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UISP NAZIONALE | Per la promozione della salute servono trasversalità e continuità

Le Politiche per la promozione della salute Uisp proseguono uno storico impegno rivolto al benessere di tutte e tutti. Parla Massimo Gasparetto

 

Le Politiche per la promozione della salute Uisp si impegnano ogni giorno per sensibilizzare cittadini e cittadini all’acquisizione di sani stili di vita, per combattere le disuguaglianze e garantire il diritto alla pratica sportiva a tutte e tutti. 

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In vista del Congresso nazionale Uisp, che si terrà a Tivoli Terme (Roma) dal 14 al 16 marzo, riannodiamo i fili di quattro anni di attività ascoltando i responsabili e le responsabili dei Dipartimenti e delle Politiche nazionali Uisp. Abbiamo chiesto a Massimo Gasparetto, responsabile nazionale Politiche per la promozione della salute Uisp, un bilancio dei quattro anni appena trascorsi e di indicarci le priorità per il futuro.

“La crisi della pandemia ha determinato in questi anni uno stress profondo sia nella società che nel mondo associativo – dice Gasparetto – i nostri Comitati hanno dovuto recuperare energie e rialzarsi dal trauma del covid. In questa fase sono comunque emerse delle importanti consapevolezze: abbiamo fatto nostro lo slogan dell’Organizzazione mondiale della salute, “salute in tutte le politiche”, perchè per promuovere il cambiamento dello stile di vita delle persone è necessaria sinergia tra tutte le politiche. I determinanti di salute, infatti, coinvolgono vari aspetti della politica e della società e richiedono convergenze tra diversi settori di intervento. E’ un percorso ambizioso che prevede collaborazioni tra Stato, amministrazioni, istituzioni sanitarie, terzo settore: è proprio la logica che sta alla base della riforma del terzo settore, coprogrammazione e copregettazone e che deve guidare anche il nostro impegno”. 

“Come rete associativa stiamo conducendo un processo positivo di crescita dei dirigenti e dei Comitati, in una prospettiva attuale ma anche rivolta al futuro – prosegue Gasparetto – stiamo imparando a ragionare in una logica di impatto sulla popolazione in cui il bene comune è prioritario rispetto all’individuo. Questo approccio, connaturato alla nostra associazione per i suoi valori storici, può servire ad andare oltre le chiusure oggi dominanti. L’associazione continua a proporre una grande ricchezza di contenuti, che risulta evidente anche dal gran numero di progetti approvati e partiti nel post pandemia. In questo senso è anche importante ricordare la convenzione con Aism-Associazione Italiana Sclerosi Multipla, con cui esistono già varie collaborazioni e progetti sul territorio e che vede lavorare insieme le nostre Politiche per la salute e per l’inclusione”. 

In tutta Italia l’Uisp sta intervenendo con progetti contro la sedentarietà e per l’inclusione di giovani ma non solo, cosa ci dice questa crescita?
“I progetti sul tema salute e benessere sono cresciuti in Italia ma anche in Europa: lo stress della pandemia ha lasciato grandi danni in alcune categorie, come adolescenti e anziani, si riscontra un forte bisogno di prendersi cura delle persone. Dai progetti europei in corso, come ABC for mental health e Movement pills vediamo che l’Ue riconosce questo bisogno di salute come asse caratterizzante delle politiche dell’unione. Per noi non è niente di nuovo ma ci spinge a impegnarci ancora di più per sviluppare le competenze necessarie ad affrontare una sfida rilevante. Noi stiamo lavorando tantissimo in questo settore e per il futuro auspichiamo un cambiamento di sguardo affinchè i progetti vengano concepiti come punto di partenza per processi che durino nel tempo, oltre la fine del progetto e le risorse messe a disposizione”. 

Quali sono le priorità per il futuro?
“A partire dallo sviluppo delle politiche intersettoriali accanto alle Regioni nei Piani di prevenzione si delineano altri due obiettivi principali: lavorare sulle proposte per persone con patologie e sul disagio psicologico. Il primo ambito ci deve vedere al fianco del sistema sanitario, per interagire con i soggetti che già intervengono su queste necessità: per intercettare le persone che hanno bisogno di movimento dobbiamo coinvolgere i medici che prescrivono l’attività fisica, ed essere capaci di presentare proposte sostenibili, sia dal punto di vista economico che dell’accessibilità, per fare in modo che più persone possano partecipare in maniera continuativa alle nostre attività. Inoltre, dobbiamo costruire una offerta specifica e specializzata rivolta alle persone con disagio psichico: l’Uisp è già impegnata sul territorio con pratiche di eccellenza e su questa strada dobbiamo proseguire”.


pubblicato il: 17/02/2025 | visualizzato 16 volte



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