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Parte anche in Liguria il concorso docenti “Pnrr 2”, che in tutta Italia dovrebbe nominare circa 8.000 docenti di ogni ordine e grado, dalla scuola dell’infanzia alle scuole medie superiori: il 10% di queste cattedre si trova proprio in Liguria.
Le sedi di prova sono dislocate sul territorio ligure a seconda della classe di concorso: a Genova, Sarzana e Savona sono iniziate ieri le prove per scuole dell’infanzia e primarie. Cominceranno invece il 25 febbraio gli esami per le scuole medie di primo e secondo grado, che si svolgeranno a Genova, Chiavari, La Spezia, Savona e Albenga.
Con 5.200 iscritti alle prove, nella nostra regione è in palio una cattedra ogni 6-7 candidati, leggermente sotto la media nazionale (8 candidati per cattedra). I dati statistici, tuttavia, non restituiscono appieno l’offerta dei posti disponibili, né la platea di aspiranti docenti che si sottoporranno alle prove del concorso.
Secondo l’elaborazione della Flc Cgil, in Liguria per la scuola dell’infanzia sono 42 le posizioni aperte(di cui 10 per insegnanti di sostegno), mentre sono 385 per le scuole primarie (di cui 215 sempre di sostegno). I numeri dei candidati preannunciano però che alcune classi di concorso non soddisferanno la domanda degli aspiranti docenti, mentre altre vedranno una competizione serrata, ad esempio a fronte di 32 posti per l’insegnamento comune all’asilo ci sono gia 402 ammessi, mentre sono solo 19 i candidati per il sostegno nelle scuole elementari, malgrado i 215 posti disponibili.
Superiori, al concorso docenti in Liguria cattedre scoperte per gli istituti tecnici
Discrepanze consistenti si notano nelle richieste per diverse tipologie di insegnamento per le scuole medie. Ancora prima che le prove comincino per questo ordine scolastico, infatti, le iscrizioni al concorso segnalano che negli istituti liguri tecnici diverse cattedre resteranno vacanti: è il caso delle Scienze meccaniche (6 candidati per 9 posti) e Scienze elettriche ed elettroniche (14 candidati per 31 posti). Malgrado ciò, le scarse domande non garantiscono automaticamente l’assunzione: i candidati dovranno in ogni caso passare il concorso per poter ottenere il ruolo.
Al contrario, si prevede una lotta senza quartiere per le discipline umanistiche. Tra le più ambite al nuovo concorso per docenti in Liguria:
- 25 cattedre di italiano, storia e geografia alle medie inferiori (contese tra 453 candidati);
- 13 cattedre per le discipline letterarie alle scuole medie superiori (321 candidati);
- 7 cattedre di filosofia e scienze umane sempre alle scuole medie superiori (220 candidati).
Modalità e logistica del concorso criticate dai sindacati
Secondo le sigle sindacali, in particolare la Flc Cgil, le modalità concorsuali sono, ancora una volta, problematiche. Tra le contestazioni ci sono anche le poche sedi di concorso – senza nemmeno un istituto attivato nella provincia d’Imperia – che risultano molto scomode per i candidati in diversi casi. Certo, in passato ci sono state situazioni anche peggiori – con prove interregionali – tuttavia la possibilità di spostarsi non dovrebbe precludere l’opportunità di sostenere le prove.
Secondo il segretario regionale di Flo Cgil Mario Lugaro, l’attuale concorso sarebbe una vera e propria “assurdità”: «Indire un concorso legato a fondi Pnrr, che richiede così una priorità assoluta, lasciando indietro docenti che hanno già superato concorsi nel 2020 e persino nel 2016, relegandoli a una precarietà che non si sa quando e se potrà finire. Inoltre gli stessi numeri denunciano come sul sostegno e su altre materie importanti manchino i candidati: su questo come si intende intervenire?».
Cercasi disperatamente collaboratori scolastici
Oltre alle cattedre degli istituti tecnici, preoccupa la situazione del personale non docente in Liguria: a oggi infatti è stato approvato dai governi che si sono succeduti solo il 47% dei posti disponibili sul piano nazionale. Contemporaneamente, aumenta la precarizzazione di questi posti di lavoro, peggiorando di conseguenza le condizioni di lavoro.
«La situazione non è diversa in Liguria», conferma Davide D’Ambrosio, segretario regionale Uil Scuola, «e le conseguenze sono ancora più negative per le peculiarità del nostro territorio, dove troviamo anche singoli plessi affidati anche ad un solo collaboratore scolastico. Negli ultimi due anni le assunzioni sono state poco più del 30% dei posti disponibili, mentre dal 2015 il numero di precari non docenti sul totale è quasi raddoppiato, da 709 a 1.360 unità, con una percentuale di precari che in Liguria è schizzata dal 14 al 25%. Si precarizza il lavoro anche in presenza di personale in graduatorie e che aspetta la giusta stabilizzazione. Le conseguenze sono evidenti: i carichi di lavoro aumentano e i servizi si riducono, mentre si scaricano sulle scuole adempimenti per i quali il personale scolastico non è mai stato formato».
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