Sulla scia della Bce le remunerazioni dei vincoli sono scese dello 0,30% in media rispetto al quarto trimestre 2024. La mappa attuale e le promozioni in corso
La politica monetaria espansiva della Banca Centrale Europea continuerà. Dunque, i tassi progressivamente si ridurranno. Se questo approccio darà una boccata d’ossigeno ai mutuatari, in particolare a quelli che hanno in essere finanziamenti a tasso variabile, la gestione della liquidità diventa sempre più problematica. A scendere con maggiore rapidità, già nei prossimi giorni, saranno i tassi degli asset con scadenze brevi.
I segnali rilevatori sono già evidenti nei Bot a 12 mesi. Il rendimento lordo annuo del Buono del tesoro a un anno, con scadenza gennaio 2026 è del 2,5%, contro il 3,5% del Bot emesso un anno fa, in scadenza al 14 marzo 2025. In pratica i governativi hanno già scontato il taglio dei tassi dell’1% effettuato dalla Bce, in quattro volte, dallo scorso giugno. E’ evidente che sono ormai lontani i tempi in cui si poteva ottenere il 4%, acquistando un Bot al momento dell’ emissione.
Alla ghigliottina dei tassi, comunque, non sfuggono nemmeno i titoli con scadenze più lunghe, ma la riduzione sarà più lenta. Gli analisti prevedono che entro l’anno i tassi Bce potrebbero arrivare all”1,75% lordo.
Le strategie
Come difendersi, almeno in parte, dalla scure dei tassi? Secondo gli analisti, le soluzioni sono: gli asset a tasso fisso con scadenze medio lunghe che scenderanno più lentamente; i fondi monetari che sono portafogli diversificati su più scadenze; gli Etf (Exchange Traded Funds) e i conti di deposito. Queste sono le alternative al conto corrente che, a parte qualche eccezione, non offre rendimento e permette all’inflazione di erodere il valore dei soldi in giacenza.
Per i conti di deposito, dando uno sguardo alla tabella in pagina e, mettendo a confronto i rendimenti con quelli dell’ultimo trimestre 2024, osserviamo che il cambio di rotta della politica monetaria ha già avuto i suoi effetti. La riduzione ha riguardato tutte le scadenze, ma è stata modesta. Mediamente dello 0,20-0,30%.
Sul vincolo di dodici mesi è ancora possibile strappare un rendimento netto sopra il 2% con picchi del 2,50%-2,80%. Vale, quindi, la pena approfittarne, perché nei prossimi giorni ci saranno altri ribassi che proseguiranno nel tempo, seguendo le mosse della Bce. Ricordiamo che i conti di deposito non hanno costi, ad eccezione dell’imposta dello 0,20% sulla giacenza.
Lo scenario, dunque consiglia di approfittare degli attuali rendimenti e delle poche promozioni superstiti. Eccole: si può ottenere il 4% annuo lordo per 12 mesi, aprendo, entro il prossimo 22 marzo, il Conto Corrente Arancio e collegandolo contestualmente al Conto di deposito Arancio. L’attivazione può essere fatta tramite bonifico, accreditamento dello stipendio o con un investimento minimo di 40 mila euro.
Il 4% lordo annuo lo promette anche Banca Mediolanum per sei mesi, a chi, entro il prossimo 10 marzo sottoscrive uno dei suoi conti corrente (SelfyConto, Conto Mediolanum o Conto Professional), accreditando stipendio o pensione e vincolando una somma di denaro entro il 10 aprile. Nel corso dei sei mesi è, comunque, possibile svincolare anticipatamente i soldi senza penali e senza perdere gli interessi maturati fino al momento del disinvestimento. Per i già correntisti con stipendio o pensione accreditati, che apporteranno nuova liquidità entro il 10 marzo, sull’old cash, Mediolanum propone un tasso di remunerazione annuo lordo a sei mesi che varia dall’1,75% al 2,25% a seconda del profilo del cliente.
Fino al 16 febbraio è in promozione anche IBL Banca che, ai nuovi clienti che entro tale data apriranno il conto libero remunerato ControCorrente, riconoscerà il 3% lordo/annuo fino al 30 giugno 2025 su giacenze medie da 20 mila a 150 mila euro. Le somme restano libere.
16 febbraio 2025
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