Johnson Electric restituisce quasi un milione di euro di sovvenzioni allo Stato, 300 persone perdono il lavoro – Serbian MonitorSerbian Monitor

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La società Johnson Electric è registrata in Serbia dal 2013. Tre anni dopo la sua registrazione a Niš, Johnson Electric ha firmato un contratto con il Ministero dell’Economia serbo, in base al quale avrebbe dovuto ricevere un totale di 19,2 milioni di euro in incentivi per l’espansione della produzione di motori elettrici. Tuttavia, alla fine dello scorso anno, l’azienda ha dovuto restituire una parte dei fondi allo Stato.

Secondo il contratto del 2016, Johnson Electric avrebbe dovuto impiegare almeno 2.400 nuovi lavoratori, ma nel tempo la situazione è cambiata. Solo pochi giorni fa, circa 300 dipendenti della fabbrica hanno ricevuto una proposta di risoluzione consensuale del contratto di lavoro.

Vladimir Jevtić, rappresentante del sindacato “Sloga”, ha confermato a Nova Ekonomija che i lavoratori sono stati convocati a riunioni individuali, ma non ha informazioni precise sul numero esatto di coloro che hanno ricevuto l’offerta. “Nei prossimi dieci giorni avremo maggiori informazioni. Sappiamo che devono essere rispettati gli obblighi di legge e che le indennità di licenziamento devono essere pagate secondo le normative vigenti”, ha dichiarato Jevtić. Ha aggiunto che il sindacato mantiene un rapporto corretto con la direzione dell’azienda e che al momento non ci sono informazioni dettagliate sui licenziamenti. Tuttavia, il sindacato ha già preparato una serie di misure che intende richiedere al datore di lavoro in caso di licenziamenti, tra cui un piano sociale che preveda adeguate indennità di licenziamento e un’analisi dettagliata della situazione sociale dei lavoratori, con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili come genitori single. La notizia del licenziamento di circa 300 lavoratori è stata riportata dai media alcuni giorni fa.

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Negli anni, Johnson Electric ha più volte modificato il contratto con il Ministero dell’Economia, l’ultima volta nel dicembre 2024. In base all’ultima versione, l’azienda ha richiesto una modifica degli obblighi contrattuali per mantenere il numero complessivo di dipendenti a causa di “circostanze mutate”. Con questo accordo, Johnson Electric si è impegnata a non ridurre il numero di dipendenti al di sotto di 1.550 tra il 31 dicembre 2022 e il 31 dicembre 2027 e a garantire a ogni lavoratore uno stipendio almeno superiore del 20% al salario minimo stabilito dalla legge. Inoltre, l’azienda si è impegnata a non ridurre il valore delle sue risorse aziendali raggiunto attraverso il progetto di investimento. Le parti hanno inoltre concordato che Johnson Electric dovrà restituire, entro il 31 dicembre 2024, la somma di 965.766 euro ricevuta in precedenza come incentivo.

Come si è arrivati a questa situazione?

Quando nel 2016 Johnson Electric ha firmato il contratto con lo Stato serbo, aveva 354 dipendenti a tempo indeterminato e 203 a tempo determinato, i quali avrebbero dovuto essere successivamente stabilizzati. L’accordo iniziale prevedeva 19,2 milioni di euro di incentivi per ampliare la produzione di motori elettrici destinati all’industria automobilistica e ad altri settori. Entro cinque anni (fino al 2021), l’azienda avrebbe dovuto assumere almeno 2.400 nuovi lavoratori a tempo indeterminato, portando il numero totale di dipendenti a 3.400.

Il finanziamento doveva essere erogato in quattro rate da 4,8 milioni di euro ciascuna:

  • La prima nel 2017, dopo l’assunzione di 400 nuovi lavoratori,
  • La seconda nel 2018, con 1.000 nuovi assunti,
  • La terza nel 2019, con 1.600 assunti,
  • L’ultima nel 2020, con il raggiungimento di 2.400 lavoratori complessivi.

Nel 2020, Johnson Electric ha chiesto una modifica del contratto per rivedere le tempistiche di pagamento delle ultime tre tranche. La seconda rata è stata posticipata al 2020, la terza al 2021 e la quarta al 2022.

Obiettivi mai raggiunti: da 3.400 a 1.400 dipendenti

Tuttavia, anche queste modifiche non sono bastate e il contratto è stato nuovamente rivisto due volte. Nel 2021 è stato firmato un secondo emendamento, che ha ridotto l’obbligo di assunzione da “almeno 2.400” a “almeno 1.220” lavoratori. L’obiettivo finale era quello di raggiungere almeno 2.200 dipendenti a tempo indeterminato.

Anche il valore e la dinamica dei finanziamenti sono stati modificati: Johnson Electric ha ricevuto solo la metà dell’importo iniziale, ovvero 9,6 milioni di euro, con due tranche pagate nel 2017 e nel 2020. L’azienda si è impegnata a completare il progetto di investimento entro il 2022 e a presentare una relazione di un revisore indipendente sul rispetto degli obblighi contrattuali. Secondo questo accordo rivisto, l’azienda avrebbe dovuto investire almeno 50 milioni di euro in risorse aziendali e assumere almeno 1.220 nuovi lavoratori a tempo indeterminato.

Nel dicembre 2024, Johnson Electric ha nuovamente richiesto una modifica contrattuale a causa di “cambiamenti nelle circostanze”. Il Consiglio per lo sviluppo economico ha approvato la richiesta e il 29 ottobre 2024 è stato firmato un nuovo contratto con il Ministero dell’Economia. Questo contratto stabilisce che Johnson Electric non dovrà ridurre il numero di dipendenti al di sotto di 1.550 fino al 31 dicembre 2027 e che dovrà continuare a pagare i salari come stabilito in precedenza. Infine, l’azienda si è impegnata a restituire entro il 31 dicembre 2024 la somma di 965.766 euro già ricevuta.

Secondo i dati dell’Agenzia per il Registro delle Imprese, nel 2023 Johnson Electric contava 2.412 dipendenti e ha registrato un fatturato di 254,6 milioni di euro.

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(Nova Ekonomija, 17.02.2025)
https://novaekonomija.rs/vesti-iz-zemlje/dzonson-elektrik-vratio-skoro-milion-evra-subvencija-drzavi-300-ljudi-ostaje-bez-posla



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