COMPARTO AUTOSTRADALE, COME IL WELFARE MIGLIORA LA PRODUTTIVITÀ

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(AGENPARL) – Roma, 17 Febbraio 2025

(AGENPARL) – lun 17 febbraio 2025 COMUNICATO STAMPA
UN WELFARE LUNGIMIRANTE CURA I DIPENDENTI E MIGLIORA LA PRODUTTIVITÀ
NEL COMPARTO AUTOSTRADALE, DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE E PERMESSI FLESSIBILI
Se ne è discusso in un convegno alla Camera dal titolo “Le nuove frontiere del Welfare. I modelli virtuosi” e organizzato da Federreti. Diverse le novità annunciate: “Abbiamo sviluppato un sofisticato sistema di welfare sempre più attento alle esigenze dei nostri dipendenti”, ha affermato Antonio Cavallera, Direttore Human Capital and Organization di Autostrade per l’Italia.
ROMA, 17 FEBBRAIO 2025 – Le grandi aziende guardano al welfare come strumento utile per favorire il benessere dei dipendenti e aumentarne la produttività. Del tema si è discusso in un convegno organizzato, alla Camera dei Deputati, da Federreti in collaborazione con Unindustria, alla presenza di Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, e del Segretario generale della Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia. “Welfare -ha spiegato Marco Micaroni, Direttore di Federreti, una delle due associazioni datoriali del comparto autostradale- significa tante cose, dalle più strutturali (previdenza complementare, assistenza sanitaria, polizze assicurative) a quelle apparentemente meno importanti ma spesso vitali per la vita concreta delle persone. A livello di contrattazione nazionale, per esempio, già vent’anni fa partimmo con il fondo di previdenza complementare del comparto Astri, a cui iscriviamo d’ufficio tutti i dipendenti del Gruppo, versando le aziende quote mensili fino al 4,5% della retribuzione del proprio personale, percentuale tra le più alte nel panorama della previdenza complementare italiana”.
“Nel Gruppo Autostrade per l’Italia -ha ricordato Antonio Cavallera, Direttore Human Capital and Organization dell’azienda- lo sviluppo della contrattazione collettiva aziendale in questi ultimi 4/5 anni ha visto concentrare quasi tutti i nostri sforzi per sviluppare un sofisticato sistema di welfare sempre più attento alle esigenze delle nostre persone, con la strategia di creare un contesto organizzativo e lavorativo concentrato sull’individuo, sia dentro che fuori la società. Insieme alle organizzazioni sindacali abbiamo sottoscritto una serie di accordi che toccano vari aspetti del welfare: un equilibrato modello ibrido di organizzazione che alterna presenza fisica in azienda a lavoro agile (quest’ultimo secondo il principio del working from everywhere), un innovativo diritto alla disconnessione, una strategia a tutto tondo sulle tematiche relative alla diversità e inclusione, un’importante polizza sanitaria, molteplici iniziative di well-being”.
Per fare alcuni esempi concreti, oggi è riconosciuto a ciascun lavoratore in lavoro agile un diritto individuale alla disconnessione per 4 ore giornaliere, anche frazionabili, per consentire la gestione di problematiche familiari e/o i propri interessi personali, ovviamente da gestire con la propria linea gerarchica. Nella fascia oraria che va dalle 20:00 alle 8:00 del giorno successivo, e nelle ore di disconnessione, l’azienda non può in alcun modo chiedere al lavoratore di collegarsi: “Ma non solo. Abbiamo creato con il sindacato -ha sottolineato Micaroni- un Comitato bilaterale di tutela e inclusione delle diversità ed istituito lo Sportello ascolto antimolestie, che si configura come uno sportello telefonico e telematico, esterno alle strutture aziendali, al quale i lavoratori possono rivolgersi gratuitamente per richiedere supporto psicologico a valle di un comportamento che possa ledere la dignità della propria persona”.
Tra le nuove iniziative welfare, nell’ultimo accordo di dicembre sottoscritto, sono stati inseriti permessi per favorire l’inserimento nido/infanzia dei bambini e per malattia bambino, per attività di volontariato, per la dismenorrea, ed infine lo “Year off”, fino a 1 anno di aspettativa non retributiva con diritto di conservazione del posto per i dipendenti under 40: “Per i permessi relativi alle patologie di genere e più in generale al mondo femminile, crediamo -ha concluso Cavallera- che il nostro sistema rappresenti un unicum nel campo della contrattazione collettiva italiana. Il nostro obiettivo è quello di accompagnare le persone per aumentare il loro benessere, all’interno e all’esterno dell’ambiente di lavoro, con l’idea che questo possa far crescere, d’intesa con le organizzazioni sindacali, l’efficienza dell’azienda, nel segno di un innovativo modello partecipativo”.

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