Christina Oster-Daum fondatrice di cosnova: «Vogliamo democratizzare la bellezza ed eliminare ogni barriera»

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Democratizzare la bellezza, questo pensiero ha spinto Christina Oster-Daum e Javier Gonzalez nel 2002 a fondare in Germania cosnova, l’azienda che da oltre venti anni è motivata dal desiderio di far sentire tutti belli, il suo claim è sempre stato make everyone feel beautiful. Il segreto del successo? «Investire nella qualità dei prodotti piuttosto che nel marketing», ha raccontato Christina Oster-Daum, che dopo aver lavorato nel mondo del food ha sentito l’esigena di rendere la bellezza alla portata di tutti. Lei e il marito hanno iniziato dal loro salotto, erano solo cinque persone, adesso cosnova è presente in novanta paesi e ha circa 900 dipendenti. Nel 2024 ha fatturato per la prima volta 1 milione di dollari e i suoi mercati chiave sono l’Italia e gli Stati Uniti.

Un itatto di Christina Oster-Daum

Cosa l’ha ispirata a fondare cosnova?
«cosnova Beauty è nata dal profondo desiderio di ridefinire la bellezza, rendendola accessibile a tutti, ovunque, indipendentemente dal budget o dal proprio background sociale, economico o culturale. Avevo notato una lacuna nel mercato: i prodotti di bellezza erano o troppo costosi o privi di quella creatività e qualità che i consumatori meritavano. Siamo stati il primo brand di bellezza ad intraprendere questa filosofia, ispirati dalla convinzione che la bellezza debba essere uno strumento di espressione e di empowerment. L’idea è partita dalla visione di far sentire tutti più belli, e da lì è nata la nostra mission di democratizzare la bellezza. Sono nati così i brand essence e Catrice, offrendo prodotti di alta qualità e di tendenza ad un prezzo accessibile».

Che contributo danno le nuove generazioni nell’evoluzione del brand?
«Partiamo da un approccio di reverse mentoring, perché riconosciamo il ruolo fondamentale delle giovani generazioni che influenzano le scelte. Abbiamo molti intern in azienda che conoscono bene i desideri dei consumatori e sono testimoni del cambiamento culturale. Sono i giovani che influenzano le generazioni più vecchie. Sono super cool, dicono la loro come io non avrei mai fatto a 20 anni. Per noi i giovani rappresentano un’ispirazione e uno stimolo costante. Le nostre generazioni erano influenzate dalle nostre madri, dalle nostre nonne: ci insegnavano a cucinare, ci insegnavamo a vestirci, erano i nostri riferimenti in termini di tendenze. Oggi cerchiamo quella stessa ispirazione nei giovani: usiamo gli stessi device tecnologici che loro utilizzano al loro massimo, ambiamo a vestirci come loro, seguendo le loro tendenze, mangiamo gli stessi piatti innovativi che amano loro. Sono più aperti mentalmente, più inclusivi, e quindi oggi siamo noi che cerchiamo di seguire le tendenze che vengono dettate da loro. Per questo in azienda è fondamentale avere tanti giovani e ricercare il loro apporto».

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Chi sono i vostri consumatori?
«Per il 70% sono donne. All’inizio erano l’85 per cento. Con l’espansione sul digitale sono arrivati più maschi. L’ideale per me sarebbe avere una bacino di clienti con il 50% per cento uomini e il 50% donne. La nostra politica aziendale supporta l’assistenza alla cura dei bambini, abbiamo una forte attenzione alla responsabilità sociale e alla sostenibilità e cerchiamo di fare sempre meglio. Abbiamo uno spazio che mettiamo a disposizione di una organizzazione non profit per due giorni la settimana».

Qual è il suo rapporto con l’AI e con i social media?
«La parte positiva è che uso chatgpt invece di Google anche se consumo di più. I social media ci hanno aiutato a crescere, perché non avevamo i mezzi di altri brand, hanno aiutato la democratizzazione della bellezza, che significa abbattere le barriere – finanziarie, culturali e sociali – per garantire che quest’ultima non sia più un privilegio, ma un diritto universale. Si tratta di dare a tutti accesso a prodotti innovativi e di alta qualità, che li aiutino a esprimere la propria individualità. Questa filosofia guida tutto ciò che facciamo in cosnova, dalla convenienza dei nostri prodotti all’inclusività dei nostri team».

Quali sono i fattori che contribuiscono al successo di cosnova?
«Non esiste una sola risposta a questa domanda. Ma per me tutto si riconduce alla nostra cultura, basata su due principi fondamentali: alte prestazioni e attenzione alle persone. Per alcuni questi due aspetti possono sembrare in contrasto, ma non lo sono. Puntiamo sempre in alto e ci poniamo obiettivi ambiziosi. Cerchiamo di comprendere profondamente i nostri consumatori e vogliamo superare la concorrenza. Allo stesso tempo, valorizziamo ogni membro del nostro team per quello che è, e crediamo che essere sé stessi sia la nostra più grande forza. E sappiamo che insieme possiamo ottenere molto più di quanto potremmo fare da soli».



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