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Passaggi dalla maggioranza all’opposizione; voci su questo o quel consigliere comunale pronto a puntare i piedi in mancanza di un riconoscimento in giunta; consiglieri di maggioranza che partecipano ad una cena con il viceministro Edoardo Rixi sponda Lega e con il coordinatore cittadino del partito, Francesco Battista, pronto a dimettersi dall’incarico in mancanza di opportune spiegazioni sulla loro presenza.
Insomma, da un po’ di tempo a Palazzo di Città e dintorni se ne stanno vedendo di tutti i colori, politici e non.
Paolo Castronovi (consigliere comunale di maggioranza dei Socialisti e Riformisti), qual è lo stato di salute della maggioranza? A leggere dei continui mal di pancia ora di questo e ora di quel consigliere comunale non mi sembra che il clima sia dei migliori.
«I mal di pancia ci sono, non posso negarlo ma il clima all’interno della maggioranza non è pessimo come qualcuno dall’esterno vuole fare sembrare. Mi sembra che ancora sia abbastanza compatta».
Eppure circola con insistenza la voce di un imminente rimpasto in seno alla Giunta.
«Sicuramente ci sono da fare aggiustamenti e credo che i tempi non saranno lunghi. E, comunque, saranno legati al miglior funzionamento della macchina amministrativa e non legati ad altre questioni.
Il dietrofront sui cinque impianti di competenza del Comune sui Giochi del Mediterraneo – prima consegnati nelle mani del commissario Ferrarese e poi ripresi in carico – e sulla privatizzazione degli asili nido non rischiano di disorientare il cittadino?
«Per quanto riguarda gli impianti dei Giochi, bene ha fatto il sindaco a pungolare il commissario straordinario perché in quel momento le azioni che stava mettendo in campo non erano ortodosse. Dopodichè, altrettanto bene ha fatto poi il sindaco a ricostruire il rapporto con Ferrarese perchè deve essere obiettivo comune realizzare gli impianti nel più breve tempo possibile. Questo, secondo me, andava fatto per ristabilire gli equilibri».
E gli asili nido?
«La privatizzazione degli asili nido comunali veniva fuori dall’esigenza dell’amministrazione di non poter sostenere le spese che, a differenza del pubblico, il privato può vedersi ristorate in base a vigenti leggi regionali. A questo punto sarebbe opportuno che la Regione riveda la sua regolamentazione in modo da poter far accedere alle agevolazioni anche gli enti locali. Resta il fatto che anche noi come amministrazione dobbiamo fare degli aggiustamenti rispetto alla programmazione del servizio. C’era una necessità impellente nel momento in cui si approvava il Dup ma, poi, a mente fredda il discorso privatizzazione è stato ripreso e riportato nei giusti termini della discussione».
Adesso c’è da reperire nelle pieghe del bilancio, ingessato, qualcosa come 1 milione e 600mila euro. C’è chi sostiene che potrebbero essere utilizzati parte degli utili di Kyma mobilità. Può confermarlo?
«La cifra necessaria sarà sicuramente reperita nel primo assestamento di bilancio. I fondi di Kyma mobilità, se dovessero tornare nella disponibilità dell’amministrazione – ancora non abbiamo il bilancio consuntivo della partecipata -, saranno utilizzati nel bilancio così come è stato l’anno scorso e secondo quanto previsto dalla legge».
È proprio difficile dialogare con questa opposizione?
«Sì quando si lascia andare gossip e quant’altro. L’amministrazione comunale vuole dialogare con l’opposizione e ne abbiamo dato ampia prova. Ho la delega sul Pug (il piano urbanistico generale, ndc) e personalmente ho aperto le porte ad un dialogo comune ma non vediamo questa disponibilità da parte dei consiglieri di minoranza. Abbiamo la responsabilità di governare e continueremo a farlo lasciando la possibilità all’opposizione di intervenire e portare il suo contributo».
Non crede che una maggioranza più politica (voi socialisti e Italia viva siete gli unici partiti della squadra di governo) piuttosto che civica possa essere più solida?
«Una maggioranza più politica probabilmente avrebbe una maggiore stabilità. Come partito stiamo provando a fare ragionamenti che vadano oltre il contingente. Confido nei prossimi mesi di fornire un ulteriore contributo politico a questa maggioranza e ad allargare insieme a Italia viva l’orizzonte politico. Ci sono delle scadenze elettorali importanti quali le Regionali e, se il Governo dovesse decidere di ritornare all’elezione diretta di presidente consiglieri, anche le Provinciali. Per questo occorre una collaborazione più ampie per gettare le basi di una prospettiva che riguardi tutta l’attuale maggioranza».
Si riferisce al neonato Io C’entro?
«Sì c’è questo nuovo contenitore che, anche se non è politicamente ancora configurato, si sta sviluppando con il quale stiano dialogando e continueremo a farlo».
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