13.07 – mercoledì 19 febbraio 2025
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Video e audio interviste su concessione Autobrennero
Il Consiglio regionale è riunito a Trento in seduta plenaria. In apertura dei lavori il presidente dell’Aula Roberto Paccher ha chiesto un minuto di silenzio in memoria di Renato Ballardini, consigliere nella IX legislatura, dal 1983 al 1986, recentemente scomparso.
Il presidente ha poi comunicato che i consiglieri Holzeisen e Colli hanno costituito il nuovo gruppo parlamentare VITA – WIR BÜRGER / NOI CITTADINI/NEUS ZITADINS. Il consigliere Wirth Anderlan è ora membro del Gruppo misto.
Il tema centrale della mattinata è stato il dibattito di attualità su Autobrennero. La richiesta è stata spiegata all’aula dal proponente, Andrea de Bertolini (Pd): “Il bando tanto atteso è stato pubblicato, dopo una lunga trattativa La prelazione tuttavia pare, eufemisticamente, instabile rispetto alle norme europee.
C’è un preoccupante clima di incertezza. Se dovessimo perdere l’ Autostrada qualcuno si dovrà fare un esame di coscienza”. Filippo Degasperi, Onda, ha detto che gli annunci sul rinnovo si ripetono da tantissimi anni. “Il project financing è una scappatoia. Dall’entusiasmo siamo passati ad una sorta di frittata”.
Brigitte Foppa (Verdi) ha aggiunto che “siamo passati dal giubilo ad una situazione di grande incertezza. L’A22 è un grande produttore di inquinamento ed ora non si sa a chi credere sulla partita del rinnovo.
Paul Koellensperger (Team K) “ il rinnovo in questi anni ci è stato venduto come fatto almeno una ventina di volte. La strada che stiamo seguendo è perlomeno pericolosa”.
Antonella Brunet (Noi Trentino per Fugatti presidente): “La governance della società ha permesso di ottenere grandi risultati. Il project financing è sicuramente ambizioso e vuole ridisegnare la mobilità. I ricorsi? Parleranno i buoni risultati ottenuti sino ad ora”.
Bernhard Zimmerhofer (Süd Tiroler Freiheit) ha detto che si deve badare alla salute della popolazione di chi vive su quell’asse del Brennero”.
Magdalena Amhof (Svp) ha osservato come il regime provvisorio di gestione di A22 abbia portato molte difficoltà per le nuove infrastrutture. Per il futuro serve una mano pubblica nella concessione, il progetto deve rimanere ancorato al nostro territorio”.
Francesco Valduga (Campobase) ha detto che “la politica oggi è annuncio e ricerca di consenso. L’annuncio di inizio gennaio avrebbe invece avuto bisogno di maggiore prudenza. Serve più riflessione”.
Stefania Segnana (Lega) ha detto che “i soci hanno sempre dimostrato di voler dare preferenza agli interessi pubblici. La Regione come capofila ha lavorato per il project financing, per 50 anni. Il piano economico è solido, senza il pf non si sarebbero potuto fare questi investimenti.
Mirko Bisesti (Lega) ha osservato “come siamo stati trovati criteri precisi per il rinnovo e come sia stato trovato anche un fondo per investimenti di un miliardo di euro. Con l’inhouse tutto questo non si sarebbe potuto fare. Partita delicata per cui serve un lavoro politico congiunto, Trentino ed Alto Atesino”.
Madeleine Rohrer (Verdi) ha aggiunto”“come gran parte degli investimenti siano pensati per allargare le corsie di A22, aumentando la mole di traffico, con probabile impatto sull’ambiente”.
Thomas Widmann (Misto) ha detto “che sul tema A22 Kompatscher ha fatto promesse sin dal 2014. Non è colpa del presidente trentino Fugatti se ci troviamo in questa situazione, in quanto l’errore è stato fatto sin dall’inizio dalla politica altoatesina”.
Vanessa Masè (La Civica) ha detto che “non è giusto parlare di Autobrennero come se si trattasse solo di un problema e non già una quota significativa del nostro pil. Si parla di questo tema in modo troppo drammatico”.
Franz Locher (Svp) ha aggiunto che “questo bando ha molti lati positivi. Anche per una nuova gestione delle aree di servizio, per commercializzare i nostri progetti”.
Anna Scarafoni (Fratelli d’Italia) ha detto che “Autobrennero è un grandissimo valore per tutti noi. La nostra prelazione, la gestione orientata al pubblico interesse, è ora sotto attacco”.
Peter Brunner (Svp) ha aggiunto che “il bando è di grande importanza. Io ho fatto parte del cda, l’infrastruttura deve rimanere nelle mani delle realtà locali. A22 è anche un importante finanziatore del Tunnel del Brennero, il traffico aumenterà e servirà investire su gomma e su rotaia”.
Sven Knoll (Süd Tiroler Freiheit) ha detto “che è bene sperare ma che i rinvii sugli annunci si ripetono sin dal 2012. Il traffico pesa molto sulle popolazioni che vivono sull’asse del Brennero, la loro qualità di vita è peggiorata”.
Luis Walcher (Svp) ha aggiunto “come i presidenti delle due Province abbiano lavorato molto sulla concessione, facendo molti investimenti anche sulla sicurezza. L’auspicio è quello di garantire lo stesso livello per gli anni a venire”. Harald Stauder (Svp) ha continuato parlando del bando pubblicato a dicembre. “Si parla di investimenti per somme molto importanti. Progetto fondamentale e noi abbiamo pronto un odg che prende atto del bando e che lo saluta con grande favore. Chiediamo di proseguire su questa strada”.
Herbert Messner (Svp) ha spiegato che “ con un progetto pubblico si potrà lavorare per garantire la salute pubblica”.
Rosmarie Pamer (SVP) ha detto di vedere in questo bando di gara l’unico modo per tenere conto degli interessi della popolazione, in quanto prevede anche, ad esempio, aree di servizio più adatte alle famiglie. Christian Bianchi (Lega) ha osservato come ”tutti siano d’accordo sul fatto che A22 deve rimanere sotto il controllo pubblico”. Credo che il bando per come è stato fatto non sia rivolto per chi intende venire qui a fare cassa. Anzi, prevede tantissimi investimenti”.
Daniel Alfreider (Svp) ha aggiunto “come in aula si sia parlato molto del passato. Si è ottenuta una proroga, ora si lavora per mantenere un controllo pubblico e per cercare la migliore soluzione per un green corridor”. Walter Kaswalder (Patt Fassa) ha osservato “come A22 sia stata per anni in Aiscat ed ora sono i loro concessionari ad attaccare. Noi non ci siamo più in Aiscat dall’estate scorsa e faccio fatica a capirne i motivi”.
Alessio Manica (Pd) ha detto che “oggi si sarebbe dovuto parlare della governance del bando più che su temi come quelli del rinnovo degli autogrill. Si è un po’ sviato dal nocciolo del problema. Anche sulla strada dell’inhouse si sarebbero potuto fare investimenti”. Lasciare Aiscat è stata una mossa incomprensibile”. Hannes Rabensteiner ((Süd Tiroler Freiheit) ha detto che servono investimenti sul tema della salute
Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha spiegato “che in passato sul tema dei soci privati c’era stato un rilievo della Corte dei Conti. I valori di liquidazione erano per i soci attorno ai 150 milioni di lire, molto diversi rispetto al giudizio della Corte. Abbiamo interloquito per anni con ministri di tutto l’arco costituzionale ma il progetto inhouse non era a quel punto percorribile”.
Il presidente della Regione Arno Kompatscher ha ripercorso i passaggi passati sul tema del rinnovo ed ha confermato come la società inhouse non era realizzabile: “Non potevamo certo ignorare la legge ed i rilievi sia della Corte che dall’Europa. Non volevamo una nuova società in mano dello Stato ma si è lavorato perché rimanesse in capo ai nostri territori. La prelazione sarà impugnato dalla Ue? Lo Stato lo precede e spero che ora lo rivendichi. Noi abbiamo tenuto conto di tutte le richieste nel bando, a partire dalla terza corsia, e non è in contrasto con la convenzione delle Alpi, sarà dinamica e sino a Bolzano.
Ci sono molti investimenti per la rotaia e l’ambiente. Il bando ha tempi molto chiari. Abbiamo lasciato Aiscat, ci criticano perché non vogliamo fare cassa e temono che il nostro modello ora debba essere seguito anche da loro. I privati non vedono questo di buon occhio. Sapevamo che sarebbe stato un percorso ad ostacoli, ma i nostri territori sono comunque protetti”. Alla fine della discussione sono stati presentati due ordini del giorno sia dalla maggioranza che dalla minoranza, ma in attesa della loro traduzione la trattazione passa al pomeriggio.
L’aula ha approvato la proposta di deliberazione Nr. 11: ovvero la determinazione delle condizioni per non indire un referendum in relazione alla modifica dei confini tra il Comune di Varna e il Comune di Bressanone nell’area dell’Elisabethsiedlung (presentata su richiesta del governo regionale).
L’assessore Franz Locher ha giustificato la decisione di non indire un referendum affermando che si trattava solo di un trasferimento di aree accessorie e che nessun cittadino avrebbe dovuto cambiare il proprio comune di residenza, che i consigli comunali di Bressanone e Varna avevano approvato la modifica a larga maggioranza e che il governo provinciale altoatesino aveva espresso parere favorevole. La proposta è stata approvata senza discussione con 53 voti a favore e 5 astensioni.
Il punto successivo è stato presentato da Walter Kaswalder (Patt Fassa), ovvero il voto Nr. 2, in tema di motori termici, diesel, benzina e metano. “Chi lavora manifesta grande preoccupazione per la scadenza europea. passaggio – ha detto – che a questo punto andrebbe procrastinato per permettere a chi usa le auto di adeguarsi. Il Consiglio regionale deve impegnarsi in questa direzione, sensibilizzando sul tema anche le altre regioni industrializzate”.
Lucia Coppola (Verdi) ha detto che il testo non tiene conto di come i combustibili fossili siano in fase di esaurimento. Questo testo non è accettabile”.
Madeleine Rohrer (Verdi) ha detto che “c’è una contraddizione tra il voler lavorare per un green corridor ed ora il voler chiedere dalla maggioranza di fare un passo indietro sulla mobilità elettrica”.
Claudio Cia (La Civica, Agire) ha detto che il tema c’è ed è una preoccupazione sulle forzature, la Germania docet, si creano disastri sociali.
Guglielmo Valduga (Campobase) ha osservato che” in effetti un testo del genere farebbe retrocedere gli intendimenti in tema di green della maggioranza regionale. Non c’è un motivo valido a nostro avviso per tornare indietro, la proposta è anacronistica”.
Franz Ploner (Team K) ha detto no alla mozione. “Il controllo dell’autostrada A22 riguarda anche l’adozione di misure ambientali. La crisi dell’industria automobilistica è dovuta alle sue stesse mancanze” .
Zeno Oberkofler (Verdi) ha detto “che l’industria automobilistica è in crisi perché non ha saputo stare al passo con la transizione ecologioca, non il contrario”. A quel punto la seduta è stata interrotta dal presidente Paccher. Si riprenderà alle 14.30
AGGIORNAMENTO ORE 17.35
Approvata la legge per integrare la pensione degli artisti
Comunicati stampa Consiglio regionale – In tema di Autobrennero votate le due mozioni dopo la discussione del mattino: ok solo a quella di maggioranza
Nel pomeriggio è ripreso a Trento in Consiglio regionale il dibattito sulla mozione nr. 2, presentata da Walter Kaswalder, Patt Fassa, sul “Termine dell’utilizzo dei motori a combustione dal 2035”: Il suo voto era per “il Consiglio regionale chiede al Parlamento italiano di posticipare il termine per la fine della produzione di motori a combustione interna oltre il 2035 e di rinegoziare gli obiettivi di emissione di CO2”.
Anna Scarafoni (Fratelli d’Italia) ha visto nel contesto climatico delle alluvioni nel Nord Italia l’espressione di un’ideologia che è al capolinea. Dove la sinistra è al governo, non sono state prese misure preventive.
Harald Stauder (SVP) ha chiesto di comprendere che anche nella maggioranza ci sono opinioni diverse su questo tema. Alcune delle tesi contenute nella mozione non potevano essere sostenute. L’SVP ha avviato una serie di misure per la mobilità elettrica negli ultimi anni. Il suo gruppo si è riservato di non votare a favore della mozione.
Michela Calzà (PD) ha definito il cambiamento climatico un dato di fatto. I suoi effetti sono evidenti. Le inondazioni nel Nord Italia e altrove sono diventate più frequenti, e questo è l’effetto del cambiamento climatico. Le maggiori emissioni di CO2 provengono dai trasporti. Si tratta ora di fare gli investimenti necessari per il cambiamento.
Filippo Degasperi (Misto) ha etichettato la mozione di Kaswalder come arretrata e ha sottolineato che il governo Meloni ha dato i maggiori contributi alle e-car fino ad oggi e che anche la provincia di Trento sta fornendo sussidi.
Il presidente Arno Kompatscher ha fatto riferimento al piano climatico dell’Alto Adige, che fissa obiettivi climatici ambiziosi. “La Provincia sta spendendo molto per la transizione e sarebbe anche economicamente irresponsabile cancellare questi investimenti. Nel frattempo, anche le case automobilistiche europee si sono rese conto di essersi affidate troppo a lungo ai motori a combustione. La Cina si è convertita e non acquista più motori a combustione, il che è la causa della crisi europea”. Raccogliendo l’invito del presidente Kompatscher, Kaswalder ha sospeso la trattazione del proprio voto
A quel punto sono stati messi in votazione i due ordini del giorno sul tema di Autobrennero, tema discusso a lungo in mattinata. Quello presentato dalla maggioranza, prima firma Stauder (Svp) è stato approvato con 39 voti a favore e 29 di astensione, mentre quello della minoranza , prima firma de Bertolini, (Pd) è stato respinto con 26 voti a favore e 33 contrari e due astensioni
L’aula ha proseguito i propri lavori pomeridiani con l’esame della proposta di legge Nr. 2:: Modifica della legge regionale n. 4 del 20 novembre 2020, misura pensionistica per gli artisti (presentata dai deputati Oberkofler, Foppa, Rohrer, Coppola, Achammer e Amhof). In base alla legge in vigore, gli artisti hanno la possibilità di ricevere un contributo di 500 euro dalla Regione a titolo di pensione integrativa, versando almeno 500 euro in un fondo pensione integrativo. Il contributo massimo sarà ora portato a 1.000 euro, mentre il contributo minimo sarà di 500 euro. L’importo del contributo si basa sull’importo versato dal richiedente al rispettivo fondo pensione complementare e parte da un contributo minimo di 500 euro. Per i depositi compresi tra 500 e 1.000 euro, l’importo del contributo è pari all’importo versato dal richiedente. Per i depositi superiori a 1.000 euro, il contributo rimane invariato a 1.000 euro. “Senza un datore di lavoro fisso, gli artisti devono pagare da soli i contributi per la pensione, il che è difficile a causa del reddito irregolare. Ciò comporta problemi finanziari in età avanzata, ha spiegato Zeno Oberkofler (Verdi). La regione ha voluto contrastare questa situazione con la pensione degli artisti, ma non era ancora sufficiente. Si sta quindi cercando di aumentarla”.
Philipp Achammer (Svp) ha ricordato che la legge è stata approvata nel bel mezzo del periodo di Covid, quando gli artisti non potevano esibirsi. Ha poi aggiunto che le misure precauzionali sono di competenza dello Stato e che tali misure esistono anche in Germania, Austria e Francia. Gli artisti hanno stipendi rimasti pressoché invariati negli ultimi anni. Ciò significa che l’approccio esistente non è più sufficiente. Servono campagne di sensibilizzazione per informare che è sempre possibile crearsi una previdenza complementare”.
Lucia Coppola (Verdi) ha detto che si parla poco di cultura: “Questo non è solo un mestiere, ma è molto di più. Intervenire è un dovere, dobbiamo fare di più”.
Alex Ploner (Team K) ha detto che “questo è un passo minimo, si parla di 500 euro, mentre si potrebbe fare molto di più. La povertà degli artisti sarà un problema crescente per il futuro”.
Michela Calzà (Pd) ha osservato che “sono troppi gli artisti che hanno vissuto gli ultimi anni in povertà,anche nomi famosi, importanti. Questa legge va calata sul territorio trentino al più presto”.
Francesca Gerosa (Fratelli d’Italia) ha assicurato che c”’è un percorso già iniziato per dare corpo a questo registro degli artisti. Non siamo all’anno zero, dobbiamo individuare le discipline artistiche e supereremo al più presto le criticità”.
Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha confermato la preoccupazione nei confronti della categoria degli artisti, ma ha criticato il fatto che vengano applicati standard diversi e ha citato la pensione delle casalinghe in questo contesto. “Molte casalinghe sono rimaste senza pensione”, ha affermato.
Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit) ha notato a sua volta una disparità di trattamento. Ha detto di apprezzare il lavoro degli operatori culturali. “La maggior parte di loro lo fa per divertimento e si guadagna un reddito extra. Ma non è giusto che il denaro necessario venga trovato solo per loro”.
In sede di replica l’assessore regionale Carlo Daldoss ha espresso il parere favorevole della giunta alla legge ma ha anche notato che si tratta comunque di un lavoro particolare, con retribuzioni non assimilabili a quelle di un lavoro classico. L’assessore ha detto che sino ad oggi per adesioni e contribuzioni si parla di cifre estremamente basse. Sul ddl in questione vi erano anche alcuni ordini del giorno, il primo firmato Franz Ploner per chiedere un’analisi completa dell’attuazione della legge fino ad oggi. Parere negativo della giunta e odg respinto. Il secondo odg è stato illustrato dal consigliere Alex Ploner (Team K)Iche lo ha presentato con Maria Elisabeth Rieder: hanno chiesto di verificare se la pensione degli artisti possa essere estesa anche ai pubblicisti freelance. L’assessore Daldoss ha espresso parere negativo anche su questa mozione. I pubblicisti – ha detto – non rientrano nella categoria degli artisti. La mozione è stata respinta. La legge è stata approvata dall’aula con 54 voti favorevoli, 5 no ed uno astenuto.
L’aula ha proseguito i propri lavori con l’esame della Proposta di legge Nr. 3:: ovvero disposizioni in materia di composizione ed elezione degli organi comunali – modifiche alla legge regionale 3 maggio 2018, n. 2 (Codice degli enti locali della Regione autonoma Trentino-Alto Adige) e successive modifiche (presentata da Köllensperger, Rieder, Ploner Alex e Ploner Franz).
Paul Köllensperger (Team K) ha spiegato “che le modifiche principali sono due: l’introduzione di quattro voti di preferenza anche nei Comuni della provincia di Trento, dove attualmente gli elettori possono esprimere solo due voti di preferenza; l’introduzione del voto di preferenza per ampliare la libertà di voto, ossia consentire agli elettori di votare una lista per l’assegnazione dei seggi, ma allo stesso tempo di dare un voto di preferenza a candidati di altre liste (almeno fino a un massimo di quattro). Ciò consente di “sganciare” i voti di preferenza dal voto di lista e di eleggere i candidati meritevoli delle altre liste. Naturalmente, gli elettori sono sempre liberi di assegnare i loro voti preferenziali solo a candidati dello stesso partito o della stessa lista o di non esprimere un voto di preferenza”. La seduta a quel punto è stata dichiarata chiusa dal presidente dell’aula Roberto Paccher.
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