MILA, la food coop che vuole essere un’alternativa etica ai grandi supermercati

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


“Buon cibo per tutti, anziché lusso per pochi”. Questo è il claim di MILA, un particolare supermercato – una food coop per la precisione – di Vienna, le cui colonne portanti sono la partecipazione, la sostenibilità, la qualità dei prodotti e i prezzi alla portata di tutti. Se la parola supermercato abbinata a sostenibilità vi fa storcere il naso perché richiama concetti come capitalismo, grande distribuzione organizzata, prodotti industriali o cibo spazzatura, MILA fa ricredere perché si pone effettivamente come una valida alternativa a tutto questo.

Il nome stesso – Mitmach Supermarkt – suggerisce un’idea di partecipazione, visto che in tedesco il verbo mitmachen significa proprio partecipare; ma soprattutto di costruzione dal basso di un diverso modo di fare la spesa. «Siamo una cooperativa con annesso un “negozio partecipato”», ha sottolineato Alexander Arndt, che ci ha accompagnato in un tour guidato dello spazio di MILA, ancora parzialmente in costruzione perché in fase di ampliamento.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Scato durante il tour negli spazi di MILA
IL MERCATO AUSTRIACO

«MILA va oltre il modello delle food coop, perché qui si può trovare potenzialmente tutto – prodotti sia freschi che confezionati, prevalentemente biologici ma non solo e articoli di uso quotidiano – pur non facendo parte delle catene dei supermercati convenzionali e anzi volendocene distanziare il più possibile», ha evidenziato Alexander, che ha spiegato come il termine supermarkt sia stato scelto volutamente, per far capire alle persone che un’alternativa etica ed ecologica all’oligopolio della grande distribuzione è possibile.

In Austria infatti il settore della grande distribuzione organizzata è dominato da quattro colossi che detengono la maggior parte del mercato. Parliamo di Rewe Group, le cui principali insegne includono Billa, Penny Market e Adeg; Spar, una delle catene più diffuse, con oltre 1600 punti vendita su territorio austriaco; Hofer – conosciuto come Aldi fuori dall’Austria –, una catena di discount tedesca con quasi 500 supermercati nel paese. Infine c’è Lidl, con oltre 200 negozi in Austria.

food coop
Alexander Arndt nel minimarket di MILA
MILA: OLTRE IL MODELLO DELLE FOOD COOP

MILA ci viene presentata da Alexander come un’evoluzione del concetto delle food coop, abbreviazione di food cooperative, cooperative alimentari che promuovono per lo più prodotti biologici, locali, stagionali ed etici e funzionano su base volontaria. Possono fare la spesa solo i soci, che collaborano per acquistare e distribuire cibo in modo equo, eliminando gli intermediari e riducendo i costi. Park Slope Food Coop di New York è l’esempio più nominato e famoso in materia, ma anche in Italia stanno prendendo forma diverse cooperative alimentari che seguono lo stesso modello.

Abbiamo seguito fin dai primi passi l’apertura di Camilla, la prima food cop italiana, inaugurata a Bologna nel 2017. Poco tempo dopo, nel 2019, abbiamo poi dato il nostro contributo alla nascita del primo supermercato collaborativo ed ecologico della Sardegna – Mesa Noa – avvenuta anche un po’ grazie a Italia Che Cambia e alla spinta del gruppo degli Agenti del Cambiamento sardi. In generale negli ultimi anni il novero delle iniziative locali orientate alla creazione di cooperative alimentari autogestite che promuovono prodotti biologici, locali ed etici è cresciuta molto.

Ora l’obiettivo di MILA, ci ha raccontato Alexander, è quello di aprire a breve un grande punto vendita – il nuovo spazio, che sarà di circa 500 metri quadri, dovrebbe essere inaugurato in estate – con un assortimento più vasto e variegato rispetto a quello attuale, che misura circa 40 metri quadrati, affinché tutti possano trovare gli articoli di uso quotidiano di cui hanno bisogno, senza dover andare altrove. Rispetto al modello delle food coop e non ponendosi limiti di grandezza, il rischio però è quello di trasformarsi in un supermercato tradizionale come d’altronde accaduto a Coop che oggi, pur mantenendo la sua identità mutualistica e sociale, è comunque una delle più grandi catene di distribuzione in Italia.

food cop
MILA a breve aprirà un grande punto vendita di circa 500 metri quadri
LA FILOSOFIA DI MILA

Scoperta durante il nostro viaggio Erasmus+, all’interno del progetto europeo Alter Eco, MILA è una delle realtà che abbiamo visitato insieme alle referenti di Forum Via – Visions In Actions, l’organizzazione che ci ha ospitato durante la nostra settimana viennese.

Mentre Alexander spiega con molta passione il progetto e tutto ciò che sta dietro le quinte di MILA, mi guardo intorno e vedo carrelli con appese sacche di stoffa per la spesa e mi soffermo a sbirciare alcuni cartelli scritti a pennarello su rettangoli di cartone appesi sulle pareti, frutto di riunioni recenti. Mi colpisce molto quello dove si legge in nero: Mitbautage – letteralmente “giornate di co-assemblaggio” –, che deduco si riferisca a un incontro durato a lungo e in cui sono state, tra le altre cose, anche delineate delle “linee di smontaggio per abbattere muri“. Quelli – immagino – dell’inconsapevolezza, della pigrizia, del pensiero poco critico.

Vogliamo rendere accessibile ciò che altrove è considerato un bene di lusso

«MILA è un supermercato basato sull’appartenenza a una specifica comunità: per poter fare acquisti qui le persone devono associarsi alla cooperativa, il che le rende anche in parte comproprietarie del nostro supermercato». L’essere soci alimenta il progetto con un supporto concreto, economico ed etico, ma è soprattutto una forma di responsabilizzazione del consumatore stesso.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Ogni socio infatti lavora qui come volontario, avvicendandosi in turni di circa tre ore ogni quattro settimane. Le attività sono le più svariate, dal contatto con i clienti – ossia gli altri soci – alla presenza in cassa, passando per i lavori “dietro le quinte” come il controllo delle bolle di consegna, il rifornimento degli scaffali o la gestione del magazzino. In questo modo si riescono a ridurre al minimo i prezzi dei prodotti. «Al momento siamo solo in quattro a lavorare qui come dipendenti, ma complessivamente abbiamo 930 soci e sono proprio loro che gestiscono concretamente il supermercato. Il nostro infatti è più che altro un lavoro di tipo organizzativo», ci spiega.

food coop
La frutta e la verdura fresca corrispondono al 25% delle vendite complessive del negozio.

L’attività quindi ha un chiaro orientamento no-profit: «Grazie all’impegno dei nostri soci siamo in grado di abbattere di molto i costi. In questo modo possiamo focalizzarci di più sulla qualità dei prodotti che proponiamo, per lo più biologici, equo-solidali, locali e stagionali. Naturalmente, non volendo trarre profitto dalle vendite, il margine di guadagno viene accantonato per realizzare riserve per eventuali periodi di crisi, per non dover alzare il prezzo dei prodotti o per ulteriori investimenti nel supermercato. Ecco perché il nostri prezzi saranno sempre alti quanto basta esclusivamente per sostenere la gestione del negozio: questo è il motivo per cui sono decisamente bassi per prodotti di alta qualità».

Un modello economico quindi che mette al centro le persone. MILA infatti è anche un luogo di ritrovo per i soci della food coop e uno spazio in cui si tengono diversi incontri a tema culinario, come giornate di cucina o di degustazione. Vengono costantemente incoraggiati miglioramenti ed evoluzioni: nel negozio c’è una cassetta per i feedback in cui si possono scrivere cose positive e negative che si riscontrano.

I PRODOTTI

L’impegno per un’economia più sostenibile passa anche attraverso i piccoli gesti. Alexander si sofferma a raccontarci dell’attenzione dello staff di MILA alla riduzione degli imballaggi dei prodotti. Pasta, legumi e cereali si trovano sfusi, prelevabili dai distributori nella quantità desiderata, così come verdura e frutta fresca.

food coop
MILA

Visto poi il crescente interesse verso la scelta vegana, nel banco frigo è presente una serie di prodotti senza ingredienti animali, come tofu, salsicce e formaggi vegetali. Un’altra peculiarità poi è che i soci possono decidere cosa far comparire sugli scaffali di MILA, per questo alla cassa c’è un libro dei desideri dove poter scrivere i prodotti preferiti. «Pur non essendoci prodotti “vietati” – escludere a priori qualcosa svantaggerebbe alcuni membri e potenzialmente interi gruppi –, le forniture vengono ordinate a patto che vengano poi effettivamente acquistate».

Tra gli altri criteri di scelta ci sono la produzione artigianale, il rispetto del benessere animale e dei diritti dei lavoratori, ma anche le preferenze culturali. Esplorando il negozio abbiamo anche scovato diversi prodotti italiani, provenienti dal consorzio agricolo siciliano Le Galline Felici come limoni, arance, cedri, pompelmi, kumquat, due varietà di mandarini e uova – anche se vedendo queste ultime mi sono chiesta se non ci sia un produttore di uova altrettanto etiche un po’ più vicino a Vienna.

«Per evitare che i nostri soci vadano a cercarli altrove, la nostra attenzione, pur essendo rivolta prevalentemente al cibo biologico, è rivolta anche ad alcuni prodotti convenzionali, vista la sostanziale differenza di prezzo». Il punto è che prodotti di qualità molto alta restano comunque accessibili a chiunque. «Tra pochi mesi MILA sarà un grande supermercato e non più una piccola bottega ed è questo ci differenzierà dagli altri: vogliamo fare meglio rispetto ai grandi colossi, rendendo alla portata di tutti ciò che altrove è considerato un bene di lusso».

Conto e carta

difficile da pignorare

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link