Da sinistra: Francesco Perticone, Donatella Monteverdi, Paola Gualtieri, Luigi Stanizzi, Felice Raso Costabile
16 febbraio 2025 15:57
di IACOPO PARISI
Nella prestigiosa sede del “Circolo di Catanzaro 1871”, si è tenuto ieri sera un importante incontro culturale dal titolo “Dall’Italia risorgimentale all’Italia dell’autonomia differenziata”. L’evento, caratterizzato da un’ampia riflessione storica e sociale, ha visto la partecipazione di autorevoli relatori, tra cui il medico, sociologo, scrittore e storico Felice Raso Costabile, con il coordinamento del docente universitario Prof. Francesco Perticone e la moderazione del giornalista professionista Luigi Stanizzi. L’assessora alla cultura Donatella Monteverdi ha inoltre arricchito il dibattito con un intervento di ampio respiro.
Dopo il saluto introduttivo della Presidente del Circolo, Paola Gualtieri, è stata tracciata una panoramica storica che ha ripercorso le tappe fondamentali dell’Unità d’Italia, a partire dalla Presa di Roma nel 1870 e dalla proclamazione ufficiale del Regno d’Italia il 3 febbraio 1871, fino all’inclusione di Trento e Trieste dopo la Prima guerra mondiale. È stata sottolineata l’importanza della cittadinanza europea nel contesto attuale, con un richiamo al celebre monito di Massimo d’Azeglio: “L’Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani”
L’assessora Donatella Monteverdi ha evidenziato come l’epoca attuale rappresenti una fase di transizione profonda, paragonabile al passaggio tra Medioevo e Rinascimento. Il tema dell’autonomia differenziata è stato presentato non solo come una questione istituzionale, ma anche come un interrogativo sulla qualità della cittadinanza e sullo spirito unitario del Paese. Si è inoltre riflettuto sulla crisi della dimensione comunitaria e sulla crescente difficoltà nel preservare luoghi di incontro e aggregazione sociale.
Francesco Perticone, nel suo intervento, ha sottolineato il legame tra globalizzazione e impoverimento culturale, sociale ed economico, evidenziando la necessità di un rinnovato impegno da parte della classe dirigente per stimolare una rinascita culturale e politica. Ha quindi introdotto la relazione di Felice Raso Costabile, il quale ha proposto un’approfondita analisi storica sulla genesi del concetto di autonomia differenziata.
Costabile ha sottolineato come l’autonomia differenziata non sia un fenomeno recente né un’invenzione politica moderna, bensì una configurazione già presente nelle riflessioni dei padri del Risorgimento. Ha ripercorso il pensiero federalista di esponenti storici come Balbo e d’Azeglio, analizzando le diverse visioni di uno Stato federale che già all’epoca prevedeva forme di autonomia locale. Ha inoltre ricordato le ripercussioni economiche e sociali per il Mezzogiorno nel periodo post-unitario, con particolare riferimento al fenomeno della depauperazione del Sud.
L’intervento si è poi concentrato sul ruolo attuale delle regioni nell’ambito dell’autonomia differenziata, interrogandosi sulla loro capacità di garantire livelli essenziali di prestazioni e di assistenza sanitaria equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale. La riflessione storica è stata accompagnata da un’analisi dettagliata delle dinamiche geopolitiche dell’Italia preunitaria, a partire dal predominio austriaco successivo al Congresso di Vienna del 1815 fino al processo di unificazione guidato dal Regno di Sardegna. Un particolare approfondimento è stato dedicato alla figura di Massimo d’Azeglio, alle sue inclinazioni intellettuali e artistiche, e al suo contributo alla costruzione di un’identità nazionale.
L’incontro si è concluso con un dibattito aperto, nel quale è emersa la necessità di affrontare la questione dell’autonomia differenziata con una prospettiva storica e culturale, oltre che politica. Il tema, infatti, non riguarda esclusivamente l’assetto istituzionale del Paese, ma investe direttamente il concetto stesso di unità nazionale e il futuro delle relazioni tra le diverse aree territoriali dell’Italia.
L’evento ha rappresentato un’importante occasione di approfondimento su una tematica di grande attualità, sollecitando una riflessione critica sul rapporto tra storia, cittadinanza e assetti istituzionali nel contesto italiano ed europeo.
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