Comunità energetica rinnovabile: ambientale, ma anche sociale

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Una “Cer” (comunità energetica rinnovabile) è costituita da un insieme di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale, che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associatisi alla comunità. In una Cer l’energia elettrica rinnovabile può esser condivisa tra i diversi soggetti produttori e consumatori, localizzati all’interno di un medesimo perimetro geografico, grazie all’impiego della rete nazionale di distribuzione di energia elettrica, che rende possibile la condivisione virtuale di tale energia. L’obiettivo principale di una Cer è quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri membri o soci e alle aree locali in cui opera, attraverso l’autoconsumo di energia rinnovabile. Se n’è parlato nel corso di un convegno che si è svolto nell’aula “Piana” della Cattolica di Piacenza sul tema “Costruire una comunità energetica rinnovabile” che, come ha ricordato il preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza, prof. Marco Allena, «si inserisce nell’ambito di un progetto di ricerca di rilevante interesse per l’Ateneo e tocca diverse facoltà. Il fatto che la sede del convegno sia il campus di Piacenza conferma la grande attenzione che qui viene riservata a queste tematiche. Ricordiamo che lo scorso anno proprio nel campus di Piacenza abbiamo costituito alla presenza del Rettore la prima Cer italiana di matrice accademica».

Lo ha ribadito anche il direttore di sede Angelo Manfredini: «siamo la prima esperienza a livello accademico, una svolta che fa parte di un processo che è iniziato già dal 2012, concretizzato in un parco fotovoltaico da 500 Kw collocato a 6 metri di altezza e che consente la sperimentazione di diverse coltivazioni, quindi senza sottrarre terreni all’agricoltura sperimentale».

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«Le comunità energetiche – ha puntualizzato il Preside della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali e Membro della Commissione strategie di ricerca di Ateneo, Università Cattolica del Sacro Cuore Pier Sandro Cocconcelli – hanno un importante impatto sociale nate da strategie di ricerca per noi autofinanziate con 4 milioni di Euro e che ha una valenza transdisciplinare e che consente a tanti giovani ricercatori di lavorare insieme».

«Il Convegno vuole essere un’occasione per un confronto sullo stato dell’arte delle Cer – ha sottolineato il professor Giuseppe Monaco, Professore associato di Diritto costituzionale del corso di laurea in Giurisprudenza e tra gli organizzatori dell’evento. C’è spazio per riflessioni di carattere teorico, ma anche e soprattutto per raccontare le esperienze di Cer già costituite, per condividere i percorsi e i modelli organizzativi che sono stati individuati, i soggetti coinvolti, le difficoltà eventualmente incontrate, nonché i ritorni positivi attesi».

«La Cer significa “Cer-care”, ovvero un cammino di speranza – ha detto Alessandra Vischi, docente di Pedagogia dell’organizzazione e sviluppo delle risorse umane, Responsabile del progetto “CER-CARE Comunità Energetiche Rinnovabili tra Cura e ricerca: Approcci e strumenti per la Resilienza e l’Equità”, Università Cattolica del Sacro Cuore. Il tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) – ha detto – è presente nel nostro ordinamento e al centro del dibattito pubblico perché nella congiuntura socioeconomica attuale rappresenta uno strumento di contrasto all’attuale crisi ecologica e, al tempo stesso, un importante canale per l’attuazione di quelle politiche volte alla riduzione delle diseguaglianze economiche e sociali. Attualmente, la diffusione delle Cer è condizionata dall’attività normativa e regolatoria in fase di definizione; le linee operative e l’applicazione di tali indirizzi rimangono ancora poco chiari e necessitano di una approfondita indagine».

Il progetto Cer-Care coinvolge sei facoltà dell’Università Cattolica (Economia e Giurisprudenza; Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali; Scienze della formazione; Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali; Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative; Scienze Politiche e Sociali). “L’obiettivo è dunque quello di indagare in chiave multidisciplinare processi formativi, strumenti partecipativi, forme organizzative, indicazioni normative e di policy, ma anche best practice, al fine di creare e diffondere una cultura della transizione ecologica giusta solidale e integrale attraverso le Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali.

Secondo la direttiva europea 944/2019 le comunità energetiche rinnovabili sono un modo efficace ed economicamente efficiente di rispondere ai bisogni e alle aspettative dei cittadini riguardo alle fonti energetiche, ai servizi e alla partecipazione locale» attraverso «la diffusione delle nuove tecnologie e di nuovi modi di consumo” in maniera integrata. In questo contesto diventa essenziale indagare quali fattori siano in grado di accelerare il processo di sviluppo delle Comunità energetiche e quali invece rappresentino delle barriere alla loro adozione, così da poterli tradurre in strumenti concreti per assicurare che esse possano realmente divenire uno strumento di cittadinanza attiva e contrasto alle povertà».

I lavori sono proseguiti con la relazione su “Lo stato dell’arte delle Cer in Italia. Modelli organizzativi e traiettorie di sviluppo” da parte di Matteo Zulianello Responsabile Gruppo di Ricerca – Utente al centro – RSE. Sono poi intervenuti Giovanni Guastella, Professore di Economia applicata, Università Cattolica del Sacro Cuore, Giuseppe Monaco, Professore di Diritto costituzionale, Università Cattolica del Sacro Cuore, Marica Toma, sindaco del Comune di Cadeo che ha parlato “dell’impulso della Pubblica amministrazione: la Cer del Comune di Cadeo”. Ed ancora: Federico Francia, assessore all’ambiente di Cadeo e Barbara Boschetti, docente Diritto amministrativo Unicatt.

“Fare una comunità energetica fraterna e solidale: l’esperienza di Fratello Sole”, ne ha trattato Fabio Gerosa, presidente “Fratello Sole Energie Solidali”. Sono poi intervenuti Francesco Virilli, Professore di Organizzazione aziendale, Università Cattolica del Sacro Cuore, Anna Maria Fellegara docente di Economia aziendale, della Cattolica ed Ettore Capri Professore di Chimica agraria, Università Cattolica del Sacro Cuore che hanno parlato di “Shared Energy Campus: la Cer dell’Università Cattolica. Quindi l’esperienza della Parrocchia Sant’Angela Merici di Brescia con Enzo Torri, Segretario San Lorenzo srl – Diocesi di Brescia, Antonio Molinari, Ricercatore Progetto CER-CARE, Università Cattolica del Sacro Cuore. Infine “Nascono le prime comunità energetiche rinnovabili nella Diocesi di Cremona” con Eugenio Bignardi, Direttore dell’Ufficio diocesano di Cremona per la Pastorale sociale e del lavoro e Umberto Volontè, Professore di Diritto tributario dell’impresa, Università Cattolica del Sacro Cuore.

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