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«Diciamo no alle polemiche e sì all’accelerazione dei tempi di erogazione delle risorse per affrontare la ripresa delle coltivazioni nelle campagne colpite da xylella». A parlare oggi sono alcuni esponenti delle associazioni di categoria pugliesi che intervengono all’indomani della battaglia politica in atto, che sta investendo il settore agricolo ed esprimono «preoccupazione».
Le polemiche
Al centro dell’attenzione ci sono le parole pronunciate l’altro giorno dall’assessore regionale all’agricoltura Donato Pentassuglia intervenuto a Lecce nel corso di un incontro organizzato dalla Camera di commercio per fare luce sulla questione xylella connessa a quella della crisi idrica. In quella sede, Pentassuglia aveva attaccato «il governo e i tecnocrati che scrivono carte appesantendo la procedura di assegnazione delle nuove risorse. Anziché sfruttare i bandi e le graduatorie esistenti, ci vogliono far fare un nuovo bando per distribuire alle aziende i 30 milioni di euro per la lotta alla xylella appena arrivati da Roma. E questo significherebbe fare nuove regole e perdere altro tempo». Suggerendo «di appostare i 30 milioni sul bando disciplinato dall’articolo 6 del vecchio decreto, che ha domande per 224 milioni di euro nel Salento oppure sul recente bando per le zone colpite».
Le associazioni
«Agli agricoltori non interessano le campagne elettorali – dichiara Benedetto Accogli, presidente Cia-Agricoltori italiani Salento -. Ci importano le risorse, la semplificazione e l’erogazione di soldi che arrivano dal ministero, dalla regione, dalla Comunità europea. A mio avviso è bene che si faccia un nuovo bando per questi 30 milioni così come ha detto il ministero, con tutti i paletti e seguendo le linee guida che sono state date da chi ha erogato le risorse. E poi occorre evitare tutti gli enti intermedi, andando ad assegnare direttamente agli agricoltori questi aiuti. L’assessore vorrebbe fare lo scorrimento di quella graduatoria del vecchio bando? Secondo me è un errore perché molte di quelle aziende di quattro anni fa, nel frattempo, sono cambiate o hanno modificato la gestione». Per Accogli bisogna inoltre «ridurre la parte burocratica, perché se pensiamo che ancora si stanno erogando quei 300 milioni di quattro anni fa, non vorrei che passasse lo stesso periodo per questi 30 milioni. Gli agricoltori non possono più aspettare. Non è possibile chiedere ad un’azienda un sacco di adempimenti per avere un semplice contributo di una decina di migliaia di euro, occorre quindi ridurre al massimo le richieste di carte perché siamo in una fase straordinaria e abbiamo bisogno di risorse per impiantare e ripartire il prima possibile». Cia Salento si dice dunque favorevole anche «ai soldi già stanziati dalla Regione. Ora c’è un fondo da 20 milioni e speriamo che si facciano subito i bandi, intanto è partito il progetto».
Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia, afferma di aver «apprezzato il decreto ministeriale che in fase di attuazione può essere migliorato ancora. La Puglia oggi deve avere la capacità di non entrare in polemica politica. Questi nuovi 30 milioni ottenuti grazie ad un emendamento della senatrice Nocco sono stati individuati per la rigenerazione del Salento attraverso il piano di rigenerazione. Nell’attuazione bisogna renderlo quanto più utilizzabile possibile soprattutto dalle aziende un po’ più strutturate, che hanno la capacità di rigenerare una superficie maggiore. Dunque, ci sono a disposizione al momento 330 milioni del piano di rigenerazione e anche noi abbiamo apprezzato l’idea del bando venuta dal ministero».
Coldiretti Puglia con il presidente Alfonso Cavallo chiede che «le risorse vengano distribuite in maniera molto più veloce. La Regione sta per pubblicare già un bando per il comparto olivicolo dedicando 20 milioni di euro solo all’area xylella. Si poteva immaginare che quei 30 milioni potessero servire in aggiunta a questo bando. Magari con un ulteriore avviso pubblico si perde molto più tempo rispetto a quello che poteva essere il beneficio da parte delle aziende. Speriamo che il tavolo governativo ministeriale possa fare chiarezza su una condivisione di strategie».
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