Art. 10 L.R. n. 26/2004 e ss.mm.ii. Il Piano prevede una ipotesi di stanziamento in via programmatica di 800 mila euro declinata su differenti misure. La Regione, come si legge nello stesso Piano, ha attuato una programmazione degli interventi per valorizzare e sostenere al massimo il sistema sport del territorio, prefiggendosi di esercitare il ruolo di coordinamento, di indirizzo e di programmazione nell’ambito delle politiche dello sport, abbinato ad un supporto finanziario verso interventi di qualità nel complesso sistema sportivo regionale.
L’organismo consiliare permanente è tornato a confrontarsi oggi, tramite la Pdl d’iniziativa dei consiglieri Morea e Pittella, sul tema dello screening neonatale per l’atrofia muscolare spinale.
“Una proposta di legge – ha affermato il presidente dell’organismo consiliare Morea – che sottolinea l’importanza della prevenzione e della sensibilizzazione riguardo alle malattie genetiche e promuove una cultura della salute che valorizza la conoscenza e l’informazione. Una conquista di civiltà per la nostra regione perché riflette un progresso etico e sociale, dove la salute e il benessere dei cittadini sono al primo posto”. Il Direttore generale della Direzione per la salute e le politiche della persona, Domenico Tripaldi, audito sulla Pdl insieme alla funzionaria Gabriella Sabino, ha fatto presente che durante la precedente legislatura fu presentata sull’argomento una mozione. “Una simile iniziativa, tesa a dare la dovuta importanza al valore della prevenzione in medicina non può che essere accolta bene”.
L’atrofia muscolare spinale (SMA) si legge nella relazione di accompagnamento – è una malattia genetica rara, caratterizzata dalla progressiva e irreversibile perdita di motoneuroni con conseguenti gravi disabilità motorie. La diagnosi precoce, pertanto, rappresenta l’unico modo efficace per prevenire l’insorgenza di sintomi irreversibili. Al fine, dunque, di apprestare ai nati in Basilicata – a seguito di parti effettuati in strutture ospedaliere o a domicilio – uno strumento di prevenzione per combattere tale patologia, la Pdl dispone l’obbligatorietà dello screening neonatale e descrive in maniera dettagliata le fasi principali della gestione dello screening, dal prelievo fino alla eventuale presa in carico del paziente affetto da SMA”. Test facoltativo per le mamme in attesa.
I lavori si sono aperti con l’audizione di Giuseppe Verrastro, componente della segreteria regionale della UIL FPL Basilicata sullo stato di agitazione del personale delle Unità operative di nefrologia e dialisi dell’ospedale San Carlo di Potenza. “Portiamo all’attenzione di questa Commissione – ha detto Verrastro – la grave situazione che da anni persiste in questi reparti del nosocomio regionale”. Nel lamentare l’assenza della Regione Basilicata all’incontro tra la Uil Fpl e il Viceprefetto, tenutosi nella giornata di ieri, Verrastro ha parlato di un’attività particolarmente intensa, con oltre 2.000 ore aggiuntive e più di 350 doppi turni. “Numeri che fanno comprendere l’intensità dell’attività e che testimoniano l’impegno costante del personale sanitario nel garantire la continuità assistenziale ai pazienti”. Nelle parole degli altri intervenuti sulla questione Gerardo Sarli e Gerardo Gallicchio della UIL “la preoccupazione per lo stato in cui versa la sanità e la delusione per la scarsa considerazione nella quale viene tenuta la figura dell’infermiere che, è bene ricordare, è un professionista laureato, responsabile dell’assistenza infermieristica generale e non un tuttofare. Spesso si dimentica che gli infermieri sono padri, madri, con una vita privata, quasi sempre costretti a turni di 12 ore e a numerosi straordinari per garantire l’assistenza ai pazienti. A tutt’oggi, per coprire i turni si ricorre all’ordine di servizio e a richiamare il personale dalle ferie programmate. Una situazione davvero difficile che richiede una soluzione urgente, soluzione che va trovata dalle Istituzioni”. Raffaele Marino, vice segretario Aned Basilicata, ha fatto riferimento al trasporto dei dializzati, un servizio di grande utilità, e lamentato il fatto che, addirittura, sono stati soppressi posti riservati ai dializzati.
Sull’argomento sono intervenuti, oltre al presidente Morea, i consiglieri Bochicchio, Napoli, Araneo, Picerno e Tataranno, i quali hanno evidenziato la necessità che vi sia la massima qualità nell’assistenza ai pazienti e la dovuta attenzione per il lavoro degli operatori che non possono sobbarcarsi 12 ore di turno lavorativo. Condivisa l’urgenza di individuare una soluzione. Dal consigliere Napoli la proposta di fare dei focus puntuali sulle prestazioni salvavita.
I lavori sono proseguiti con l’audizione dei Presidenti Regionali di Federsolidarietà, Michele Plati, Pancrazio Gagliardi AGCI e della Vicepresidente di Lega Coop. Caterina Salvia. Sono stati affrontati due nodi problematici di particolare rilevanza: la questione sostegno alle strutture per anziani operanti nel settore socio assistenziale e la problematica situazione in cui versano le comunità per minori che attualmente forniscono il proprio servizio in favore di minori fragili in regime di accoglienza residenziale.
Sulla questione anziani è stato ribadito che il sostegno alla terza età in Regione passa attraverso il consolidamento del sistema normativo attualmente in essere, continuando nella strada intrapresa di attuare quanto previsto dalla DGR 194, consolidando il Manuale per l’Accreditamento delle strutture socio-assistenziali per gli Anziani, rendendone effettiva l’applicazione da parte dei Comuni e soprattutto rifinanziando una norma in vigore fino al 2019 che prevedeva un contributo alle strutture socio assistenziali in maniera percentuale rispetto ai posti autorizzati. Un contributo, è stato precisato, che allevierebbe i costi di gestione delle strutture attualmente schiacciate dall’incremento dei costi energetici, dalla necessità di offrire un contributo di qualità e dall’incremento dei costi del personale dovuto all’adeguamento del CCNL delle Cooperative Sociali.
È stata ribadita, inoltre, la necessità di attivare dei fondi specifici in favore delle Amministrazioni Comunali per permettere il ricorso a queste strutture per particolari situazioni di assoluta indigenza che non possono permettersi di sostenere rette in strutture socio assistenziali con un grado di complessità che la loro situazione di salute o personale richiederebbe.
Si è, inoltre, confermata la disponibilità ad una interlocuzione costruttiva con il precipuo obiettivo di migliorare il Manuale dell’Accreditamento e proporre una serie di limature della DGR 194, al fine di esemplificare l’interpretazione in modo da permettere alle cooperative sociali di operare in regime di certezza del diritto e di chiarezza normativa, di costituire un punto di riferimento costruttivo per l’evoluzione dei Manuali di Accreditamento anche sugli altri servizi socio-assistenziali.
La questione minori, è stato precisato, ruota tutta attorno al fatto che la Regione Basilicata corrisponde per ciascun ragazzo accolto in una struttura di tipo familiare gestita da cooperative sociali una retta giornaliera che è la più bassa d’Italia, con una divario rispetto alle Regioni del Sud che si aggira intorno al 40-50% e che raggiunge quasi il 100% rispetto ad alcune regioni del Nord: in queste condizioni si taglia la qualità dei servizi in favore di persone già particolarmente disagiate rendendo impossibile un completo sviluppo della persona.
In merito sono intervenuti, oltre al presidente Morea, i consiglieri Araneo e Cifarelli.
Hanno partecipato ai lavori, oltre al Presidente Morea (Azione), i consiglieri Bochicchio (Avs-Psi-LBp), Vizziello (Bcc), Araneo (M5S), Cifarelli e Lacorazza (Pd), Fazzari e Napoli (FdI), Tataranno (Lega Basilicata), Picerno (FI).
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