Terziario in Bergamasca: quadro positivo. Le zone (e i settori) che vanno meglio e peggio

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


In Bergamasca, è la città a mostrare maggiore dinamicità di impresa nel settore terziario con un saldo tra nuove aperture e chiusure pari a +350 attività. A seguire c’è la Bassa (+272) e l’hinterland (+182), ma in generale ovunque si nota un andamento positivo, come provato anche dal dato generale che su tutto il territorio registra un totale di +1.201 (2.859 nate e 1.658 cessate).

Un quadro quindi roseo, «ma con qualche zona d’ombra», avverte Confcommercio Bergamo, che basa il suo report su dati camerali.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Le zone più problematiche

Sono infatti comunque ben venti i comuni bergamaschi, pari all’otto per cento del totale, a natalità zero d’impresa. La quasi totalità di questi si concentra nelle aree montane della provincia (nel 2014 erano 13 i comuni a non registrare iscrizioni in Bergamasca; in tutta la Lombardia sono 103 i comuni a natalità zero imprenditoriale).

Giovanni Zambonelli, presidente di Confcommercio Bergamo, dichiara: «Preoccupano ancora i dati relativi alla montagna e alle valli. L’economia delle valli deve essere supportata da servizi, infrastrutture viarie e una fiscalità dedicata che permetta alle persone di restare a vivere il territorio, fare impresa e tutelare la vitalità e vivibilità dei piccoli comuni. Come associazione continueremo a supportare gli associati aiutandoli a comprendere i cambiamenti in atto e ad accrescere e mettere in campo professionalità. Ma anche ad essere collante tra le imprese e le istituzioni, oltre alla politica, da stimolare per cogliere le esigenze dei territori meno avvantaggiati».

La crescita dal secondo trimestre

In realtà, l’inizio dell’anno non era stato così promettente, dato che nel primo trimestre aperture e chiusure si sono equivalse (+ 56). L’accelerazione è avvenuta dal secondo trimestre in poi (+ 458), con una forte spinta alla creazione di nuove imprese, mentre il terzo trimestre ha contenuto le chiusure.

In ripresa, dopo l’anno orribile del 2022

Zambonelli nel merito sottolinea: «I numeri dei settori del terziario restano complessivamente positivi, almeno da un punto di vista quantitativo. La situazione resta comunque difficile da inquadrare e prevedere, anche per ragioni contingenti visto che mentre sta rientrando la crisi del caro mutui, si riaffacciano i rincari di luce, gas e utilities. Non possiamo ignorare come il 2022, contraddistinto da una grave crisi energetica, segnò l’anno orribile per le chiusure delle imprese».

Schermata 2025-02-12 alle 15.15.55

Foto 1 di 3

Saldo nati-cessati 2024

Schermata 2025-02-12 alle 15.15.51

Foto 2 di 3

Schermata 2025-02-12 alle 16.02.53

Foto 3 di 3

Le ragioni sono anche strutturali, oltre all’evoluzione delle abitudini di acquisto: «Prosegue il trend negativo per i negozi di vicinato, che perdono vetrine nei centri storici- continua il presidente Confcommercio Bergamo- . Da qualche tempo assistiamo ad un calo di interesse nell’apertura e gestione dei pubblici esercizi, che, sommandosi alle difficoltà economiche, rende sempre più complesso il ricambio generazionale. In questo scenario, il sostegno alle imprese e il monitoraggio costante del tessuto economico diventano elementi essenziali per garantire uno sviluppo sostenibile e duraturo del nostro territorio».

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Male il commercio tradizionale

Andando infatti per settore d’impresa, i numeri in negativo riguardano il commercio tradizionale, dai negozi non alimentari (-22) al commercio alimentare (- 32), agli ambulanti (-48). In positivo invece il turismo, anche se non troppo con un +7. Perdono anche le società di persone (–28 imprese) che da anni registrano un lento e inevitabile declino, interpretato da Confcommercio come un «poco significativo il saliscendi dei numeri».

Le tipologie che vanno bene

Sono le società di capitali, tendenza ormai consolidata, il segmento più dinamico del tessuto imprenditoriale con +921 società, quasi tutte rappresentate da Srl. In aumento anche le ditte individuali, con + 226 unità, tipologia d’impresa che continua a rappresentare oltre la metà del tessuto imprenditoriale bergamasco. Quanto all’andamento dei settori- in attesa che vengano assegnati i codici Ateco a circa un migliaio di imprese- un primo bilancio appare fortemente positivo per i settori dei servizi alle persone, in particolar modo quello relativo agli ausiliari al commercio (agenti di commercio e procacciatori) con+ 259 iscrizioni, oltre al sempre dinamico comparto delle attività professionali  (+ 102).



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi