Cari Usa e Russia, non c’è pace senza Onu e Ue

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 


La Convenzione sul diritto dei Trattati di Vienna lo dice chiaramente: sono illegittimi gli accordi che vengono imposti. L’Europa deve difendere il rispetto delle regole

La Convenzione sul diritto dei trattati, sottoscritta a Vienna il 23 maggio 1969, è chiara all’articolo 52: «Qualsiasi trattato la cui conclusione sia stata ottenuta con le minacce o con l’uso della forza in violazione dei principi di diritto internazionale sanciti nella Carta delle Nazioni Unite sarà ritenuto nullo».

Basterebbe questo richiamo per bloccare sul nascere l’arrogante iniziativa di Donald Trump, orientata a cedere parte dell’Ucraina a Putin. La strategia annunciata dal presidente Usa – e dai suoi emissari Vance e Kellogg – è ormai ritagliata sull’America first decisa alla divisione degli imperi con la Russia e la Cina: si pensa a una soluzione coreana con un’Ucraina divisa (appoggiata da ora in poi dagli Usa sotto ricatto della svendita di “terre rare”), e a un’Europa senza voce in capitolo e che per la sua sicurezza dovrà badare a sé stessa.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

I sussulti non bastano

Quest’ultimo passaggio che impone un’Europa più responsabilizzata è forse l’unico aspetto positivo in un quadro che rimane disarmante. C’è stato un sussulto – fortunatamente anche dall’Italia – dei leader europei di fronte al dichiarato intento degli Usa e della Russia di tener fuori dai negoziati la stessa Ucraina e l’Unione europea: un oltraggio al paese aggredito e ad una comunità di Stati che, nonostante le divisioni politiche, ha una identità storica, giuridica e culturale, ha manifestato concreta solidarietà agli ucraini, e sta subendo (molto più dei lontani americani) i timori e le conseguenze di una vicina guerra di conquista condotta violando il diritto internazionale.

I sussulti però non bastano: è il momento che l’Europa respinga con fermezza la deriva delle logiche neoimperiali che porterebbero alla sua definitiva irrilevanza. Occorre rilanciare con forza in tutti i consessi il primato di un ordine internazionale basato sulle regole e sul multilateralismo, un tema non casualmente richiamato nei giorni scorsi anche dal presidente Mattarella a Marsiglia.

La questione può essere posta coinvolgendo il Global South, come anche India, Medio Oriente e mondo arabo, lì dove più di qualcuno potrebbe sentirsi compromesso nel nuovo “entente cordiale” (l’intesa franco-inglese sulla spartizione coloniale del 1904) fra Trump e Putin, e probabilmente anche Xi Jinping.

L’Ue deve muovere da una premessa: dopo il varo della Carta delle Nazioni Unite la legittimità di qualsiasi accordo di pace richiede una Risoluzione dell’Onu, e se del caso anche un vaglio della Corte internazionale di giustizia.

Nessuno potrà mai riconoscere la validità di un negoziato condotto sotto il ricatto di due potenze neoimperiali, che non tenga conto anche delle ragioni del paese aggredito, e delle istanze di sicurezza dell’Europa, a cominciare dai paesi baltici e della Polonia già minacciati. Né può essere messa da parte l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, l’organismo più rappresentativo della comunità internazionale.

Nella “sessione d’urgenza” del marzo 2022 è stata adottata la Risoluzione A/Es-11/l.1 Aggressione contro l’Ucraina, che ha condannato l’intervento russo e imposto la cessazione delle ostilità riconoscendo illegittima ogni conquista territoriale. I voti contrari sono stati solo cinque (Russia, Bielorussia, Eritrea, Corea del Nord e Siria) su ben 141 favorevoli (35 gli astenuti).

Caratteri vincolanti

Peraltro si potrebbe riconoscere in quella eccezionale Risoluzione un carattere vincolante, perché di ‘supplenza’ rispetto all’inerzia del consiglio di sicurezza (bloccato da veto della Russia, parte in causa), come accaduto nel caso della Risoluzione Uniting for Peace che pose fine alla guerra di Corea.

Per ultimo, Zelensky avrebbe chiesto di riavere i territori occupati dal 2022 mentre si sarebbe dichiarato disponibile a riconoscere ancora l’occupazione solo de facto di Donbass e Crimea: una definitiva annessione russa dovrebbe essere riconosciuta dall’Onu (come anche dall’Ue, e dal Consiglio d’Europa) o dalla Corte internazionale di giustizia, cosa finora non avvenuta con i referendum-farsa svolti sotto la minaccia dell’occupante russo.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

L’Unione europea ha una missione: ribadire che l’ordine internazionale non si regge sulla forza delle armi, ma sullo Stato di diritto. L’iniziativa del vertice di Parigi promossa da Macron va salutata favorevolmente, come è bene che si manifesti solidarietà alla Germania vittima dell’arrogante ingerenza del vicepresidente Usa Vance alla vigilia delle elezioni tedesche. I principali leader europei devono ritrovare la forza di ribadire i fondamentali del diritto internazionale.

Si cominci col richiamare le norme sancite dalla Convenzione di Vienna: nessuno accordo può essere riconosciuto se sottoscritto sotto il ricatto di un aggressore (anche se ricevesse il placet di Trump).

Tra le diplomazie europee ‘volenterose’ idealmente al fianco di Kiev, l’Italia potrebbe assurgere a un ruolo di leadership: promuova subito un progetto di pace in cui abbiano voce in capitolo l’Ue e l’Onu, uniche garanzie della legalità internazionale di qualunque accordo per l’Ucraina.

© Riproduzione riservata



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Source link