era una farsa, Messina ha le sue colpe

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Carta di credito con fido

Procedura celere

 


Prevedibile? Sì, prevedibile. Per chi – come StrettoWeb – lo aveva raccontato, scritto, ribadito, confermato in tutte le salse. L’operazione di passaggio delle quote da Sciotto ad AAD Invest Group è fallita. Durata poco più di un mese, il tempo di una farsa, di tante belle parole, di sorrisi, strette di mano, abbracci e applausi. Per questo, la città di Messina ha le sue colpe – dalla politica al tifo organizzato, che si è svegliato tardi – ovvero le colpe di aver avallato tutto questo quasi in silenzio, senza documentarsi, chiedere chiarezza, spiegazioni, ma quando doveva, non adesso.

Dopo aver bucato la scadenza federale, non ottemperando a contributi e ritenute, la società guidata da Cissé non ha pagato neanche la somma più importante, cioè la prima delle due tranche di pagamento a Sciotto (1 milione e 250 mila euro). La scadenza è passata, l’altra era il 20 marzo.

Cosa prevede il contratto

Riportiamo una parte di contratto. “Le parti dichiarano che il prezzo di cessione è stato da esse determinato preso atto della situazione patrimoniale alla data del 30 giugno 2024, tenendo conto dei debiti e dei crediti sociali esistenti e fermo restando quanto infra convenuto in relazione alle sopravvenienze attive e passive, nella complessiva somma di euro 2.500.000 (duemilionicinquecentomila), che dovrà essere versata quanto ad euro 1.250.000 (unmilioneduecentocinquantamila) entro il 20 febbraio 2025 e quanto ad euro 1.250.000 (unmilioneduecentocinquantamila) entro il 20 marzo 2025, mediante bonifico la cui contabile sarò prova dell’avvenuto pagamento”.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

“Il mancato puntuale pagamento, in tutto o in parte, delle somme come sopra dilazionate costituisce causa di risoluzione del presente contratto, ai sensi dell’art.1456 c.c.. A tal fine, la parte cedente potrà comunicare entro trenta giorni dall’inadempimento la volontà di avvalersi della detta clausola, con la conseguente risoluzione di diritto del contratto. In tale ipotesi, le somme fino a quel punto eventualmente versate andranno computate innanzi tutto ad indennizzo dell’eventuale diminuito valore delle quote oggi cedute e, per l’eventuale eccedenza, trattenute dalla parte cedente a titolo di risarcimento”.

“In alternativa, la parte cedente potrà non avvalersi della superiore clausola risolutiva espressa, agendo per l’adempimento chiedendo il versamento delle somme dovute unitamente agli interessi maturati e l’eventuale maggior danno. La parte cessionaria dichiara e riconosce che il presente atto costituisce titolo per chiedere l’adempimento dell’obbligazione assunta”.

Le (non) intenzioni di Sciotto

Sembra evidente che a Sciotto non interessi rientrare in società. E’ rimasto in silenzio, in questi giorni, perché il suo obiettivo era sbarazzarsi il prima possibile di una situazione età che aveva iniziato a causargli solo rogne e problemi. Potrà, ovviamente, chiedere spiegazioni legate al mancato pagamento e riavvalersi del contratto, oppure lasciar perdere e far “cuocere nel proprio brodo” i maggiori azionisti, che però intanto sono scomparsi.

Il destino del calcio nello Stretto

Evidentemente, le due città dello Stretto sono destinate a camminare a braccetto anche nel calcio, a causa di una politica mediocre e di una piazza “molle”, pronta a farsi travolgere da qualsiasi menzogna. A Reggio Calabria la storia è nota, con i disastri di Saladini e le figuracce di Ballarino. A Messina, dopo anni di umiliazioni tra Serie C e Serie D, sono bastate quattro belle parole per far tornare la gente allo stadio, come se bastasse così poco – senza uno straccio di garanzia – per dimenticare tutto.

La realtà è che l’AAD Invest non ha messo un euro. La realtà è che gli stipendi sono stati pagati tra incassi, minutaggio giovani e cessioni di gennaio. Il resto, quando si doveva intervenire di tasca propria, non c’è, semplicemente perché non esiste. La città, lo ribadiamo, ha le sue colpe. Era stata avvisata, avrebbe dovuto esigere maggiore chiarezza e non “aprirsi” letteralmente al primo avventuriero, come già capitato sull’altra sponda dello Stretto. Evidentemente, oggi, il calcio sullo Stretto si merita questo…



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