Italia vs Germania – titoli europei sul sostegno

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


Procedura di riconoscimento – stessi titoli – stessa normativa: esiti diversi

Il riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche professionali all’interno dell’Unione Europea rappresenta un aspetto fondamentale per la libera circolazione delle persone e per la creazione di un mercato del lavoro europeo integrato. Gli articoli 26 e 53 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) stabiliscono i principi di base che garantiscono la libertà di movimento e l’uguaglianza di trattamento tra cittadini degli Stati membri.

In sintesi, il principio del riconoscimento reciproco dei titoli di studio e delle qualifiche professionali è essenziale per garantire la libera circolazione delle persone nell’Unione Europea. Attraverso il TFUE e la Direttiva 2013/55/UE, si cerca di creare un ambiente in cui i cittadini europei possano esercitare i propri diritti di mobilità, contribuendo così a un mercato del lavoro più integrato e dinamico. Questo approccio non solo promuove l’uguaglianza di opportunità per i cittadini europei, ma favorisce anche la competitività economica e la crescita sostenibile in tutta l’Unione.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Esaminiamo nello specifico queste norme che trovano applicazione in tutti gli Stati membri dalla U.E.

Articolo 26 TFUE

L’articolo 26 del TFUE sottolinea l’importanza della creazione di un mercato interno, che implica la libera circolazione di persone, beni, servizi e capitali. Questo principio consente ai cittadini europei di cercare opportunità in altri Stati membri senza ostacoli ingiustificati. La mobilità lavorativa è quindi facilitata dal riconoscimento delle qualifiche professionali e dei titoli di studio, che consente agli individui di impiegare le proprie competenze in contesti diversi.

Articolo 53 TFUE

L’articolo 53 del TFUE si concentra sulla necessità di stabilire norme che garantiscano il riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali. Ciò implica che uno Stato membro deve riconoscere i titoli di studio e le qualifiche professionali acquisiti in un altro Stato membro, a meno che non vi siano motivi validi per negare tale riconoscimento, come la differenza sostanziale nei livelli di formazione o di esperienza.

Direttiva 2013/55/UE

La Direttiva 2013/55/UE è un passo significativo verso il rafforzamento del riconoscimento delle qualifiche professionali nell’UE. Essa stabilisce un quadro giuridico che facilita il riconoscimento delle qualifiche professionali in settori specifici e introduce procedure chiare e trasparenti per il riconoscimento delle qualifiche. Tra i punti chiave della Direttiva si possono evidenziare:

  1. Semplificazione delle procedure di riconoscimento: La Direttiva promuove procedure più rapide e meno burocratiche per il riconoscimento delle qualifiche, riducendo i tempi e le complessità per i professionisti che desiderano lavorare in un altro Stato membro.
  2. Sistema di informazione: La creazione di punti di contatto nazionali e una rete di informazione per i cittadini europei aiuta a garantire che le informazioni riguardanti il riconoscimento delle qualifiche siano facilmente accessibili e comprensibili.
  3. Valutazione delle qualifiche: La Direttiva prevede meccanismi di valutazione che consentono di confrontare le qualifiche professionali e i titoli di studio, assicurando che ci sia un equilibrio tra la protezione dei cittadini e la promozione della mobilità professionale.
  4. Cooperazione tra Stati membri: La Direttiva incoraggia una cooperazione più stretta tra gli Stati membri, promuovendo la fiducia reciproca e la trasparenza nelle procedure di riconoscimento.

Queste disposizioni dovrebbero trovare applicazione uniforme in tutti gli Stati membri, ma è così?

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

L’ITALIANO:

Un giorno, un italiano realizza che la sua vera vocazione è diventare insegnante di sostegno.

Inizia a informarsi e scopre che in Italia deve seguire un percorso di specializzazione chiamato Tirocinio Formativo Attivo (TFA). Purtroppo, il bando per accedere a questo corso è già scaduto, e non è stato ancora pubblicato il nuovo bando. Anche nel caso in cui il bando fosse stato pubblicato, l’università è molto lontana, con lezioni in presenza che occuperebbero intere giornate del fine settimana. Ciò lo costringerebbe a viaggiare, ma non può permetterselo a causa di problemi di salute, responsabilità familiari o altre ragioni personali.

Tuttavia, scopre che esiste un’opzione per partecipare a un corso in un’università vicina, ma i posti sono limitati e la selezione è molto competitiva. Decide di prepararsi per l’esame di preselezione, ma, sfortunatamente, non riesce a superarlo. Nonostante ciò, il suo sogno di diventare insegnante di sostegno rimane vivo.

Cosa farà il cittadino italiano?

Continuando la sua ricerca, scopre che alcune università europee offrono corsi molto simili, con contenuti didattici analoghi, anzi in alcuni casi il piano di studi è identico a quello italiano. Anche in questo caso, dovrà affrontare prove preselettive, dimostrare competenze linguistiche con un esame e partecipare a lezioni online, dovrà anche completare un tirocinio e laboratori in presenza, oltre a esami per ogni materia seguita e un esame finale.

La prima cosa che farà è una Verifica preliminare

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

L’italiano vuole essere certo che i titoli di specializzazione rilasciati da università accreditate all’estero siano riconosciuti in Italia ma non trova un punto di contatto istituzionale che possa orientarlo nelle sue scelte, ed autonomamente consulta il portale del Ministero dell’Istruzione e del Merito e scopre che esistono decreti di riconoscimento, anche se risalgono a pochi anni fa. Per avere ulteriori conferme, parla con alcuni insegnanti che hanno intrapreso percorsi simili e riceve rassicurazioni sulla qualità della formazione e sulle opportunità lavorative, poiché nelle scuole italiane c’è una forte carenza di insegnanti di sostegno.

Non soddisfatto, consulta anche la disciplina europea in materia e scopre che la situazione è favorevole. Verifica il portale della giustizia amministrativa e trova una sentenza della Adunanza Plenaria, insieme a numerose sentenze del TAR, che confermano la validità di tali titoli. Convinto da queste informazioni, decide di iscriversi al corso e, finalmente, si specializza nel sostegno, realizzando il suo sogno.

Il Sistema di Riconoscimento in Italia

Ora, con il suo titolo europeo di specializzazione, deve seguire la procedura di riconoscimento, che appare semplice e poco costosa.

Si procura la documentazione necessaria per attestare il suo titolo e poi presenta la domanda attraverso il portale “Istanze On Line” del Ministero dell’Istruzione, pagando solo l’imposta di bollo di 16 euro. Il Ministero risponderà entro 120 giorni, e, se necessario, dovrà svolgere eventuali misure compensative.

Sebbene l’inserimento dell’istanza nel portale “Istanze On Line” rappresenti un primo passo verso una maggiore accessibilità, come richiesto dalla normativa europea, le difficoltà legate ai tempi di attesa rendono il processo frustrante per l’italiano. Sicuramente questa piattaforma permette ai candidati di caricare la documentazione necessaria e di seguire lo stato della propria richiesta. Tuttavia, nonostante l’apparente efficienza del sistema, molti richiedenti si trovano a dover affrontare un lungo periodo di attesa, durante il quale le loro domande rimangono spesso inevase. Ed infatti, passano i 120 giorni e dovrà fare un ricorso al tar sul silenzio inadempimento del ministero, costo da €1.000 a € 2.000. Dopo di che il giudice amministrativo quasi sempre, se non ci sono altri motivi, accoglie il ricorso e ordina al Ministero di provvedere ad evadere la richiesta assegnando un termine e, già sapendo che il ministero non adempie, nomina un commissario “ad acta” che con comportamento reiterato rigetta l’istanza.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Ultimamente si è, innescato un sistema di rigetto “compulsivo” ad opera del ministero dell’istruzione. Quasi sempre, infatti, le richieste di riconoscimento si concludono con un rigetto che non fornisce motivazioni adeguate, nonostante la normativa europea stabilisca principi chiari riguardo al diritto al riconoscimento dei titoli professionali all’interno dell’Unione Europea. Tutto questo evidenzia significative lacune nel sistema burocratico italiano. Ed ecco allora un altro ricorso, questa volta contro il provvedimento di diniego al riconoscimento, ricorso che viene quasi sempre vinto dall’italiano specializzato in Europa, ma altre spese, da € 2.000,00 in su, e l’odissea continua.

In conclusione, in Italia, sembra tutto semplice, invece per quel cittadino europeo si innesca un sistema fatto di attese, mancanza di risposte e ricorsi costosi.

IL TEDESCO

Quello stesso giorno, anche un cittadino tedesco realizza che la sua vera vocazione è diventare insegnante di Bisogni Educativi Speciali.

Se è in possesso della formazione di base, cioè di una laurea in educazione, “Lehramt” (formazione per insegnanti), o in un campo correlato che include studi su pedagogia, psicologia e discipline specifiche, allora dovrà completare la sua formazione con un Master in educazione speciale o in pedagogia speciale. Questo fornisce competenze specifiche per lavorare con studenti con bisogni educativi speciali.

Inoltre, gli viene richiesta anche una Formazione pratica, vale a dire che durante il suo percorso di studi, per quel cittadino tedesco sarà fondamentale acquisire esperienza pratica. Questo di solito include tirocini in scuole e istituti che lavorano con studenti con esigenze particolari. Infine, per diventare insegnante dovrà completare un periodo di abilitazione (Referendariat), che comprende un anno di formazione pratica in una scuola sotto la supervisione di insegnanti esperti.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario ottenere certificazioni o corsi di formazione aggiuntive per specializzarsi ulteriormente nel campo dei bisogni educativi speciali, questo dipende dalla Regione in cui vorrà esercitare la professione di insegnante.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Una volta completati tutti i requisiti, è possibile candidarsi per posizioni come insegnante di sostegno o educatore per bisogni educativi speciali nelle scuole pubbliche o private tedesche.

Ipotizziamo che quello stesso cittadino tedesco decide di svolgere il richiesto Master in educazione speciale, in altro paese dell’Unione Europea ed anche lui come il cittadino italiano dovrà chiedere il riconoscimento di questo titolo.

In Germania, i titoli di insegnamento per bisogni educativi speciali possono variare notevolmente a seconda del Paese in cui sono stati conseguiti. Questi titoli possono includere diplomi universitari, certificati professionali o corsi di formazione specifica. È importante verificare che il titolo sia riconosciuto come equivalente a un titolo tedesco.

Cosa farà il cittadino tedesco?

La prima cosa che farà, così come ha fatto il cittadino italiano, è una verifica preliminare: prima di iscriversi a quel Master il tedesco può effettuare una verifica preliminare per determinare se il titolo è riconoscibile. Questo può essere fatto consultando il portale Anabin o rivolgendosi all’ufficio competente per il riconoscimento nella regione che gli darà tutte le informazioni necessarie su quel titolo.

Anabin è un database del governo tedesco che fornisce informazioni sull’accreditamento e l’accettazione di diplomi stranieri di terzo livello. È il riferimento vincolante per le amministrazioni, i datori di lavoro e i privati ​​tedeschi per convalidare i diplomi.

Da una verifica effettuata sia i titoli spagnoli che quelli rumeni, che sono i più comuni in Italia, entrambi sono stati già riconosciuti in Germania.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

A tal proposito, in Italia è stato rigettato un titolo conseguito da una cittadina italiana in Spagna presso l’Università Cardenal Herrera nel 2019 (“Curso Superior de Especializaciòn en Atenciòn a lasNecesidades Especificas de Apoyo Educativo”), titolo che ha ottenuto, invece,  il riconoscimento in Germania, dal Ministero della Pubblica Istruzione della Bassa Sassonia con nota del 23/4/2021, in conformità alla direttiva 2005/36/CE, così come modificata dalla direttiva2013/55/UE del 20/11/2013, a seguito di corso integrativo di 18 mesi richiesto dalle autorità tedesche (cfr. sentenza N. 22434/2024 TAR LAZIO).

Verificato preliminarmente che tali titoli sono riconoscibili in Germania il cittadino tedesco si iscrive al corso di formazione

Il Sistema di Riconoscimento in Germania

Conseguito il titolo il tedesco dovrà farsi riconoscere il proprio titolo.

Poiché in Germania l’istruzione è principalmente di competenza delle singole Länder (regioni). La prima cosa che dovrà fare il tedesco che desidera far riconoscere il proprio titolo è informarsi sulle procedure specifiche del Land in cui intende lavorare. Io ho fatto una simulazione per insegnare a Berlino.

Ogni Land ha un’autorità competente per il riconoscimento dei titoli, che può essere un ufficio per il riconoscimento dei titoli di studio o un ministero della cultura e dell’istruzione. È importante contattare l’autorità appropriata per ottenere informazioni dettagliate sui requisiti e sulla documentazione necessaria.

La procedura si chiama: Valutazione dell’equivalenza (in tedesco “Feststellung der Gleichwertigkeit”).

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Intanto quel cittadino tedesco dovrà procurarsi la documentazione necessaria, che di solito include:

  • Copia del titolo di studio
  • Certificati di esami
  • Il programma di studio
  • Traduzioni ufficiali dei documenti
  • Un curriculum vitae dettagliato.
  • Un certificato di buona condotta o un attestato di esperienza lavorativa.
  • Eventuali ulteriori attestati formativi o corsi di aggiornamento
  • Modulo per la richiesta di riconoscimento all’autorità competente
  • Se disponibile: la dichiarazione di comparabilità dei titoli di studio universitari esteri dall’Ufficio centrale per l’istruzione all’estero (ZAB – Zentralstelle für ausländisches Bildungswesen)

La domanda di riconoscimento deve essere presentata all’autorità competente del Land in cui si desidera lavorare. È possibile che sia richiesta una tassa per la valutazione della domanda. Il costo della procedura di riconoscimento, sempre a Berlino, è pari ad € 196,00. Potrebbero esserci costi aggiuntivi, ad esempio per certificazioni o dovuti alle misure di compensazione. Tuttavia, il tedesco può presentare istanza per ottenere un supporto finanziario per sostenere questi costi.

A Berlino entro e non oltre un mese dal ricevimento della domanda, l’autorità competente provvederà a notificare al candidato la ricezione dei documenti. Informerà se mancano dei documenti. La procedura inizia quando i documenti sono completi

Valutazione della Domanda

L’autorità esaminerà la documentazione presentata e valuterà se il titolo di studio estero è equivalente a uno dei titoli di studio tedeschi richiesti per la professione di insegnante di bisogni educativi speciali. Questo processo può includere anche colloqui o esami aggiuntivi, a seconda delle discrepanze riscontrate. Questo processo di comparazione può richiedere tempo, da alcune settimane a diversi mesi, a seconda della complessità del caso.

Decisione e Riconoscimento

Una volta completata la valutazione, a Berlino di solito 3 mesi, salvo casi eccezionali, l’autorità competente emetterà una decisione. Se il riconoscimento è positivo ed il titolo europeo viene riconosciuto come equivalente, il candidato riceverà un attestato di riconoscimento, che gli consentirà di esercitare la professione di insegnante di bisogni educativi speciali in Germania. In caso contrario, l’autorità fornirà indicazioni su eventuali misure compensative o ulteriori requisiti da soddisfare per ottenere il riconoscimento.

Corsi di Aggiornamento

Se durante la procedura di riconoscimento vengono riscontrate “differenze sostanziali” tra la propria qualifica professionale e la professione di riferimento tedesca, il cittadino tedesco non si scoraggia perché è possibile adempiere a un provvedimento di compensazione. Svolgendo con successo una qualifica per l’adattamento o una misura di adattamento quel cittadino tedesco otterrà il “pieno riconoscimento”. Andrà, cioè, a compensare le differenze sostanziali eventualmente riscontrate seguendo dei corsi di aggiornamento professionale o una formazione aggiuntiva per colmare eventuali lacune formative rispetto agli standard tedeschi. Questi corsi sono offerti da università, istituti di formazione professionale o enti di formazione riconosciuti.

Conclusioni

Il riconoscimento dei titoli di studio per gli insegnanti di bisogni educativi speciali in Germania è un processo articolato che richiede attenzione e preparazione. Sebbene possa sembrare complesso, seguendo le procedure appropriate e utilizzando le risorse disponibili, i cittadini tedeschi possono facilitare il loro ingresso nel mercato del lavoro educativo e contribuire in modo significativo al settore dell’istruzione inclusiva, così come vuole la disciplina europea.

La cosa che contraddistingue il sistema tedesco da quello italiano è, per il primo, la chiarezza iniziale nell’orientare il candidato nella scelta del percorso da intraprendere eliminando ogni forma di incertezza che invece si innesca per il secondo.

Forse l’Italia dovrebbe ricordare l’importanza della mobilità professionale e della formazione all’interno dell’Unione Europea. Questa mobilità rappresenta un’opportunità preziosa per arricchire le proprie competenze e ampliare le prospettive lavorative in un contesto europeo sempre più interconnesso.

La formazione acquisita in qualsiasi parte dell’Unione è una risorsa inestimabile. È fondamentale valorizzare i percorsi formativi offerti dai diversi Stati membri per garantire ai cittadini europei la “libertà” di scegliere dove studiare, senza dover affrontare pregiudizi aprioristici dei titoli ottenuti all’estero.

Questa libertà, sancita dalla normativa europea, deve tradursi in un efficace riconoscimento dei titoli di studio. Il riconoscimento di un titolo di insegnamento per bisogni educativi speciali conseguito in un altro Paese dell’Unione è fondamentale per garantire questa libertà e per assicurare che tutte le competenze e qualifiche siano adeguatamente valorizzate e integrate nel mercato del lavoro europeo. Solo così si potrà promuovere una vera mobilità e un’efficace collaborazione tra i diversi sistemi educativi, contribuendo a costruire un’Europa più inclusiva e coesa.

 

Dott.ssa Antonella Pasquale

Comitato DPSE (Docenti Precari con Specializzazione Europea)

Gruppo uniti per Indire – INsieme DIventeremo Realtà

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link