L’Aquila, città bella e deserta. Il Comune non fa abbastanza per ripopolare il centro storico.

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L’Aquila. “Gli ultimi dati CRESME e Openpolis sono semplicemente allarmanti. Nel centro storico aquilano, la ricostruzione privata, non quella pubblica, è molto avanzata, e oltre il 70% delle abitazioni sono disponibili e abitabili” a dichiararlo sono i consiglieri del comune dell’Aquila Padovani e Verini.

“Tuttavia, allo stato avanzato della ricostruzione non corrisponde una rinascita della città né in senso sociale, come comunità, né in senso economico, come attività produttive:

  • il 40% delle abitazioni del centro sono inutilizzate, contro una media nazionale del 5%;
  • L’Aquila detiene il primato italiano per la disponibilità di abitazioni vuote in centro, pari al 35%;
  • sempre in centro, la città ha perso il 63% dei residenti giovani rispetto al periodo pre-sisma;
  • il 43% delle imprese, istituzioni ed enti vari operanti prima in centro ha preferito dislocare altrove la propria attività;
  • i residenti in centro sono circa 5.000, meno della metà rispetto all’epoca pre-sisma e appena il 5% del totale dei residenti del nostro comune.

Questi dati scioccanti dimostrano l’insufficienza delle politiche di “rigenerazione urbana” dell’amministrazione e il fallimento di tanti progetti, pomposamente annunciati. Tra questi, ad esempio, il “Collegio di merito”, un accordo definito epocale tra Università, GSSI e Comune per uno studentato diffuso nel territorio, che non ha portato ai risultati sperati” proseguono allarmati i consiglieri.

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“La verità è che non bastano convegni ed eventi per far rinascere la città. Il centro storico dell’Aquila, prima del sisma, era un hub di servizi, oltre che una conurbazione stratificata di eccellenze artistiche e culturali. A sedici anni dal terremoto, l’area centrale dell’Aquila è tuttora priva di una vera funzione, e preoccupa il vuoto di politiche mirate al recupero del suo ruolo economico e sociale.”

“I dati esposti suscitano enorme preoccupazione: L’Aquila è una città tanto bella quanto vuota. Noi vorremmo un centro che sia il cuore pulsante della città, pieno di uffici, commercio, scuole e studenti, cittadini e attività terziarie. Vorremmo semplicemente una città normale, con mercati in piazza e nei rioni, popolati, colorati e festosi. È grave la contraddizione tra ciò che l’amministrazione comunica e ciò che effettivamente realizza: ha approvato un Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS) che prevedeva, tra le altre cose, la realizzazione di parcheggi mai costruiti, solo promessi. Il governo cittadino dovrebbe avere il coraggio di ammettere di aver fatto altre scelte, di avere altre priorità, e che il suo modello di centro storico non prevede residenti, servizi, parcheggi né scuole”.

“È giunto il momento di andare oltre la mera ricostruzione, recuperando spazi ed edifici da restituire alla comunità con nuove funzioni produttive, sociali, educative e culturali, per ridare nuova vita ai nostri quartieri. Ad esempio, per fare dell’Aquila una vera “Città universitaria”, si potrebbero utilizzare risorse già disponibili per erogare un “bonus affitto” agli studenti meritevoli, incentivando così la loro residenza in centro. Soluzioni di rigenerazione urbana di questo tipo, insieme a un nuovo bando “Fare Centro” rivolto sia alle attività economiche sia alle giovani coppie, potrebbero realmente rivitalizzare l’area centrale, sviluppando un’economia diffusa a beneficio di tutti” sostengono Padovani e Verini.

“I numeri sopra esposti dimostrano invece l’esito di politiche sbagliate: L’Aquila è una città bella ma deserta, animata solo la sera dai locali, ma evidentemente questo non basta né per creare una città di servizi, né per generare sviluppo, né per ricostruire una comunità coesa e identitaria. Dopo anni di non-scelte e meri annunci, emergono problemi incancreniti, mentre l’amministrazione continua a predicare bene e razzolare male, priva di una visione chiara per il futuro, distratta nell’attuazione dei suoi stessi programmi e carente persino nella gestione dell’ordinario, come la pulizia e la sicurezza urbana” concludono i due consiglieri.



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