Mira Murati, ex direttore tecnologico di OpenAI, ha annunciato il lancio di Thinking Machines Lab, una start-up rivale focalizzata sulla democratizzazione dell’intelligenza artificiale.
Con una carriera di oltre sei anni presso OpenAI, Murati ha guidato lo sviluppo di ChatGPT e ha contribuito a importanti innovazioni nei modelli linguistici dell’azienda. Thinking Machines Lab (“laboratorio delle macchine pensanti”) si propone di rendere i sistemi di intelligenza artificiale più comprensibili e personalizzabili, promuovendo una maggiore partecipazione pubblica e migliorando l’efficacia nell’uso di queste tecnologie.
Collaborazione e trasparenza al centro del progetto di Mira Murati
La nuova azienda, con sede a San Francisco, ha già attirato talenti di alto livello, tra cui ex dipendenti senior di OpenAI e professionisti con esperienza in aziende come Google, Meta, Mistral e Character AI. Thinking Machines Lab sottolinea l’importanza della collaborazione nella ricerca scientifica e intende pubblicare blog tecnici, articoli e codice per condividere il proprio lavoro. L’obiettivo è non solo di beneficiare il pubblico, ma anche di arricchire la cultura di ricerca interna, promuovendo un ambiente di lavoro aperto e innovativo.
Nell’ottobre 2024 si vociferava che la Murati puntasse a ottenere un finanziamento di 100 milioni di dollari per la sua startup incentrata su “modelli proprietari”. Nel dicembre 2024, la startup ha presentato i documenti in Delaware per costituire una società di beneficienza con il nome di Thinking Machines Lab, Inc. Nel gennaio 2025, la startup ha effettuato le prime assunzioni, tra cui l’ex dirigente di OpenAI Jonathan Lachman. Ancora in fase iniziale, la “misteriosa” startup ha reclutato una decina di ingegneri e ricercatori provenienti da aziende di AI di alto livello come OpenAI, Character.ai e Google DeepMind.
Il “manifesto” del Thinking Machines Lab di Mira Murati
“Thinking Machines Lab è un’azienda di ricerca e prodotti di intelligenza artificiale. Stiamo costruendo un futuro in cui tutti abbiano accesso alle conoscenze e agli strumenti per far funzionare l’IA per le proprie esigenze e i propri obiettivi”, si legge nella home page del sito web dell’azienda.
“Sebbene le capacità dell’IA abbiano fatto passi da gigante, rimangono ancora delle lacune fondamentali. La comprensione dei sistemi di IA di frontiera da parte della comunità scientifica è in ritardo rispetto ai rapidi progressi delle capacità. La conoscenza delle modalità di addestramento di questi sistemi è concentrata all’interno dei laboratori di ricerca più importanti, il che limita sia il discorso pubblico sull’IA sia le capacità delle persone di utilizzarla in modo efficace. Inoltre, nonostante il loro potenziale, questi sistemi restano difficili da personalizzare in base alle proprie esigenze e ai propri valori. Per colmare queste lacune, stiamo costruendo il Thinking Machines Lab per rendere i sistemi di IA più comprensibili, personalizzabili e generalmente capaci”.
“Siamo scienziati, ingegneri e costruttori che hanno creato alcuni dei prodotti di IA più utilizzati, tra cui ChatGPT e Character.ai, modelli di pesi aperti come Mistral e progetti open source popolari come PyTorch, OpenAI Gym, Fairseq e Segment Anything”.
La scienza è migliore se condivisa
“Il progresso scientifico è uno sforzo collettivo. Riteniamo di poter far progredire in modo più efficace la comprensione dell’IA da parte dell’umanità collaborando con la più ampia comunità di ricercatori e costruttori. Abbiamo intenzione di pubblicare frequentemente post tecnici sul blog, documenti e codice. Riteniamo che la condivisione del nostro lavoro non solo sia utile al pubblico, ma migliori anche la nostra cultura di ricerca”.
Il team Thinking Machines Lab
Alex Gartrell, Alexander Kirillov, Andrew Tulloch,
Barret Zoph (CTO), Brydon Eastman, Christian Gibson,
Devendra Chaplot, Ian O’Connell, Jacob Menick,
John Schulman (Chief Scientist), Jonathan Lachman, Joshua Gross,
Kurt Shuster, Kyle Luther, Lilian Weng, Luke Metz,
Mario Saltarelli, Mira Murati (CEO), Myle Ott,
Nikki Sommer, Noah Shpak, Pia Santos,
Randall Lin, Rowan Zellers, Sam Schoenholz,
Sam Shleifer, Stephen Chen, Stephen Roller, Yinghai Lu.
Un nuovo capitolo dopo OpenAI
Dopo un periodo turbolento in cui Murati ha servito temporaneamente come CEO di OpenAI, lanciando l’allarme su una gestione poco trasparente da parte del fondatore Sam Altman, la sua nuova avventura segna un passo significativo verso un’AI più sicura e accessibile. Il panorama delle start-up nel campo dell’intelligenza artificiale continua a evolversi, con figure come Ilya Sutskever, cofondatore di OpenAI, che ha avviato Safe Superintelligence con un focus sulla sicurezza dei sistemi AI.
Thinking Machines Lab si inserisce in questo contesto come un attore chiave, determinato a guidare il cambiamento attraverso la collaborazione e la condivisione delle conoscenze.
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