La terza edizione della RICS Italia Conference ha confermato il ruolo centrale dell’evento nel panorama del Real Estate italiano. Con oltre 200 partecipanti e più di 40 relatori, l’incontro ha offerto un’importante occasione di confronto per istituzioni, investitori e professionisti del settore.
Uno degli elementi principali emersi è la necessità di ripensare il modello di sviluppo immobiliare, adottando un approccio più integrato con il settore infrastrutturale e una visione strategica di lungo periodo. A questo si affianca l’urgenza di potenziare le competenze professionali per rispondere alle sfide della sostenibilità, della digitalizzazione e della governance finanziaria.
Come sottolineato da Massimiliano Pulice MRICS, Chair dell’Advisory Board di RICS in Italia, il settore deve ampliare la propria visione e pianificazione per generare un impatto positivo duraturo sul territorio:
“Sarà sempre più necessario che la progettazione si innesti con lo sviluppo infrastrutturale del Paese, adottando un orizzonte di lungo periodo. Inoltre, il settore deve attrarre nuovi talenti e sviluppare competenze innovative, mutuando modelli di successo dal mondo anglosassone.”
Le tavole rotonde della giornata hanno affrontato temi molto attuali come il ruolo dei criteri ESG nella valutazione immobiliare, la trasparenza nel mondo finanziario e l’evoluzione delle professioni del Real Estate.
ESG e governance: il nuovo paradigma del valore immobiliare
L’integrazione dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance) nelle valutazioni immobiliari è un tema sempre più centrale per il settore. Umberto Ambrosoli, Presidente di Banca Aletti, ha sottolineato come l’approccio sostenibile non sia più un’opzione, ma un requisito imprescindibile per garantire la tenuta del valore degli investimenti nel lungo termine.
Le normative europee, in particolare il Regolamento Basilea III Plus, pongono l’accento sulla necessità di adottare metriche più rigorose per la valutazione degli immobili a garanzia delle esposizioni creditizie. Questo impone alle istituzioni finanziarie e agli operatori del Real Estate un maggiore impegno nella trasparenza e nell’adozione di best practices condivise. “Le regole e i controlli da soli non bastano: serve una tensione etica costante per garantire sostenibilità e affidabilità nel settore”, ha affermato Ambrosoli.
Un esempio concreto di questa evoluzione è rappresentato dal lavoro svolto da RICS e dal Leaders Forum ESG & Valuation, che ha prodotto una Data-List di indicatori per misurare l’impatto della sostenibilità sugli asset immobiliari. Giacomo Morri MRICS, Associate Professor di SDA Bocconi & Partner Andersen, ha evidenziato l’importanza di standard condivisi per garantire un mercato più trasparente e attrattivo per gli investitori internazionali.
La sostenibilità deve però essere accompagnata da un’efficace strategia di gestione del rischio e degli investimenti, come sottolineato da Barbara Polito FRICS, Board Member di RICS in Italia:
“Non basta la semplice disclosure: è fondamentale trasformare dati e informazioni in decisioni strategiche. Le nature-based solutions e le pratiche di edilizia sostenibile devono diventare lo standard per un Real Estate resiliente. E’ necessario evolvere verso un approccio strategico, di gestione degli investimenti adottando azioni, modalità, processi che coinvolgono l’intera filiera, inclusa quelle delle costruzioni, dell’edilizia e dell’impiantistica e tutti gli stakeholders.”
Nuove competenze e attrattività del settore
Uno dei temi più dibattuti durante la conferenza è stato il futuro delle professioni nel Real Estate. La crescente complessità del settore, tra sostenibilità, digitalizzazione e nuove regolamentazioni, impone un aggiornamento continuo delle competenze.
Nel corso della tavola rotonda conclusiva, realizzata in collaborazione con REbuild e l’Italian PropTech Network, si è discusso della difficoltà di attrarre giovani talenti nel settore delle costruzioni e della finanza immobiliare.
Ezio Micelli FRICS, Presidente del Comitato Scientifico di REbuild, ha evidenziato come l’industria debba reinventarsi per diventare più attrattiva per le nuove generazioni:
“L’attrattività del settore è legata alla capacità di essere percepito come protagonista della trasformazione sostenibile del nostro tempo. Dobbiamo raccontare il Real Estate come un settore chiave per la coesione sociale, la competitività e la lotta al cambiamento climatico”.
Secondo i dati presentati, il settore delle costruzioni sta affrontando una crescente difficoltà nel reperire manodopera qualificata. Per risolvere questa criticità, è necessario rafforzare i percorsi formativi e valorizzare nuove figure professionali legate alla sostenibilità, all’innovazione tecnologica e alla gestione avanzata degli asset immobiliari.
In questo contesto, RICS Italia sta lavorando per creare nuove opportunità di crescita professionale, promuovendo standard formativi allineati alle best practices internazionali. Come sottolineato da Antonio Del Buono MRICS, Valuation Director COIMA SGR, l’obiettivo è sviluppare strumenti e metodologie che possano rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.
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