È il distretto telefonico di Reggio Emilia, il quarto nel territorio regionale, dove da martedì 18 febbraio sarà attivo il Numero Unico Europeo di Emergenza 112.
In Emilia-Romagna il NUE 112 è già attivo, dallo scorso 3 dicembre, per i distretti telefonici con prefisso 051 (parte settentrionale della Città metropolitana di Bologna e il comune di Cento in provincia di Ferrara), e 0534 (area di Porretta Terme, sempre nel bolognese), dal 21 gennaio per quelli di Parma, Fidenza, Fornovo di Taro (PR) e Piacenza, e dal 4 febbraio per i distretti telefonici di Rimini, Forlì e Cesena. Entro il 1^ aprile 2025 sarà attivo in tutto il territorio regionale.
Il NUE è il numero di telefono che permette, componendo il 112, di richiedere l’intervento della Polizia, dei Carabinieri, dei Vigili del fuoco, del Soccorso sanitario e del Soccorso in mare. La sua introduzione, con tempi diversi sull’intero territorio nazionale, recepisce la direttiva dell’Unione europea finalizzata ad armonizzare i servizi di emergenza e a permettere a chiunque si trovi sul suolo europeo di effettuare chiamate di emergenza componendo un unico numero di telefono valido in tutti gli Stati membri.
“Innovazioni come questa- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi– chiedono tempo, ma in Emilia-Romagna i dati relativi ai primi mesi di attivazione del Numero Unico Europeo 112 ci dicono che il sistema definito con le altre Istituzioni sta funzionando. Ciò grazie al lavoro di squadra, che ha permesso di mettere a punto una struttura tecnologica e organizzativa complessa, e a quello degli operatori. I servizi di emergenza sono entrati così in una nuova fase che permette ai cittadini di avere risposte sempre più precise, localizzate e veloci: i tempi medi di attesa finora stanno sotto i 3 secondi. Entro il 1^ aprile il numero sarà attivo su tutto il territorio regionale e, quando sarà a regime, vedremo meglio i risultati di un modello di grande impatto e fortemente innovativo”.
I dati del NUE 112 dove è già attivo
Al 10 febbraio, nei primi 69 giorni di operatività, nei distretti telefonici dove è stato attivato, sono 136.336 le telefonate complessive ricevute, con una media giornaliera di 1.610 in quelli di Bologna (dal 3 dicembre 2024), Rimini e Forlì-Cesena (dal 4 febbraio) e 1.270 in quello di Parma (dal 21 gennaio). Per i distretti telefonici di Bologna, Rimini e Forlì-Cesena il tempo medio di risposta al cittadino è di 2,7 secondi, per quello di Parma di 2,8.
Quanto alle telefonate riguardanti attività ed eventi non inerenti ad emergenze, per i distretti di Bologna, Rimini e Forlì-Cesena sono il 38%, pari a 42.674 telefonate. Sono, invece, 69.569 le telefonate inoltrate alle centrali di secondo livello: di queste, 32.083 riguardano emergenze sanitarie, 19.752 i Carabinieri, 12.643 la Polizia e 5.091 i Vigili del Fuoco.
Per Parma il filtro degli operatori, utile a liberare le centrali di secondo livello da chiamate che non richiedevano interventi urgenti, è pari al 49% (11.726 telefonate). 12.367 telefonate, invece, sono state inoltrate alle centrali di secondo livello: di queste, 5.371 riguardano emergenze sanitarie, 3.564 i Carabinieri, 2.786 la Polizia e 646 i Vigili del Fuoco.
Il calendario delle prossime attivazioni
Entro il 1^ aprile 2025 il Numero Unico Europeo di Emergenza sarà attivo su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. Dal 4 marzo 2025 sarà attivato nei distretti telefonici di Ferrara, Comacchio (FE) e Lugo (RA); dal 18 marzo 2025 nei distretti telefonici di Modena, Mirandola e Sassuolo (MO); infine, a partire dal 1^ aprile 2025 il servizio sarà attivo nei distretti telefonici di Imola (BO), Ravenna e Faenza (RA).
Cos’è il NUE
Il NUE 112 non sostituisce, ma si affianca e si integra con gli attuali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530), che continuano a restare attivi: i cittadini possono chiamare il 112 per qualsiasi tipo di emergenza, oppure continuare a comporre i diversi numeri abituali.
La centralizzazione delle chiamate assicura, dal punto di vista organizzativo e operativo, una gestione coordinata e integrata tra le diverse forze coinvolte, la tracciabilità della chiamata, la risposta multilingue e l’accesso alle persone con disabilità, anche dell’udito.
Il modello organizzativo messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e i vertici delle Forze dell’ordine e dei Servizi di emergenza coinvolti, prevede che tutte le chiamate effettuate ai tradizionali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530) siano convogliate e prese in carico dalle due Centrali Uniche di Risposta (CUR), collocate una a Bologna e una a Parma, a seconda della provenienza della chiamata. Ogni CUR prevede 24 postazioni di lavoro, più 8 di riserva, sulle quali si alterneranno in più turni un totale di 90 operatori tecnici.
Il nuovo sistema di gestione delle chiamate permette alle CUR di ricevere in tempo reale l’identificativo e di localizzare in maniera rapida ed immediata la posizione geografica dell’utente, riducendo il tempo di intervista di chi chiama.
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