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Caro-affitti e carenza di alloggi

Secondo gli studi più recenti mancano in Germania più di mezzo milione di appartamenti e sono soprattutto gli alloggi a prezzi accessibili a mancare. Tutti i partiti chiedono che ci siano più appartamenti a disposizione, ma cambiano radicalmente le soluzioni proposte.

I socialdemocratici, tradizionalmente più vicini agli interessi degli inquilini, propongono, tra l’altro, che venga prolungato il freno agli aumenti degli affitti – il Mietpreisbremse – e di limitare la possibilità di affittare appartamenti a breve termine a scopo turistico. Il partito di Scholz vorrebbe inoltre incentivare le cooperative edilizie. Sulla stessa linea sono i Verdi.

La FDP, invece, vuole proteggere i proprietari di immobili, per questo è contraria al freno agli affitti, che scade alla fine di quest’anno. Dal canto loro CDU/CSU propongono semplicemente di “costruire, costruire, costruire” – come ha dichiarato il loro candidato cancelliere Friedrich Merz – e al contempo abbattere barriere burocratiche proprio per i costruttori.

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Per quanto riguarda il partito di esterma destra Alternative für Deutschland, questo considera l’immigrazione e la protezione del clima come le cause dei costi elevati nel settore abitativo.

La Linke invece punta ad un Mietendeckel, un tetto agli affitti che freni gli aumenti, ad esempio per i prossimi sei anni, e a più case popolari.

Come salvare le pensioni?

In Germania quasi un tedesco su quattro ha più di 65 anni, e molti anziani già adesso sono in condizioni di povertà. I partiti, però, non vogliono affrontare pubblicamente il tema,  così ci pensano i cittadini a proporlo. È accaduto ieri (17.02.25) durante l’arena elettorale trasmessa dal canale televisivo pubblico ARD. Una cittadina ha chiesto a Olaf Scholz (SPD) come sia possibile che dopo 45 anni di lavoro la pensione non sia sufficiente per vivere e si sia costretti a continuare a lavorare.

A questo il cancelliere non ha saputo dare una risposta concreta. Ma ha ribadito il piano della SPD di non aumentare l’età pensionabile e di garantire nel lungo termine il livello di assicurazione pensionistica obbligatoria a un minimo del 48% dello stipendio.

È originale la proposta dell’Unione di finanziare una specie di fondo pensione a bambini e giovani dai 6 ai 18 anni di età. Lo Stato verserebbe dieci euro al mese in un programma pensionistico privato, in modo da costituire precocemente un capitale di partenza per la pensione.

Per quanto riguarda la Linke, oltre a fissare l’età pensionabile a 65 anni o anche 60, se si sono raggiunti i 40 anni di contributi, propone una pensione minima solidale di almeno 1400 €, più assicurazioni e sussidio per l’affitto.

Resta aperta la questione su come queste due proposte possano essere finanziate.

Assistenza a lungo termine e cura degli anziani

Il problema dell’assistenza (Pflege) è abbastanza grave in Germania e non solo per quanto riguarda i costi che comunque sono in forte aumento. Nel settore c’è già una grave carenza di manodopera qualificata. Per questo i Verdi vogliono riconquistare, con diverse facilitazioni anche finanziarie, infermieri e badanti che hanno abbandonato la professione a causa del sovraccarico di lavoro. Inoltre, i cittadini più agiati dovrebbero contribuire maggiormente al finanziamento dell’assistenza a lungo termine rispetto a coloro che hanno un reddito limitato. Anche il reddito da capitale dovrebbe essere utilizzato per finanziare il sistema di assistenza.

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I liberali, invece, vogliono reclutare più personale infermieristico dall’estero semplificando, tra l’altro, le procedure di riconoscimento dei diplomi. Pensano inoltre all’utilizzo di robot per alleviare il lavoro del personale infermieristico. Per quanto riguarda l’AfD, la proposta è di puntare sull’assistenza domiciliare fornita dai parenti, spesso ancora soprattutto dalle donne, che dovrebbe essere finanziata in modo più consistente.

E salario minimo e mercato del lavoro?

In generale SPD, Verdi, Linke e Bündnis Sahra Wagenknecht vogliono limitare il lavoro precario e chiedono un salario minimo di 15 euro – attualmente è di 12,82 euro. Ci sono però delle differenze fra questi partiti. In più BSW vorrebbe che i mini e i midi-job venissero trasformati in rapporti di lavoro soggetti a contributi sociali, mentre i contratti a tempo determinato senza motivazioni oggettive dovrebbero essere aboliti.

CDU/CSU e FDP, invece, propongono bonus esenti da imposte per gli straordinari e orari di lavoro settimanali flessibili, ad esempio con un orario di lavoro massimo settimanale invece che giornaliero, proposta dei liberali.

I diritti delle donne

In questa campagna elettorale sono stati trascurati o poco trattati anche i temi che riguardano la parità di genere e i diritti delle donne. Una questione che rimane aperta al riguardo è quella della riforma della legge sull’aborto e dell’abolizione del paragrafo 218 che rende l’aborto punibile qualora non vengano rispettate alcune condizioni.

Deve essere praticato entro la 12esima settimana di gravidanza e c’è l’obbligo di una consulenza in un centro riconosciuto, oltre che il rispetto di un periodo di riflessione di 3 giorni, prima di procedere con l’intervento. La direttrice del Deutscher Frauenrat, il consiglio tedesco delle donne, che rappresenta  politicamente gli interessi di circa 60 organizzazioni femminili, Judith Rahner, spiega l’importanza della riforma che, qualora fosse stata approvata, avrebbe eliminato dal codice penale l’interruzione volontaria di gravidanza.

L’80% dei tedeschi sarebbe favorevole ad una depenalizzazione ,che invece viene ostacolata soprattutto da CDU/CSU, oltre che da FDP e AfD. Durante l’arena elettorale trasmessa da ARD, una cittadina ha chiesto ragione al candidato dell’Unione Merz della sua opposizione alla depenalizzazione – nonostante appunto la stragrande maggioranza dei tedeschi siano favorevoli. Merz ha risposto che i diritti delle donne valgono quanto quelli di una “persona non ancora nata”.

I temi degli italiani in Germania

Pur essendo l’immigrazione il tema principale di questa campagna elettorale, Valentina Fazio, membro del Migrationsbeirat, il Consiglio degli stranieri di Monaco, fa notare come durante questa campagna elettorale se ne parli solo in riferimento al tema sicurezza. Fazio racconta inoltre che il Migrationsbeirat è stato contattato da alcuni partiti politici solo molto tardi per sapere quali sono i temi e i problemi dei migranti. Per quanto riguarda gli italiani, Fazio fa notare come uno dei problemi sia il riconoscimento dei titoli di studio, ma anche la mancanza di informazioni legate al sistema sanitario e scolastico, ma anche al mondo del lavoro e ai diritti dei lavoratori.

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Ci sono poi molti problemi legati alle istituzioni italiane, più che a quelle tedesche, fra cui servizi consolari non sempre adeguati agli iscritti AIRE di riferimento, ma anche alla scarsa conoscenza del ruolo dei Comites, oltre che una scarsa partecipazione politica degli italiani in Germania.



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