Intervista ad Andrea Culeddu, nuovo Presidente di UISP Cagliari
L’intervista ad Andrea Culeddu, neo presidente di UISP Cagliari APS e neo consigliere del Consiglio Direttivo UISP della Sardegna.
Al XII° Congresso di UISP Sardegna APS è con noi Andrea Culeddu, neo presidente della Uisp di Cagliari. Congratulazioni per questa tua elezione, quale è stata la tua prima emozione che hai provato provato dopo la tua elezione?
Ciao a tutti e a tutte, la prima emozione sinceramente il peso della responsabilità e delle aspettative che gravitano sul mio ruolo per questo quadriennio. Sicuramente questo mi ha fatto un po’ barcollare, ma penso di avere le spalle abbastanza larghe, insomma, per portare avanti al meglio l’attività grazie alla squadra che cercherò di costruire.
Tu sei un uomo di sport, ti abbiamo sempre conosciuto così, ma non ti abbiamo mai chiesto, anche se la risposta la diamo per scontata, qual è il tuo sport preferito?
Io nella mia vita sono sempre stato vicino allo sport, grazie ai miei genitori che mi hanno sin da piccolo portato a praticare diverse discipline sportive e nella mia lunga carriera sportiva ho praticato, penso, quasi tutti gli sport anche a livello medio-alto per la fortuna del mio DNA, mettiamola così. Quindi non c’è un vero e proprio sport preferito. Ho praticato sport individuali, sport di squadra, sport di intelletto e sport di pura forza fisica. Penso che ognuno abbia le sue prerogative e le sue specificità. A me piace in generale tutto lo sport e mi piace ancora, nonostante la mia età incominci ad avanzare, provare ancora quelle discipline in cui non mi sono ancora cimentato.
È un atleta che invece ti ha sempre ispirato o che ti è sempre piaciuto?
Non c’è un atleta particolare che io consideri un riferimento. Diciamo che in generale ammiro diversi atleti che si sono espressi più che da un punto di vista agonistico, da un punto di vista di etica e di modo di affrontare lo sport in sé.
Invece, nello sport cos’è che ti fa sorridere di più, che ti piace maggiormente?
Nello sport mi piace il mettersi in gioco, il mettersi in continua discussione, il capire quali sono i propri limiti e cercare, con impegno, rispetto delle regole e degli avversari, di fare del proprio meglio per avvicinare quei limiti, sia negli sport individuali che in quelli di squadra.
Abbiamo conosciuto un po’ il tuo profilo personale per capire che persona e che dirigente sei. Parliamo più specificatamente di UISP, che visione hai della Uisp di Cagliari per il prossimo futuro?
Visioni di squadra. Questa è la mia visione generale, comunque di un territorio di squadra, di ampliare le collaborazioni e di mettere in risalto i vari, come ho detto anche in assemblea, i vari talenti che vedo presenti all’interno del nostro comitato per dare a ognuno il giusto ruolo e le giuste forze per portare poi avanti, in maniera decisa, un lavoro di squadra che ci permetta di crescere e di continuare a crescere personalmente e come comitato.
Quali sono i punti di forza della Uisp di Cagliari e quelli, invece, dove è necessario apportare delle migliorie?
Punti di forza, come dicevo prima, è la presenza all’interno del comitato di diversi talenti e in diverse discipline, su diversi fronti, talenti anche differenti per tipologia di talento. Le risorse umane, secondo me, sono un punto di forza, un bel punto di forza. E anche le diverse associazioni che fanno parte del nostro comitato. Il punto debole è appunto cercare di far collaborare e unire queste forze, che non è cosa semplice e che sarà, diciamo, la missione di questo quadriennio che spero di portare avanti nel miglior modo possibile. Non per ultimo, anche il fatto che, secondo me, nel nostro territorio ci sono tanti altri talenti che al momento vagano da soli e vorrei trovare il modo, assieme ai miei compagni di viaggio, per attrarli verso il comitato della Uisp di Cagliari, perché penso che insieme possiamo fare tante belle cose.
Hai già pensato come coinvolgere maggiormente i soci e soprattutto come valorizzare il ruolo del volontario nelle attività della Uisp di Cagliari e anche in quella parte decisionista, della gestione delle attività?
No, abbiamo già iniziato subito improntando il lavoro col Consiglio con delle riunioni plenarie, coinvolgendo anche gli studenti, in modo tale che tutti si sentano partecipi di quelli che sono i processi decisionali del comitato. Continueremo su questa impronta, partirei che le idee della Giunta òe ratificaheremo insieme al Consiglio Direttivo, coinvolgendo i vari responsabili di attività e anche i responsabili attività che verranno disegnati a breve. Quindi cercheremo di fare quanto più possibile un lavoro di squadra totale e far sentire tutti partecipi e attivi nelle decisioni e nelle attività del comitato, senza far sentire nessuno escluso. Anzi, tutti facciano parte di un’unica grande famiglia che è quella del comitato.
In questo Congresso di UISP Sardegna stanno venendo fuori diverse anime che sono intervenute nel dibattito, come hai visto in generale questo congresso?
Il Congresso è sempre un bellissimo momento di confronto, si incontrano anche lì tutte le nostre rappresentanze dei territori, è anche occasione di ascoltare, incontrare gli enti con cui collaboriamo. È sicuramente una grande occasione di confronto e un momento di scambio. E come per il territoriale, anche per il regionale, io vedo la presenza di tanti talenti, di tante attività che, per esempio, sul territorio Italia, al momento non vengono svolte, e quindi questo è uno stimolo per prendere esempio e per creare delle collaborazioni costruttive per crescere e imparare da quello che di buono e bello viene fatto anche negli altri territori, o anche per vedere collaborazioni, vedere quanto di bello e buono viene fatto dalle associazioni che collaborano con la Uisp su vari fronti.
In sala abbiamo carpito tra i delegati il chiacchiericcio, gli argomenti trattati e di confronto, uno degli argomenti più caldi era il tema del ringiovanimento e del rinnovamento. Nella nuova squadra della Uisp in Sardegna c’è del ringiovanimento e rinnovamento, ma anche persone veterane della Uisp. In che modo è possibile superare il gap generazionale tra queste due tipologie di figure dirigenziali?
Secondo me è giusto tenere in ambito, soprattutto regionale, questo mix, in modo tale da sfruttare le esperienze e competenze di coloro che sono di associazione da decenni e sfruttare e godere delle competenze e esperienze di coloro che sono più giovani che hanno anche magari forze, risorse e idee soprattutto più fresche e più innovative. E io penso che si restaurerà il giusto equilibrio, la giusta disponibilità da parte di tutti al sano confronto, e non si potrà che creare un clima che permetta una sana crescita positiva per il Comitato Regionale. Io credo che le persone che sono state ieri designate a comporre il consiglio regionale abbiano le caratteristiche per poter fare e portare un buon lavoro in Sardegna Sardegna e, di conseguenza, a tutti i Comitati Trritoriali. Riteniamo che venga mantenuta la buona collaborazione e il confronto sarà costruttivo con tutti noi componenti. Vogliamo che la nostra strada ci porti più in alto rispetto a questo momento.
L’ultima domanda Andrea. Se dovessi dare un messaggio finale per tutti coloro che credono nel valore dello sport sociale, che messaggio ti sentiresti di dare?
Ma io, prima di tutto, lo sport lo vivo come una concezione epica. Lo sport per tutti mi ha sempre coinvolto proprio per il messaggio che lancia e per il coinvolgimento che riesce a creare, a prescindere dal valore agonistico di ciascun coinvolto. Proprio per la capacità di coinvolgere tutti, indipendentemente dalle proprie capacità psicofisiche, di far rendere lo sport accessibile a tutti, da qualsiasi divario che possa esserci. La Uisp fa questo, noi facciamo questo, ci differenziamo per questo. Penso che anche ieri, come è stato mostrato al Congresso, le immagini rappresentative dell’attività per le comunità facevano trasparire questo. È una cosa che ci deve fare onore, che va fatta con le giuste competenze e credo che, ripeto, le persone, le risorse umane che al momento sono, come volontari, perché poi la maggior parte di noi sono puri volontari, impiegano tempo, denaro, sottraendo tempo alle proprie famiglie e quant’altro, in progetti in cui credono veramente. Questo fa la differenza per poi creare quello che attualmente è il nostro lavoro in Sardegna.
Grazie Andrea per il tuo contributo che hai dato a sviscerare un po’ le tematiche del Congresso della Uisp Sardegna. Ti facciamo in bocca al lupo per il proseguo della tua attività.
Un saluto, grazie a tutti voi.
[Da Oristano, Pietro Casu, Responsabile Comunicazione Stampa di UISP Sardegna APS]
pubblicato il: 17/02/2025 | visualizzato 32 volte
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