Navalny, manifestazioni in Russia a un anno dalla morte. Ambasciatori in visita alla tomba

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Raduni e marce in tutto il Paese: si temono ritorsioni. In decine al cimitero dove è sepolto il dissidente: tra loro, diplomatici di ambasciate europee (tra cui quella italiana), che hanno deposto mazzi di fiori. I pro-Putin avvisano su Telegram: “Il Grande Fratello vi sta guardando”. A Berlino il ricordo della vedova Yulia Navalnaya. L’Ue in una nota: “Putin è il responsabile ultimo della morte dell’oppositore”. Tajani: “Vicinanza alla famiglia e ai difensori dei diritti umani”

A un anno dalla morte in prigione di Alexei Navalny, i sostenitori dello storico leader dell’opposizione russa hanno organizzato vari eventi commemorativi nel Paese, tra raduni, marce e proiezioni di un documentario dedicato al dissidente. Centinaia di persone in visita alla sua tomba a Mosca: tra loro, ambasciatori e diplomatici di ambasciate europee (anche quella italiana), che hanno deposto mazzi di fiori. Rischi di rappresaglie da parte delle autorità locali. In una nota, l’Unione europea torna a ribadire che “Vladimir Putin è il responsabile ultimo della morte” del dissidente russo. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani esprime “vicinanza alla famiglia di Navalny e a tutti i difensori dei diritti umani”.


I sostenitori di Navalny davanti alla sua tomba – ©Ansa

La visita al cimitero con gli ambasciatori

Decine di cittadini hanno cominciato ad affluire al cimitero di Borisovo a Mosca per deporre fiori sulla tomba dell’oppositore nel primo anniversario della morte. Secondo quanto testimoniato dall’Ansa sul posto, l’afflusso è iniziato poco dopo l’apertura dei cancelli, alle 9 ora locale, senza che la polizia intervenisse per impedirlo. I primi a rendere omaggio alla tomba di Navalny, subito dopo l’apertura dei cancelli, sono stati diversi ambasciatori e diplomatici di ambasciate europee, tra cui quella italiana, oltre agli ambasciatori di Stati Uniti e Gran Bretagna, che hanno deposto mazzi di fiori. Il momento più toccante del pellegrinaggio a Borisovo si è avuto a metà giornata, quando, accolta da un applauso, è arrivata la madre di Navalny, Lyudmila, accompagnata dal marito Anatoly e dalla madre di Yulia Navalnaya, Alla Vladimirovna.

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Il ricordo di Yulia Navalnaya a Berlino

La vedova di Navalny, Yulia Navalnaya – che ha preso in mano le redini del movimento del marito – oggi ha detto: “Sappiamo perché stiamo combattendo: una Russia futura libera, pacifica e bella”, ha detto Navalnaya in un video di quasi sei minuti pubblicato sui suoi profili social. Quella Russia “sognata da Alexei è possibile, fate di tutto per realizzare il suo sogno”, ha esortato. Leonid Vokov, ex collaboratore di Navalny, ha affermato: “Ovunque voi siate, in Russia o all’estero, speriamo davvero che il 16 febbraio incontriate persone che la pensano allo stesso modo”. Ormai esiliati in vari Paesi, gli esponenti di spicco del movimento anti Putin stanno cercando di rilanciare la lotta contro il capo del Cremlino, sfidando le autorità russe pronte a colpire severamente le critiche.

I pro-Putin avvisano: “Non andate al cimitero”

Navalny – che negli ultimi anni della sua vita ha ricevuto pesanti condanne giudiziarie, fino a essere trasferito in una prigione nel Circolo polare artico – è stato dichiarato “un estremista” dalle autorità di Mosca, sentenza che rimane in vigore nonostante la sua morte dietro le sbarre il 16 febbraio 2024. In Russia, chiunque menzioni Navalny o la sua Fondazione anticorruzione senza dichiarare che entrambi sono stati dichiarati “estremisti” è soggetto a multe o a condanne fino a quattro anni di carcere. I canali russi Telegram a favore di Putin hanno messo in guardia i sostenitori dall’andare al cimitero. “Diamo un breve consiglio a coloro che intendono andarci ma non sono ancora sicuri: non andate!”, si legge in un post condiviso dal giornalista filo-Cremlino Dmitry Smirnov e da altri canali. Il messaggio avverte del “Grande Fratello e del suo occhio sempre vigile”, con la foto del cartello della telecamera di sicurezza ai cancelli del cimitero.

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La madre di Navalny ha dichiarato di volere che i responsabili del suo “assassinio” siano “puniti”. “Vogliamo vedere puniti coloro che hanno commesso questo assassinio, coloro che non l’hanno aiutato, e sono sicura che un giorno la verità vincerà”, ha detto Lyudmila Navalnaya all’Afp, trattenendo a stento il pianto mentre era in visita alla tomba del figlio. “Tutto il mondo sa chi ha ordinato questo. Ma vogliamo che sappia anche chi sono stati gli esecutori e i facilitatori”, ha aggiunto.

Ue: “Putin responsabile ultimo della sua morte”

“La responsabilità ultima” per la morte di Navalny è di Putin. A scriverlo, in una nota, l’Ue. “Oggi è un anno dalla morte del leader dell’opposizione russa, per la quale il presidente Putin e le autorità russe portano la responsabilità ultima”, si legge nel messaggio dei Ventisette, in cui si chiede il rilascio di tutti i prigionieri politici russi e si afferma che “Navalny ha dato la sua vita per una Russia libera e democratica”. Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha scritto sui social: “La morte di Alexei Navalny è avvenuta dopo anni di persecuzioni da parte del Cremlino. Non aveva paura. Si batteva per la libertà e la democrazia di fronte all’oppressione. A un anno dalla sua morte, la sua eredità continua a vivere”. Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha reso omaggio a Navalny, morto “perché aveva combattuto per la democrazia e la libertà in Russia”. Putin “combatte brutalmente la libertà e i suoi difensori. Il lavoro di Navalny è stato tanto più coraggioso. Il suo coraggio ha fatto la differenza e va ben oltre la sua morte”, ha scritto il cancelliere su X.

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Tajani: “Vicinanza alla famiglia”

“A un anno dalla morte di Aleksej Navalny, non dimentichiamo il suo coraggio e il suo sacrificio a favore della libertà e della democrazia. La mia vicinanza alla sua famiglia e a tutti i difensori dei diritti umani che ogni giorno combattono nel mondo per avere più giustizia e stato di diritto”. Lo ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Carlo Calenda, segretario di Azione, renderà simbolicamente omaggio a Navalny recandosi al monumento commemorativo di Giacomo Matteotti a Roma. All’iniziativa parteciperà anche il senatore Pd Filippo Sensi.

Francia: “Autorità russe responsabili morte di Navalny”

La Francia “considera le autorità russe pienamente responsabili della morte di Alexei Navalny”, ha fatto sapere oggi il Quai d’Orsay, rendendo omaggio al “coraggio” e alla “battaglia” dell’oppositore russo morto in carcere un anno fa. Parigi “continua a chiedere che si svolga un’inchiesta indipendente ed approfondita per fare piena luce sulle condizioni della sua tragica morte”. “La Francia – continua la dichiarazione del ministero degli Esteri – invia un messaggio di sostegno e di solidarietà a tutti coloro che difendono con coraggio in Russia le libertà individuali dello stato di diritto. La recente condanna al carcere di tre ex avvocati di Alexei Navalny è un brutale richiamo alla volontà delle autorità russe di far tacere qualsiasi voce dissidente”.



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